Di Mario Di Matteo – I ministri del Governo Letta sono giunti allabbazia di Spineto, dove resteranno per un “ritiro” di due giorni. Il premier aveva spiegato nei giorni scorsi che l’obiettivo dell’iniziativa è di “fare spogliatoio“.
i membri dell’esecutivo non si sono sbilanciati sugli argomenti di discussione della “due giorni”. Il ministro dell’Economia Fabrizio Saccomanni ha risposto a coloro i quali chiedevano se si affronterà l’argomento Imu dicendo che si discuterà “di tutto. Di poche parole anche il ministro della coesione territoriale Carlo Trigilia, il quale che detto di aspettarsi “molto” da questa esperienza.
Trigilia e Saccomanni sono arrivati a Sarteno, in provincia di Siena, in auto. Altri ministri hanno invece preferito raggiungere l’abbazia con un mini pullman, dopo essersi dati appuntamento a Palazzo Chigi. Questi ultimi sono il premier Enrico Letta, il vicepremier Angelino Alfano, i ministri dei Rapporti con il Parlamento Dario Franceschini e delle Infrastrutture Maurizio Lupi. Su un altro pullman hanno viaggiato Emma Bonino (Esteri), Beatrice Lorenzin, Cecile Kyenge (Integrazione), Gianpiero D’Alia (Funzione Pubblica), Mario Mauro (Difesa), Enrico Giovannini (Lavoro), Gaetano Quagliariello (Riforme), Anna Maria Cancellieri (Giustizia), il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Filippo Patroni Griffi.
Intorno alle 21.30 invece dell’annunciata conferenza stampa, hanno parlato i portavoce di Letta e Alfano con un comunicato stampa. Enrico Letta ha nuovamente invitato i suoi ministri non all’attenzione alle parole ma bensì ai provvedimenti. Cioè non parole ma fatti. Angelino Alfano avrebbe invece ribadito, come d’altro conte Enrico Letta, le proprie posizioni sia politiche sia istituzionali. Alfano ha chiarito la questione di Brescia, dichiarando che non si è trattato di una manifestazione contro le istituzioni ma di una manifestazione in solidarietà ad una persona. Alfano, per bocca della sua portavoce ha poi ribadito che “il pdl non abbassa la bandiera e continua a rimanere a fianco di Silvio Berlusconi.” La portavoce di Alfano ha poi ribadito il secco no, che arriva comunque anche da Letta, a maggioranze variabili, il governo deve essere coeso e non si può cercare una maggioranza a secondo di un provvedimento.