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mercoledì 5 marzo 2014

SUL TAGLIO DEGLI STIPENDI DECIDA LA CONSULTA !

"Sul taglio degli stipendi decida la Consulta". Sentenza a Ravenna contro il blocco nel pubblico impiego 

Mentre il Senato sta discutendo sul taglio degli stipendi del personale della scuola, dal tribunale di Ravenna arriva una bella tegola contro il blocco imposto sui dipendenti del ministero di Grazia e Giustizia. Secondo il giudice del lavoro Roberto Riverso, esiste una "rilevante e non infondata" questione di legittimita' costituzionale. La decisione per il momento è stata quella di sospendere la causa promossa contro il ministero dalla federazione Confsal-Unsa, il sindacato piu' rappresentativo del settore Giustizia, inviando gli atti alla Corte costituzionale.
Due in sostanza le norme della Carta potenzialmente violate secondo il giudice: quella che impone pari dignita' tra cittadini e quella che stabilisce che il lavoratore ha diritto a una retribuzione proporzionata a quantita' e qualita' del lavoro. Il sindacato, rappresentato dall'avvocato Pasquale Lattari del Foro di Latina, aveva presentato ricorso per conto di diversi dipendenti del palazzo di Giustizia di Ravenna: chiedeva - si legge nell'ordinanza del giudice - "il riconoscimento, previo accertamento dell'illegittimita' del blocco stipendiale e contrattuale, del diritto a ottenere l'aumento retributivo fermo dal 2010", oltre a un "indennizzo per il danno subito". Tra le richieste anche quella di potere partecipare "alle procedure contrattuali collettive".
Il ministero si era costituito in giudizio attraverso l'Avvocatura distrettuale dello Stato per sostenere "l'infondatezza nel merito delle domande" e naturalmente anche quella della questione di costituzionalita', oltre ad avanzare alcune eccezioni preliminari.
Il giudice, dopo avere stabilito che tali eccezioni dovranno essere esaminate "insieme al merito della causa" e che invece quella relativa alla riapertura del procedimento contrattuale collettivo e' di competenza del giudice del Lavoro di Roma, citta' nella quale ha sede il ministero, ha preso in esame la norma che ha determinato la questione. Ovvero il decreto legge del 2010, il cosiddetto "decreto anticrisi", e il Dpr del 2013 che ha prorogato il blocco.
"La questione di illegittimita' della normativa citata - ha scritto il giudice dopo avere peraltro citato un'ordinanza di analogo tenore del Tribunale di Roma del 2013 - appare rilevante" dato che "tutti i dipendenti hanno invocato un adeguamento della retribuzione" ai sensi dell'articolo 36 della Costituzione "quantomeno in misura corrispondente a inflazione e aumento del costo della vita"

DALL'UTOPIA ALL'ALTRUISMO POLITICO

Dall’Utopia all’autismo politico 

Ogni tanto mi chiedo come mai sono stato per così tanto dalla parte opposta alla sinistra, tanto che qualcuno pensava che per una persona come me non essere di sinistra fosse un controsenso e addirittura un cortocircuito. La cosa mi faceva anche piacere perché - per quella gente che mi vedeva in questo modo - portavo il mio contributo di persona degna (ai loro occhi) alla destra, e la arricchivo.
Quante volte ho dovuto tapparmi il naso per stare dalla parte che avevo scelto per non essere di sinistra, quante volte. Ma lo dovevo fare per i miei principi che non avevano niente a che fare con quella sedicente sinistra. Lo facevo per un puro calcolo algebrico il quale facendolo e rifacendolo mi dava sempre lo stesso risultato: sinistra -10, centrodestra – 7, = destra + 3, pur sempre un voto troppo basso per poter continuare ad insistere a sostenerla.
Ma perché la sinistra l’ho comunque sempre considerata meno meritevole del centro destra? Semplice, per il suo modo di essere rappresentata, per i suoi rappresentanti, per quella autistica sedicente superiorità morale, per quella, sempre autistica, convinzione di essere il popolo eletto (anche senza elezioni… per dire), (e anche dopo aver fallito con uno o più governi come attualmente accade, sempre per la assurda convinzione di essere il popolo eletto). Per il suo essere immorale nelle sue battaglie di potere cercando di mantenere una faccia perbenista, per la mistificazione delle carte, per la demonizzazione di chiunque s’intrometta tra loro e il potere, a loro dovuto, per diritto divino.
Il piccolo vantaggio di voto che avevo concesso alla destra però, come dicevo, non mi permetteva di continuare a sostenerla, anche perché se l’era mangiato via via il suo leader con le sue storie poco edificanti, per non dire del tradimento fatto ai suoi elettori delle classi più deboli che pur avevano voluto credere in lei. E dopo un tentativo ancora a destra, cercando quella giusta, quella sociale, quella seria, mi sono dovuto arrendere.
E  siccome i due estremi, pare, si tocchino, ho guardato con curiosità al PC dei lavoratori (Marco Ferrando), in quel momento in cui ormai i lavoratori e i pensionati pareva fossero il vero e unico problema dell’Italia e del mondo, e per questo ormai gli si dava addosso senza ritegno, buttandoli per strada senza stipendi né pensioni, col plauso dei Signori del mondo… i Signori delle banche, i Signori della politica, i Signori del nuovo ordine mondiale che sacrificano gli uomini al dio denaro. Forse si sarebbe compiuto quindi il cerchio che mi ha visto percorrere da sempre la strada della dignità dell’uomo, la dignità fino all’ultimo uomo, la dignità che fa dire a un cristiano che gli ultimi devono essere i primi, ma non nell’al di là… adesso, qui.
Curiosità abbandonata anch’essa, quella sinistra - doverosamente utopica, come credo che per forza debba anche essere la sinistra per poter far crescere la dignità e l’amor proprio del lavoratore anche tendendosi verso l’impossibile, perché l’impossibile lo resterà per sempre senza la spinta dell’utopia, doverosamente utopica contro l’idea che il lavoratore debba essere l’ultimo anello della catena, l’anello sacrificabile al loro dio, al dio dei Signori - quella sinistra… non esiste proprio più.

