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lunedì 27 maggio 2013

LAVORO TASSE PUBBLICA AMMINISTRAZIONE E BANCHE

Lavoro, tasse, pubblica amministrazione e banche: ecco le riforme che l'Europa ci chiede ancora

L'Ue promuove i conti dell'Italia, ma vuole misure strutturali per la crescita. Il giudizio in vista dell'Ecofin  

Promossa per i bilanci, ma ancora osservata speciale per la necessità di riforme. È questo, in sostanza, il giudizio che l'Unione Europea sta per esprimere sull'Italia, in vista della riunione dell'Ecofin, il gruppo che riunisce i ministri economici e finanziari del Vecchio Continente. Mercoledì prossimo, infatti, il commissario Ue per gli affari economici, Olli Rehn, proporrà la chiusura della procedura straordinaria ai danni del nostro paese, aperta nel 2009 per la presenza di un deficit eccessivo. Dopo aver promosso i conti pubblici di Roma, però, le autorità di Bruxelles indicheranno alcune misure strutturali ancora necessarie per riportare il nostro paese sulla strada della crescita. Ecco, nel dettaglio, cosa ci chiede ancora l'Europa.
TUTTO SULLA CRISI DELL'EURO
LAVORO
Per rilanciare l'occupazione, dopo la contestatissima  riforma Fornero , l'Italia ha bisogno di spingere di più sulle politiche attive per l'impiego. Il che si traduce, per Bruxelles, in un potenziamento dei servizi di collocamento per i i giovani e della formazione professionale per i neolaureati. Si tratta di misure che hanno bisogno di risorse finanziarie per essere attuate, che potrebbero arrivare proprio dai fondi comunitari se il premier italiano, Enrico Letta, riuscirà ad anticipare di un anno i piani europei contro la disoccupazione giovanile.
PUBBLICA AMMINISTRAZIONE
Da Bruxelles arriverà mercoledì anche l' invito a rendere più efficiente l'intero sistema della la pubblica amministrazione, riducendo i tempi biblici della giustizia civile, attuando una lotta efficace contro la corruzione e utilizzando meglio i fondi europei nelle regioni del Sud, dove spesso le risorse si perdono in una miriade di sprechi. Non manca neppure l'appello a favore delle liberalizzazioni e per una semplificazione della selva di leggi e regolamenti che impediscono lo sviluppo dei settori produttivi e delle attività imprenditoriali.
BANCHE
L'Ue chiede anche al nostro paese di migliorare il sistema creditizio, che oggi è molto avaro con le aziende italiane. Da Bruxelles, giunge innanzitutto l'invito a sviluppare nuove fonti di finanziamento alle imprese, alternative a quelle più tradizionali delle banche. Inoltre, la Commissione Europea suggerisce anche di rimuovere o modificare la regola che obbliga gli istituti di credito nazionali a non eliminare i crediti ormai inesigibili dai propri bilanci, se non dopo un periodo lunghissimo di tempo (che arriva sino a 18 anni). Si tratta di una norma “ferrea”, che ha delle ripercussioni negative sui conti delle banche e ostacola spesso l'erogazione di nuovi prestiti.
FISCO
Pur non avendo competenze dirette in ambito fiscale, la Commissione Ue chiede all'Italia l'adozione di alcune misure efficaci anche su questo fronte. Secondo Bruxelles, va continuata la lotta all'evasione e va riformato il catasto. Inoltre, deve essere attuato un alleggerimento del peso delle tasse dal lavoro, che oggi è fortemente penalizzato, spostandolo verso le proprietà, i consumi e le attività industriali inquinanti.
Non va dimenticato, infine, che l'Italia ha ricevuto comunque dall'Europa anche un invito a non abbassare la guardia nel consolidamento dei conti pubblici, tenendo sotto controllo il deficit, senza sgarrare nelle politiche di spesa. Come dire: la prima promozione c'è stata, ma gli esami non sono finiti.

