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giovedì 11 ottobre 2012

GENTE INCXXATA


Il Paese del fu’ Bengodi Regione Lombardia  

DA FONTE ANONIMA
A scopo informativo questo è cio’ che sta’ montando fra i dipendenti “normali” (amministrativi e tecnici) di Regione Lombardia.
Questa è un’e-mail che è “girata” all’interno della Regione, ieri…..giorno dell’arresto dell’ “Assessore alla Casa” tale Zambetti…….
La persona che mi ha trasmesso la stessa  desidera rimanere anonima, come è ovvio, per evitare ritosioni, ma vorrebbe che si sapesse che il qualunquismo imperante del “i dipendenti pubblici sono tutti ladri e privilegiati e non fanno niente” si fermasse a riflettere un istante….
La Kasta è una cosa….la gente per bene che lavora seriamente è un’altra. Non ha stipendi faraonici o privilegi, lavora sodo anche per chi non lo fa e deve combattere sempre contro il pregiudizio che la vede appunto”nulla facente, ruba stipendio e ultra garantita”.
Gente silenziosa di cui NESSUNO parla MAI, perchè non da scandalo….perchè timbra e rimane sul posto di lavoro, come dovrebbe essere per tutti e lavora, ripeto, LA VO RA.
E quando per esempio viene mandata in missione in altro luogo in  Milano, NON si vede nemmeno rimborsato il biglietto della metropolitana.
E dopo progressioni bloccate da anni, si vede diminuire i ticket buoni pasto da 10 € a 7 €  e se questi sono parte integrante di un reddito BASSO ripeto BLO CCA TO  da 3 anni è cosa “pesante da mandare giu’” soprattutto dati gli sperperi e gli sprechi…..reiterati da Altri.
La mensa del Consiglio (dove mangivano i “normali”) è stata soppressa quando tutto il personale è stato spostato dalle varie sedi a Palazzo Lombardia……
Mangiare in zona Ministero a Roma, un pasto veloce ma decente costa circa 4.80 €….a Milano?? Lascio a voi la risposta….
Ed ora un esempio pratico di stipendio Regione Lombardia: funzionario tecnico con anzianità 15 anni laureato livello D2 guadagna al mese (ticket esclusi) € 1.320 netti. E si parla di persona con esperienza, referente della Regione c/o Ministero…..ci siamo??!! Nel privato sarebbe minimo intorno a 1.800 €!!
Tra l’altro siamo così sicuri che i posti siano “indeterminati” a vita??
UNICO scopo e motivo per  ”far girare”  questo “forte” sfogo è il SOLO fine di “sensibilizzare” TUTTI circa quanto sta’ loro accadendo……
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Ricevuta 10/10/2012 h 14:01  da: dipendente Regione Lombardia….
INSIDER POINT OF VIEW:
E’ il quinto assessore regionale arrestato in questi ultimi anni ed è il quattordicesimo tra gli attuali esponenti regionali a essere in qualche grado coinvolto in vicende giudiziarie.
Poi mettiamoci quelli che come la Minetti gli ha imposto il Berlusca……….
non si salva nessuno (sono tutti più o meno zozzi compresi Errani e Vendola)
a noi da questo mese ticket a 7 euro bloccati con perdita in un anno di quasi 1.000 euro
in più abbiamo il contratto bloccato da tre anni e che rimarrà tale per i prossimi anni
Brunetta ci aveva già bloccato le progressioni orizzontali
ho l’impressione che nel giro di un pò di tempo ci toglieranno altre cose
e a quel punto inizieremo prima a tirare indietro le braccia
e poi se serve porfidi in faccia a tutti perchè ci stanno veramente rompendo i coglioni
già in nome di regole economiche hanno affondato la grecia e stanno affondando la spagna…i prossimi siamo noi???
che almeno chi governa in italia non sia zozzo e non faccia parte di logge
se c’è da fare sacrifici i dipendenti pubblici li hanno già fatti
adesso basta!!!!!
anche i sindacalisti della minchia…….pseudocomunisti…..BASTA!!!!
o vi dovete vendere per un quadro????
scusate ma non so se sono più incazzato o più preoccupato
di fatto stiamo andando incontro a tre possibilità
la prima è mantenimento del posto (e stavolta non si scherza) in attesa di sanatoria tra una decina d’anni che ci manda a casa (ci si augura non da esodati!!)
la seconda è blocco delle tredicesime e successivo taglio dello stipendio (contentino da mille euro al mese tanto per intenderci)
…..noi e i pensionati siamo i più deboli in questi anni di crisi
la terza è che non ci tolgono più nulla perchè il paese piano piano si riprende….ma questa è solo una triste barzelletta…..

PADOVA VIDEO INQUIETANTE DEL BIMBO

Fonte il Giornale Di Puglia

Bimbo Padova trascinato con la forza in casa famiglia. "Episodio inquietante"     

 