L'UE STA COMMETTENDO UN SUICIDIO ENERGETICO

L’Ue sta Commettendo un Suicidio Energetico  

Con l’Ucraina l’Unione Europea sta commettendo il proprio suicidio energetico. L’immagine riporta i flussi di gas naturale che alimentano l’Europa continentale: in rosso quelli provenienti dalla Russia (in buona parte proprio via Ucraina); in nero dai giacimenti del Mare del Nord ed in blu dal Nord Africa. Le cifre verdi si riferiscono al gas che arriva via nave ai rigassificatori. International energy agency che fa capo all’Ocse: cliccando sulla foto si apre, in un’altra finestra, la mappa interattiva del commercio del gas in Europa. L’ho rielaborata per mettere in evidenza le cifre più significative. Le quantità sono espresse in miliardi di metri cubi e si riferiscono allo scorso mese di dicembre: si tratta dei dati più recenti disponibili.
E’ chiaro come il sole che Putin, cioè la Russia, tiene il rubinetto dalla parte del manico. Un giro di valvola e l’Europa sta al freddo e al buio. Stamattina l’Ue parla di sanzioni economiche alla Russia. Credo che Putin si stia rotolando per terra dalle risate perchè i casi sono due: o a Bruxelles conoscono qualcosa che sfugge al comune buonsenso, o a Bruxelles sono totalmente privi di comune buonsenso. Fate voi.
L’Unione Europea non poteva comportarsi in modo più miope ed autolesionista. Ha proposto all’Ucraina un accordo di associazione senza tenere conto dell’influenza e degli interessi russi. Fra l’altro, l’accordo di associazione significa probabilmente accordo di saccheggio, dato che gli ucraini in genere sono così poveri da non poter comprare neanche un bottone: però l’Ucraina è uno dei maggiori esportatori planetari di grano e possiede giacimenti di carbone, ferro e gas.
Non venite a raccontarmela con i diritti umani e il brutale regime corrotto di Kiev. Sulla corruzione dovremmo sapere qualcosina anche noi italiani; quanto ai diritti umani, poi, sono una cosa seria: ma di norma vengono invocati ed esaltati proprio quando si vogliono ammantare i peggiori misfatti. Oggi un articolo de La Stampa ha un paragrafo che contiene un raro soprassalto di onestà. Raro rispetto al modo in cui i maggiori media italiani trattano la crisi ucraina forse dovremmo cercare di fare uno sforzo di obiettività e ammettere che l’incoraggiamento occidentale agli attivisti antigovernativi della Maidan non è stato certo né discreto né di basso livello, con la comparsa sulla piazza dei ministri degli Esteri di Francia e Germania e del senatore McCain. Così come non è un mistero che la prospettiva di un ingresso dell’Ucraina nella Nato non sia solo un incubo russo, ma un progetto palese di forze politiche e personalità non secondarie di Stati Uniti ed Europa.
Ecco, lasciamo stare gli americani che magari non si preoccupano troppo di un’Europa alla canna del gas. Ma la Francia e soprattutto la Germania, che vive di gas russo, hanno mostrato una miopia non comune. Angela Merkel dice che Putin ha perso il senso della realtà. A me pare che lo abbia perso innanzitutto lei.

ITALICUM ALLA PROVA DELL'AULA ! NO ALLA PARTIA' DI GENERE

Italicum alla prova dell'Aula, no alla partia' di genere 

Roma, 5 mar. - L'Italicum alla prova dell'Aula di Montecitorio. L'iter della legge e' ripreso oggi, e come stabilito nell'assemblea del gruppo di ieri sera e come da nuovo accordo raggiunto nella maggioranza e con Forza Italia, il Pd ha ritirato oggi tutti i suoi emendamenti, tranne i tre - al momento pero' accantonati - sulla parita' di genere. Sono stati ritirati, quindi, anche tutti gli emendamenti sulle primarie obbligatorie per legge o facoltative. Restano, tuttavia, altri emendamenti di maggioranza sulle primarie, tra cui quelli di Scelta civica (uno a firma Balduzzi, responsabile riforme del partito), che non sono stati al momento ritirati. Il capogruppo Pd in commissione Affari costituzionali, Emanuele Fiano, conferma che il Pd "ha ritirato tutti gli emendamenti che non rientrano nell'accordo". E di fronte all'osservazione che Scelta civica ancora non lo ha fatto, Fiano afferma: "Dovrebbe ritirare i suoi emendamenti, compreso quello sulle primarie, altrimenti si apre un problema politico non indifferente". Sul tema della Legge elettorale oggi e' intervenuto anche il premier: "Ho visto che oggi qualcuno sui giornali dice che voglio fare la legge elettorale 'solo per la Camera' - ha detto Matteo renzi - E' quello che abbiamo sempre detto perche' la scommessa e' cambiare il Senato cosi' com'e'. Ho rispetto per il Senato, ma il bicameralismo perfetto e' un freno per l'Italia. Questa - conclude - e' la riforma chiave dell'azione di governo". Una riforma radicale che per Renzi non significa che i senatori "sono meno bravi dei deputati, ma che si riduce il numero dei parlamentari: segno importante non dal punto di vista economico, che e' secondario, ma del messaggio simbolico