COLPA DI BEPPE E I SUOI PARLAMENTARI

Sul blog la rabbia del popolo 5 stelle: Colpa di Beppe e dei suoi parlamentari 

Una caporetto a Cinque Stelle. La sconfitta di Beppe Grillo e dei suoi adepti è totale, netta, e soprattutto arriva in tutta Italia. A Roma il M5s si inchioda al 12% e il ballottaggio lo vede soltanto con il binocolo. Il crollo arriva anche a Siena, dove Grillo si era speso in prima persona cercando di cavalcare l'ondata di malcontento per lo scandalo Mps: niente da fare per il M5s, fuori dai giochi. Cambia la regione, ma non l'esito: il tracollo è evidente anche in Veneto, dove i pentastellati avevano eletto il loro primo sindaco. Ma sia a Treviso sia a Vicenza il Movimento delude, come ha deluso - e molto - alle regionali in Valle d'Aosta. Un dato su tutti: il Movimento 5 Stelle non andrà al ballottaggio in nessun capoluogo di Provincia. Inizia così la caccia al responsabile. E ne viene individuato subito uno: il grande capo, proprio lui, Beppe Grillo.
Beppe e Gian nel mirino - "Impariamo a comunicare, usiamo un linguaggio meno urlato, più fatti meno parole". Il popolo grillino non perde tempo e sul blog del leader posta una lunghissima lista di commenti ai deludentissimi risultati della tornata elettorale. Un misto di rabbia e frustrazione. L'oggetto dell'ira a cinque stelle non sono i partiti, ma i vertici del Movimento, Grillo e il guru Gianroberto Casaleggio. E' colpa loro se in tantissimi comuni al voto i candidati 5 stelle non andranno nemmeno al ballottaggio. Ma anche dei deputati eletti tre mesi fa in Parlamento, che fin qui hanno fatto poco e male, facendo una pessima figura con le liti su stipendi e diaria. Il post di "Mindorsar" la dice tutta: "Cheffiguradimmerd...". Più nel merito entra Salvatore V., al quale "A me dispiace soltanto che nel mio comune non ci sono state elezioni comunali .. Non avrei votato più per il M5S come ho fatto all'elezioni di febbraio. Il M5S aveva l'opportunità di cambiare qualcosa ed invece ha preferito restare puro, senza alleanze e quindi non fatto nulla ed ha dato la possibilità a Berlusconi di risorgere. Che grande occasione sprecata".
"Una riserva indiana" - Per Raffaele Forte di Genova "Ciò che poteva essere una rivoluzione si sta trasformando in una involuzione. C'è un solo responsabile: Beppe Grillo. Di questo passo il M5S rischia di diventare una riserva indiana. I cittadini che hanno votato M5S per cambiare il Paese, non per mettere nel congelatore 8 milioni e mezzo di voti". Luca Cappilli di Lecce scrive che "bisogna andare in tv tutti i giorni, bisogna farli sentire (i partiti, ndr) delle mer.. tutti i giorni". Chris J. sottolinea che "ad occhio e croce, persi la meta' dei votanti M5s delle politiche. Forse fare il governo col Pd non era una cosi' brutta idea per almeno la meta' degli elettori M5s...". Nino avverte il leader: "Beppe, Roma è un brutto segnale    digli a quei 4 str... che abbiamo mandato in Parlamento di cambiare attitudine: che rispettino i patti e si mettano a lavorare. Seriamente. Ricordagli che sono dei miracolati di San Grillo!". Mentre Lino gli chiede: "Ma cosa credevi Beppe, che ad ogni tornata elettorale sarebbe crollato il Monte dei Paschi? Guarda che occasioni così capitano una volta sola. E anche l’occasione di fare fuori Berlusconi capita una volta sola". Lapidario Francesco. "Il ritorno sul pianeta terra del M5S". E di Beppe Grillo, vien da aggiungere, finito nel mirino della sua stessa base.

