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giovedì 9 maggio 2013

MENTANA SCAPPA DA TWITTER MA QUANDO IL GIOCO SI FA DURO

MENTANA SCAPPA DA TWITTER, MA QUANDO IL GIOCO SI FA DURO SI DEVE DURARE 

Quando il gioco si fa duro i duri cominciano a giocare. O almeno dovrebbero. Se non scelgono invece di scappare e di astenersi dalla lotta. Come ha preannunciato di volere fare l’ottimo Enrico Mentana. E questo detto sui duri va modificato per i social network, in tempi di comunicazione integrale, in questa maniera: “se e quando il gioco su twitter o su facebook si fa duro, i veri duri devono imparare a durare”. Invece Mentana ci fa sapere che se ne vuole andare perché troppi lo insultano facendosi schermo di identità false o presunte tali. Sembra un po’ di sentire Grillo che si lamentava dei trolls quando qualcuno osava manifestare un pensiero in dissenso. Mentana, che in tv è uno dei migliori in quanto a prontezza di riflessi e a onestà intellettuale, come può assumere adesso questa posizione vittimista, filoboldrinista si potrebbe dire, solo perché qualche imbecille lo insulta? Perché questi personaggi pubblici si sentono in pericolo quando constatano di non potersi sottrarre a questo odio generalizzato verso tutto e tutti diffuso anche in politica tramite i profeti della anti politica? Gli stessi che poi vengono regolarmente ospitati, quando non pagati, dai programmi televisivi della stessa rete di cui Mentana fa parte? Oggi su “libero Selvaggia Lucarelli giustamente fa notare che se qualcuno fa un fotomontaggio nudo della Boldrini si trova la polizia postale a casa mentre se invece promette a lei uno stupro di gruppo, o lo auspica o incita altri a farsi venire l’idea, allora a nessuno importa niente. Siccome la Boldrini è buonista e la Lucarelli tendenzialmentestronzista, come d’altronde è la cifra semantica del giornale per cui lavora, allora una va presa sul serio e tutelata e l’altra no?
Rovesciando il paragone, se si è deprecata per Grillo l’idea di nascondersi dietro i trolls che a suo dire lo perseguitano, lo insultano e seminano zizzania nella sua simpatica setta dell’antipolitica militante, allora perché oggi non si dovrebbe dire al grande, e sottolineo grande, Mentana di non fare lo stesso errore? Se lui si cancella da twitter stia sicuro che gli insulti continueranno anzi raddoppieranno. Mentre tutti noi che lo apprezziamo faticheremmo farci una ragione della sua fuga. Che però non è per la vittoria.

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