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domenica 8 luglio 2012

G8 SENZA DIGNITÀ

G8, De Gennaro si limita a scuse formali. Agnoletto: "E' inaccettabile che resti al governo nel silenzio colpevole di tutto il parlamento"





''Per quanto mi riguarda ho sempre ispirato la mia condotta e le mie decisioni ai principi della Costituzione e dello Stato di diritto e continuerò a farlo con la stessa convinzione nell'assolvimento delle responsabilità che mi sono state affidate in questa fase''. A dichiararlo è il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Gianni De Gennaro, in merito alla sentenza sui fatti al G8 di Genova. "Resta comunque nel mio animo un profondo dolore - aggiunge - per tutti coloro che a Genova hanno subito torti e violenze ed un sentimento di affetto e di umana solidarieta' per quei funzionari di cui personalmente conosco il valore professionale e che tanto hanno contribuito ai successi dello Stato democratico nella lotta al terrorismo ed alla criminalita' organizzata'', conclude De Gennaro.
"Le parole di De Gennaro però non sono certo quelle che si aspettano da un uomo che ha giurato di servire le istituzioni e che oggi rappresenta il governo. Sono parole simili a quelle di un capobanda che, dopo aver subito una sconfitta, resta consapevole dell'enorme potere di cui ancora dispone''. A dichiararlo è Vittorio Agnoletto portavoce del GSF al G8 di Genova commentando la dichiarazione del sottosegretario De Gennaro. ''Nelle parole dell'ex capo della polizia - aggiunge - non c'è nemmeno l'ombra delle scuse che, se pur solo formalmente, ha chiesto il suo successore Manganelli''.
''De Gennaro, con arroganza rivendica ogni cosa e - prosegue - sfottendo i giudici osa addirittura affermare, che tutto si è svolto secondo la Costituzione, lui che a Genova nel 2001 era il capo della polizia e quindi il responsabile della gestione dell'ordine pubblico''.
''Nemmeno una critica -rileva Agnoletto - verso i dirigenti di polizia condannati per reati estremamente gravi, ai quali va anzi la sua solidarietà. La stessa solidarietà in nome della quale per undici anni i vertici della polizia hanno cercato di impedire l'azione dei pubblici ministeri e di bloccare i processi. Per tutti gli altri resta solo un generico dolore; nemmeno un accenno alle vittime della violenza provocata dai suoi sottoposti. In qualunque altro Paese europeo - conclude Agnoletto - De Gennaro sarebbe statosospeso dall'incarico già nel 2001; è inaccettabile - conclude - che resti al governo nel silenzio colpevole di tutto il parlamento''.