APPELLO ALLE ALTRE FORZE CULTURALI E POLITICHE

APPELLO ALLE ALTRE FORZE CULTURALI E POLITICHE  

APPELLO ALLE ALTRE FORZE CULTURALI E POLITICHE, DISSOCIATE E CONTRAPPOSTE DAL POTERE BANCARIO ATTUALE. Troppi aspetti politico/legislativi evidentemente sfuggono ai più (fra cui anche certamente voi).... Non è qui il caso di richiamarli ed esaminarli... Basti chiarire una volta per tutte che il "Sistema"  attentamente esaminato nel suo evolversi in questo senso da decenni…. è perfettamente blindato con apparente legalità... e quindi legalmente nessuno potrà in futuro attraverso lo strumento della politica fare alcunchè per modificare il “Regime".... Qualcuno pone come unica alternativa possibile l'uso della forza... Errore madornale perchè oltre ad essere assolutamente inefficace... è pure assolutamente deleterio per chi volesse ricorrervi per ovvi ed evidenti motivi.... Ma, al contrario di quello che tutti pensano ….  le alternative sono tre ... e la terza è la più assolutamente efficace, inossidabile, inattaccabile, inarrestabile macchina da guerra a cui il Potere non può opporre nessuna difesa... in quanto è la stessa arma che esso utilizza contro la propria popolazione... LA BANCONOTA. Nello specifico l’arma da opporre è l'OBBLIGAZIONE, di cui abbiamo messo a punto cinque diversi modelli, chiamandoli univocamente "Cambiale Sociale", attraverso i quali è possibile sottrarre potere alle banche e quindi ancor più mirare alle basi ed agevolare il crollo del sistema economico.... senza però rimanerne coinvolti. Parte di quanto lo potete  conoscere. Come sapete, o dovreste sapere..... tutte le guerre …  e rivoluzioni sono sempre state guerre o rivoluzioni di o fra banche, e pure questa che ci accingiamo a combattere lo sarà.... ma l'incomodo intruso, imprevisto ed inatteso saranno proprio di chi saprà e vorrà fare proprio questo innovativo prospetto logico dello scenario delle forze in campo. La Cambiale Sociale è attuabile da subito del tutto legalmente come moneta alternativa all'Euro, utilizzabile al 100% in tutte le transazioni negoziali in completa sostituzione all'euro... A qualcuno potrebbe sembrare un gran guasconata... una caduta di stile, ma garantiamo che è la pura verità....  Ogni organizzazione, movimento, partito politico può aderire continuando a rimanere del tutto autonomo, indipendente  svincolato da apparentamenti di qualunque natura. Ma quando tutti avranno capito il valore di questa iniziativa... avremo vinto ieri......