(Foto presa da video TGCOM24)
PADOVA. Un episodio da Padova che di sicuro farà discutere. Il Capo della Polizia Manganelli ha immediatamente disposto un'inchiesta interna sulla vicenda del bambino prelevato ieri da scuola in provincia di Padova. Il filmato integrale della Polizia è stato trasmesso all'Autorità Giudiziaria per l'attività di competenza della stessa. Il Presidente della Camera, Fini, che ha avuto un colloquio telefonico con il questore di Padova, ha chiesto al Governo di riferire quanto prima in considerazione delle richieste di informativa e delle interrogazioni parlamentari presentate in merito da deputati di vari gruppi sulla vicenda. Momenti concitati in un istituto nel padovano quando la polizia e' intervenuta per eseguire un provvedimento di affidamento in via esclusiva al padre, con collocamento in una comunita', di un ragazzino di 10 anni. L'opera degli agenti, in esecuzione di un provvedimento emesso dalla sezione minori della Corte d'Appello di Venezia, e' stato reso difficile dall'opposizione di alcuni famigliari della madre del ragazzino che hanno cercato di impedire al padre, che era presente, di portare il figlio alla comunita' indicata dall'autorita' giudiziaria. L'intervento degli agenti e' stato eseguito presso la scuola - come e' stato precisato in serata - in quanto i tentativi fatti in passato presso la casa materna e dei nonni non avevano avuto l'esito sperato perche' il bambino si nascondeva alla vista degli assistenti sociali e del personale sanitario di volta in volta intervenuto. La polizia in considerazione del fatto che la Corte d'Appello ha recentemente rigettato un ricorso finalizzato alla sospensione del provvedimento di affidamento al padre presentato dalla madre, anche su indicazione di un consulente della stessa Corte d'Appello, aveva quindi individuato il plesso scolastico quale un luogo idoneo all'esecuzione del provvedimento. In merito all'episodio riguardante il bambino padovano trascinato a forza per essere condotto in una casa famiglia, il Presidente della Camera dei deputati, Gianfranco Fini, ha chiesto al Governo - informa una nota dell'ufficio stampa di Montecitorio - di riferire quanto prima in considerazione delle richieste di informativa e delle interrogazioni parlamentari presentate in merito da deputati di vari gruppi. Questa mattina il Presidente Fini ha telefonato al questore di Padova per informarsi sull'accaduto che, dalla visione del video andato in onda ieri sera su Rai Tre, appare grave, inquietante e meritevole dei necessari approfondimenti.    


                                                                     

        Tortura: una Mancanza dell’Ordinamento Penale Italiano

Non è passato molto dall’anniversario dei fatti di Genova avvenuti durante il G8 2011, solo qualche settimana fa si concludeva il processo in cassazione agli autori di quei fatti che ha visto:  la condanna dei dirigenti, ma anche la prescrizione degli agenti che materialmente hanno compiuto massacri ed atrocità; tale prescrizione non è dovuta tanto all’inefficienza del sistema giudiziario italiano, ma ad un vuoto normativo di cui il parlamento è responsabile: la mancata creazione del reato di tortura, nonostante gli impegni internazionali presi in materia.
Infatti senza il reato di tortura gli agenti sono stati incriminati solamente per lesioni o per percosse, due reati giustamente considerati lievi in quanto pensati per punire i partecipanti a risse e scazzottate, non già le forze dell’ordine che esorbitino dalle loro competenze, di conseguenza la prescrizione , che è proporzionata alla gravità del reato, ha corso più velocemente di quanto avrebbe dovuto.
L’Italia ha preso in sede internazionale l’impegno di combattere con tutti i mezzi possibili, compresi quelli penali, la pratica della tortura; innanzitutto l’Italia ha aderito alla convenzione Europea dei Diritti dell’Uomo dal 1955, tale convenzione all’art.3 enuncia “Nessuno può essere sottoposto a tortura né a pene o trattamenti  inumani o degradanti.” A tutela di tale convenzione è inoltre posta una corte con sede a Strasburgo che ha facoltà di condannare gli stati inadempienti a pesanti ammende economiche, la Francia è già stata in passato condannata per non aver predisposto sanzioni penali in relazione al reato di riduzione in servitù (ed è probabile che in futuro sia condannata anche l’Italia sulla tortura  proprio in relazione ai fatti di Genova).
Inoltre l’Italia ha anche aderito alla convenzione di New  York sulla tortura del 1984, ratificata nel 1988, in questa convenzione c’è addirittura l’obbligo espresso all’art.4  co. 1 di istituire per la tortura sanzioni penali adeguate, purtroppo il parlamento si è limitato, nella legge di ratifica, a dare attuazione alla convenzione, dimenticandosi però che secondo l’art. 25 co. 2 costituzione solo la legge può istituire un nuovo reato e che questo deve essere preciso, mentre la convenzione si limitava ad un generico obbligo degli stati di prevedere tale sanzione, rendendo così impossibile ai giudici applicare tale reato.
L’Italia dovrebbe dunque porre mano al codice penale per inserire il reato di tortura, oltre che per ovvie ragioni di giustizia ed umanità, anche per evitare pesanti condanne economiche.
by  Giovanni Asteggiano
In Italia la tortura non è reato. In assenza del crimine di tortura non resta che l’impunità. La violenza di un pubblico ufficiale nei confronti di un cittadino non è una violenza privata. Riguarda tutti noi, poiché è messa in atto da colui che dovrebbe invece tutelarci, da liberi e da detenuti. Sono venticinque anni che l’Italia è inadempiente rispetto a quanto richiesto dalla Convezione contro la tortura delle Nazioni Unite, che il nostro Paese ha ratificato: prevedere il crimine di tortura all’interno degli ordinamenti dei singoli Paesi. Quanto accaduto nel 2001 alla scuola Diaz ha ricordato a tutti che la tortura non riguarda solo luoghi lontani ma anche le nostre grandi democrazie. Il caso di Stefano Cucchi, la recente sentenza di un giudice di Asti e tanti altri episodi dimostrano che riguarda anche l’Italia. Per questo chiediamo al Parlamento di approvare subito una legge che introduca il crimine di tortura nel nostro codice penale, riproducendo la stessa definizione presente nel Trattato Onu. Una sola norma già scritta in un atto internazionale. Per approvarla ci vuole molto poco.