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martedì 7 giugno 2016

L'analisi del voto nazionale. Michele Croce: "Premiate le persone, non i partiti"

L'analisi del voto nazionale. Michele Croce: "Premiate le persone, non i partiti"L'analisi del voto nazionale. Michele Croce: "Premiate le persone, non i partiti" 
 L'analisi del voto nazionale. Michele Croce: "Premiate le persone, non i partiti"
Il candidato sindaco di Verona Pulita pensa già al 2017: "Noi siamo pronti. Gli altri arriveranno con candidati frutto di chissà quali accordi, ma la città non li premierà" 
 L'analisi del voto nazionale. Michele Croce: "Premiate le persone, non i partiti"
Non si è votato solo in provincia di Verona, anzi le sfide che hanno catalizzato di più l'attenzione nazionale si sono giocate fuori dal Veneto. Le elezioni amministrative del 2016 nel veronese hanno riguardato 24 comuni e solo due erano abbastanza grandi da prevedere un eventuale ballottaggio. A Bovolone e a San Giovanni Lupatoto si tornerà a votare il 19 giugno, come anche nelle altre città italiane come Roma, Milano, Napoli e Torino.

  1. In quasi tutte le grandi città il sindaco sarà scelto al secondo turno, ma già dopo la prima tornata sono state avanzate della analisi dei dati. Mattia Fantinati del M5S parla di trand positivo dei pentastellati a livello nazionale, con l'atteso exploit di Roma con Virginia Raggi. Il Partito Democratico arretra ma resiste e la Lega Nord è soddisfatta ma non sfonda. E proprio alla Lega si rivolge il leader di Fare! Flavio Tosi: "A Salvini ricordiamo gli straordinari successi della Lega a Roma (nemmeno il 3%) e Torino (sotto al 6). Nella sua Milano, Salvini si è fermato all'11. È del tutto evidente che qualcuno sta raccontando di aver vinto, ma in realtà ha raccolto molto meno delle aspettative e di quanto vorrebbe far credere".
    Le vere vincitrici di queste elezioni sono le liste civiche, a riprova del significato poco nazionale che queste elezioni hanno avuto, ma anche di un certo clima di sfiducia attorno ai grandi partiti. E Michele Croce, candidato sindaco di Verona Pulita, pensa già alle amministrative del 2017 nel capoluogo scaligero e scrive: "In attesa dei ballottaggi si può dire che hanno ottenuto molto consenso i candidati che hanno saputo proporre battaglie di legalità e di onestà, come De Magistris a Napoli e la Raggi a Roma, o profili di competenza, come la coppia Sala-Parisi a Milano. Al di là dei partiti, la gente ha bisogno di persone. Vince chi punta sulle persone, non sulle percentuali e sui patti sottobanco. Verona Pulita già oggi è pronta per proporre un programma e delle persone; aspettiamo gli altri, che arriveranno solo qualche mese prima delle elezioni con un programma copia e incolla e con un nome frutto di chissà quali contrattazioni. Facciano pure, ma Verona non li premierà questa volta".






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L'analisi del voto locale. Tosi trionfante: "Vinti tutti gli scontri diretti con la Lega"

L'analisi del voto locale. Tosi trionfante: "Vinti tutti gli scontri diretti con la Lega"
L'analisi del voto locale. Tosi trionfante: "Vinti tutti gli scontri diretti con la Lega" 
 L'analisi del voto locale. Tosi trionfante: "Vinti tutti gli scontri diretti con la Lega"
Sale il M5S, scende il PD. Salvini è soddisfatto del risultato in Veneto, ma il sindaco di Verona è il più raggiante di tutti: "Abbiamo vinto in 14 Comuni nel veronese e siamo in vantaggio a Bovolone" 
L'analisi del voto locale. Tosi trionfante: "Vinti tutti gli scontri diretti con la Lega"

  1. E dopo il giorno delle elezioni arriva il giorno delle analisi. Dopo aver visto chi ha vinto e chi ha perso, si cerca di dare un significato ai numeri. Ha incominciato l'onorevole veronese Mattia Fantinati, con parole che hanno sottolineato la crescita dei consensi a livello nazionale e locale del Movimento 5 Stelle. La prestazione del PD è sintetizzata da due risultati, la vittoria del segretario provinciale Alessio Albertini, neo sindaco di Belfiore e la sconfitta, ammessa con serenità, di Federico Vantini che è rimasto fuori dal ballottaggio a San Giovanni Lupatoto. E a livello regionale i consensi sono in calo. Luci e ombre dunque, come per la Lega Nord che ne veronese brinda alle vittorie inaspettate di Tregnago e Roverè e non mostra rimpianti per le sconfitte in altri Comuni come Nogara e Buttapietra. Il leader Salvini è però soddisfatto per il risultato ottenuto a livello regionale, con la Lega che ottiene 8 sindaci in più rispetto a prima.
    Chi invece si mostra come trionfatore a livello locale è Flavio Tosi con Fare!. Il sindaco di Verona analizza così i risultati provinciali: "Col nostro movimento e con una serie di liste civiche, ci siamo presentati in 20 Comuni su 24. Abbiamo vinto in 14 e il quindicesimo successo arriverà auspicabilmente al ballottaggio di Bovolone, dove il candidato che abbiamo sostenuto ha rifilato 17 punti di scarto alla Lega. Negli scontri diretti la Lega nel veronese è arrivata quasi ovunque dietro: ad Affi (dove abbiamo ottenuto oltre il 70%), Arcole (dove il candidato di Fare! ha doppiato quello della Lega), a Bonavigo, Castagnaro, Cerro, Colognola, Grezzana, Garda, Isola della Scala, Nogara, Pastrengo. Qualche Comune, la Lega, se l'è aggiudicato, gliene rendiamo atto: 4. Soprattutto dove pur di vincere si è alleata col tanto vituperato Partito Democratico, a Isola Rizza e a Tregnago (dove tra l'altro ha fatto vincere il candidato democratico ma non è riuscita a far eleggere neanche un proprio consigliere). Niente di male, ci mancherebbe, ma non erano loro quelli del mai con Renzi? Per non parlare del resto del Veneto, dove tra sconfitte e ballottaggi raggiunti per un pelo, la banda di Salvini si sta leccando le ferite. Come a Rovolon (Padova), dove il candidato che abbiamo sostenuto ha preso 10 punti in più di quello leghista, oppure a Montegrotto (+22% sul candidato leghista) o ad Albignasego, dove abbiamo vinto col sestuplo dei voti della Lega, o a Grantorto. Coi nostri candidati abbiamo sfiorato la vittoria a Montagnana e a Vigodarzere. La Lega ha vinto solo a Cittadella (18%) e a Montagnana".
    Infine, tutti i partiti hanno dato la colpa degli insuccessi alla frammentazione. Il ritornello ripetuto da tutti è stato: "Abbiamo perso dove eravamo divisi". È dunque iniziata la caccia alle alleanze, con un occhio già al 2017 quando in palio ci sarà la poltrona di sindaco di Verona.





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