PD: PERDENTI DI SUCCESSO

PD: Perdenti Di-successo  

“Non-vincono” ma praticamente governano sempre e (quasi) ovunque: parlo del PD.
Proviamo a riepilogare come sono andate le cose, elettoralmente, negli ultimi due anni, cominciando da un elenco in ordine gerarchico decrescente delle principali poltrone nel paese:
Presidente della Repubblica
centro-sinistra
Presidente del Consiglio
centro-sinistra
Presidente del Senato
centro-sinistra
Presidente della Camera
centro-sinistra
Sindaco di Roma
centro-sinistra
Sindaco di Milano
centro-sinistra
Sindaco di Napoli
centro-sinistra
Sindaco di Torino
centro-sinistra
Sindaco di Bologna
centro-sinistra
Sindaco di Firenze
centro-sinistra
Sindaco di Genova
centro-sinistra
Sindaco di Cagliari
centro-sinistra
Sindaco di Bari
centro-sinistra
Sindaco di Palermo
centro-sinistra
Governatore Lombardia
Lega Nord
Governatore Piemonte
Lega Nord
Governatore Veneto
Lega Nord
Governatore Lazio
centro-sinistra
Governatore Puglia
centro-sinistra
 si deve attendere il risultato del ballottaggio
  in coalizione col centro-destra
Osservando i risultati elettorali degli ultimi due anni, cosa resta davvero al centrodestra in fatto di poltrone? A ben vedere poco.
Esclusa qualche giunta regionale, qualche comune medio-grande – comunque nessuno fra più popolosi come si può vedere in tabella – il PDL tiene per le palle il governo e tre consigli regionali fra i più importanti: non è affatto cosa da poco.
Guardando i risultati esposti nella tabella in alto, è significativo ricordare che ogni qualvolta si dice centro-sinistra bisogna considerare che il principale partito quasi mai ottiene una poltrona. E se anche la ottiene non si tratta di eredi dei DS-PDS-PCI bensì della Margherita-PPI-DC (si vedano ad esempio i casi dei due rampanti rampolli PD come Letta jr. o Renzie) o al massimo di indipendenti (spesso ex magistrati come Emiliano, Grasso, De Magistris) o di esponenti di SEL o della società civile. Insomma il PD non esprime mai candidati di successo ma governa sempre.
Circa l’altra sponda invece c’è da riflettere: considerando il forte astensionismo, quanto pesa realmente nel paese la forza elettorale di Berlusconi? A conti fatti parliamo di poco più del 10% dell’elettorato totale ossia un elettore su 10. Ciò significa che ogni 10 elettori 9 che non lo scelgono eppure sono costretti a subire i suoi ricatti.
Inoltre, se dovesse venire meno Berlusconi, mettiamo il caso per una condanna in uno dei processi in cui è coinvolto, cosa ne sarebbe del partito? Chi sono i leader ‘trascinatori’ che potrebbero prendere il posto del leader padre e padrone? Gasparri? Lara Comi? Formigoni? Raffaele Fitto?
E’ plausibile credere che il PDL possa vivere, politicamente, solo in parallelo al suo padre-padrone, per poi lasciare la sua eredità elettorale a chi saprà coglierla al meglio (di iene non mancano, gli elettori possono solo subire il corso degli eventi).
Per questo motivo il PD, in ottica di saggia (o forse solo meramente opportunistica) lungimiranza, piuttosto che razzolare piccole percentuali a sinistra, dove la concorrenza è forte e i clienti latitano, ha svenduto ogni residuo di ideologia a una massa indefinita di tentativi elettoralistici, e ora attende sul fiume il cadavere del suo nemico puntando a un boccone più consistente sull’altra sponda, avallandosi delle iene tardo-democristiane, attempate e non, da sempre vera struttura del partito insieme ai residui di nomenklatura.
E poi ci sono i freelance che ci provano, con scarse fortune. Dai Montezemolo ai Marchini: gran parte dell’eredità elettorale berlusconiana, che non potrà essere coltivata dai berluscones, incapaci di guidare la nave senza un condottiero, sarà divorata da un accrocchio di iene che faranno di essa le fondamenta della nuova DC di fatto.
Nel frattempo, molti giornalisti, commentatori, politici navigati e naviganti a vista su imbarcazioni di piccolo cabotaggio, si sono precipitati a gridare al crollo del MoVimento 5 Stelle, che effettivamente ha visto ridursi la percentuale di consensi di quasi il 50% rispetto alle politiche di Febbraio.
Ad oggi il M5S ha dei meriti: sta distraendo voti al pdl, sta distraendo voti al rischio di emersione dell’estrema destra, sta responsabilizzando parte del centro(sinistra) che spudoratamente a parole copia le proposte m5s ma di fatto inciucia con B.
Tuttavia, il M5S, purtroppo, sta pagando un problema interno (inesperienza e organizzazione) ed esterno (attacchi mai visti prima da ogni parte, da sedicente stampa pagata con soldi pubblici che non informa ma disinforma e fa propaganda politica di bassissima lega). 
Non si dimentichi che le elezioni locali sono differenti da quelle nazionali o regionali dove il voto assume toni maggiormente ‘di opinione’; inoltre, molti gruppi M5S sono alla prima esperienza e nonostante tanti sforzi hanno operato nell’ombra dell’informazione, mentre altri candidati pur non avendo fatto mai strada o piazza, hanno lavorato tramite uffici stampa facendo credere, con le dichiarazioni quotidiane ciclostilate, di svolgere attività politica. A volte bisogna fare anche così sebbene non sia quello che fa bene ai cittadini, è importante fare di tutto per farsi notare o non si comprenderà il valore di una presenza, di una differenza. 
Ci vorranno pazienza, sana autocritica, cinismo, convinzione, decisione e per fortuna mi pare che non manchino osservando l’ottima attività portata avanti dai parlamentari. ignoriamo chi cavalca un risultato sotto le aspettative che in fondo riflette le forze in campo, oggi. Si sta crescendo, ci vorrà tempo, ma la direzione pare sia quella giusta. L’alternativa sarebbe quella suggerita dal premier Letta jr: mescolarsi nella melma e restarne assorbiti scomparendo con le speranze che 9 milioni di elettori italiani hanno affidato a una realtà politica inedita (e necessaria) per la politica italiana e non solo.

DOVE ERAVATE ???

Dove eravate?  

Senza il polo siderurgico l’Italia è finita…lo dicono i ministri, lo ripetono i sindacati, lo confermano i Riva che ricattano i lavoratori.
Camusso : “non si può bloccare la produzione”…il Cdm dell’Ilva si dimette in blocco, i sequestri decisi dalla magistratura metterebbero a rischio quella bonifica degli impianti che non si sa né a che punto sia né se sia mai cominciata.
40.000, con l’indotto, i posti a rischio…ovvero il ricatto che la proprietà fa alla popolazione ed al governo…senza numero e senza prime pagine i morti e gli ammalati per l’inquinamento prodotto dall’Ilva, ma ciò che non è profitto non fa notizia.
La questione Taranto ridotta ad una semplice equazione economica nella quale non trova spazio il “dato” vita.
Parlano e straparlano di dignità…tutti, nessuno escluso, anche quei lavoratori che hanno manifestato contro le decisioni della magistratura, come se la parola dignità sia strettamente ed unicamente legata alla parola lavoro e non contenga, nel suo significato, il diritto alla vita non solo per se stessi, ma anche per i propri figli, i propri amici, i propri concittadini.
Nessuno che si alzi a chiedere a questi soloni della politica e del sindacato: dove eravate?
Dove eravate quando i cittadini denunciavano l’inquinamento, postavano su youtube le immagini di case, scuole, edifici pubblici, coperti da una polvere nera che entrava nelle vie respiratorie, che inquinava aria e suolo, che uccideva nel silenzio di quei media che anche ora, come prima, parlano solo di produzione, di posti di lavoro, di economia ?
Dove eravate voi sindacati, voi Camusso, voi Epifani, voi Bonanni, voi Cofferati, voi Angeletti quando la gente moriva ?
Dove erano le istituzioni, gli organi di controllo e gli ispettorati sino a ieri?
Lo Stato, questo stato, questa politica, questi apparati pubblici, questi sindacati, questi padroni hanno insieme taciuto e nascosto ciò che chiunque, anche ad occhio nudo, poteva constatare. Le responsabilità sono a tutti i livelli, a cominciare da quella classe politica che non ha mai voluto vedere ciò che era impossibile non vedere, che ha preferito salvaguardare il profitto di pochi a scapito della vita della gente.
Le responsabilità sono diffuse e ben chiare, a partire dai sindacati, che non hanno mai denunciato con forza quanto accadeva, agli organi di controllo pubblici, che hanno sempre chiuso entrambi gli occhi, alle istituzioni locali e nazionali, che hanno costantemente evitato ogni verifica ed ogni ispezione.
Chi deve pagare? Non certo Taranto, non certo i lavoratori, non certo le famiglie già colpite da lutti e malattie…debbono pagare i responsabili, a partire dalla famiglia Riva, alla quale vanno sequestrati beni e fabbrica…debbono pagare i sindacati, collusi e silenti, le istituzioni complici, i politici che li hanno appoggiati…
Taranto deve poter ritornare a vivere…e può farlo solo liberandosi dalle catene di quella fabbrica di morte e di interessi indegni.

NAPOLI I NEONAZZISTI DI ALBA DORATA CI RIPROVANO

Napoli i neonazisti di Alba Dorata ci riprovano 

I neofascisti di Alba dorata sbarcano a Napoli

Il partito neonazista greco, ormai conosciuto ovunque per le sue violente aggressioni xenofobe e razziste in Grecia, prova nuovamente a fare proseliti nel territorio italiano.
Dopo il flop dello scorso dicembre, quando in un hotel romano poco meno di trenta persone, giornalisti compresi, si erano radunati per dare vita ad Alba Dorata Italia, un nuovo appuntamento chiama a raccolta tutti coloro che vorrebbero riprodurre le azioni e il pensiero della formazione neonazista greca. A Roma si parlava di un evento epocale, che avrebbe radunato oltre 400 persone, tutte volenterose di dare vita ad un soggetto politico che avrebbe rivoluzionato un’Italia mafiosa, corrotta e multiculturale, senza però voler utilizzare le rappresaglie violente dei loro cugini greci contro stranieri, omosessuali ed esponenti di movimenti di sinistra. A coordinare i lavori quel giorno, oltre ad Alessandro Gardossi, ex Lega Nord ed ex Forza Nuova, anche Vincenzo Maresca, considerato il fondatore ed ispiratore del movimento dorato italiano. Di origine napoletana, attualmente ricopre la carica di Presidente Nazionale di Alba Dorata Europea, così come si legge al link dell’organigramma sul sito del movimento.
Europea si, perché se a dicembre l’intenzione era quella di costituire una costola esclusivamente italiana del partito greco, pochi mesi dopo l’obiettivo è quello di dare vita ad una formazione di carattere europeo. Domenica 26 maggio alle ore 15 è, infatti, prevista la costituente di Alba Dorata Europea presso il Teatro Palapartenope di Napoli, nel quartiere di Fuorigrotta. Un convengo, quindi, che vuole dare vita ad un soggetto politico nazionalista, sovranista, europeo federale e tradizionalista, così come si legge in un blog linkato sotto il manifesto che pubblicizza il raduno. Un movimento che ha come primo nemico l’euro e che vuole “ridare libertà e dignità al popolo italiano”. L’invito è chiaro “Dobbiamo attivarci tutti insieme per ridare lustro alla nostra Madre Patria Italia”, “per non essere più schiavi dell’Unione Europea” e per riavere “la nostra polizia, l’arma dei carabinieri e non un corpo di polizia militare europea”.
Come facilmente si può notare da questi brevissimi passaggi ripresi dal documento che introduce l’appuntamento di domenica, anch’esso consultabile sul sito del movimento, se da un lato l’obiettivo è quello di dare vita ad un soggetto europeo, le basi su cui si fonda l’incontro napoletano sono tutte o quasi puramente anti europeiste.
Quante persone sono attese per questa costituente non è ancora dato saperlo. Gli organizzatori sperano vivamente di non replicare la giornata di dicembre e così, per ogni evenienza, la segreteria organizzatrice dell’evento ha anche pubblicato un elenco con quattro Hotel della zona convenzionati per l’occasione. Insomma, tutto sembra pronto ed organizzato nei minimi dettagli per domenica.
Ma la costituente di Alba Dorata Europea, che propone inoltre uno slancio verso un “Rinascimento Spirituale”, riprendendo tale concetto addirittura da un discorso di Mahmoud Ahmadinejad, attuale presidente dell’Iran, non è certo passata inosservata nella città Medaglia d’oro alla Resistenza. Tutte le forze democratiche ed antifasciste napoletane si sono, infatti, già date appuntamento per lo stesso giorno presso la Cumana di Agnano alle ore 10 per dare vita ad una contro manifestazione che ribadisca ancora una volta che nella città di Napoli chi tenta di propagandare ideologie xenofobe e naziste non ha certamente vita facile. Inoltre, è stata già inoltrata una lettera al Prefetto, al Sindaco di Napoli e a tutti gli amministratori locali per chiedere l’immediato divieto del raduno neonazista a Fuorigrotta.