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mercoledì 4 luglio 2012

DA ITALIA DEI DOLORI



DIFFONDETE! Referendum abrogazione parziale indennità parlamentari








Alzi la mano chi sapeva che presso i Comuni è possibile firmare per un Referendum abrogativo parziale sulla legge per le indennità parlamentari (Art. 2 L. 31/10/1965, n. 1261). Ben pochi, credo. Si tratta di un referendum, si, l’ennesimo referendum che però ha un fine più che nobile: il taglio degli stipendi della casta politica. La raccolta firme si concluderà il 30 luglio 2012 (termine per la presentazione al Comitato promotore 31/07/2012).
Cosa occorre fare? Nulla di più semplice: recarsi presso il proprio Comune ed andare a firmare. Provate però a domandarvi come mai questa notizia non è passata sui giornali. Non è che per caso c’è un forte connubbio tra i finanziamenti elargiti alla carta stampata e la casta politica? Meditate gente.
Intanto, con qualsiasi mezzo, DIFFONDETE LA NOTIZA!!!!! Voglio proprio vedere se anche stavolta la passano liscia. E poi dopo fate un salto in Comune. Ci vogliono 500.000 firme altrimenti avremo perso l’ennesima buona occasione per dare un duro colpo alla casta. Ma attenzione, la notizia è poco nota e quindi dovete DIFFONDERLA!!!!
Articolo 2 della Legge 31 Ottobre 1965, n. 1261
Ai membri del Parlamento è corrisposta inoltre una diaria a titolo di rimborso delle spese di soggiorno a Roma. Gli Uffici di Presidenza delle due Camere ne determinano l’ammontare sulla base di 15 giorni di presenza per ogni mese ed in misura non superiore all’indennità di missione giornaliera prevista per i magistrati con funzioni di Presidente di Sezione della Corte di Cassazione ed equiparate; possono altresì stabilire le modalità per le ritenute da effettuarsi per ogni assenza dalle sedute e delle Commissioni.
E’ solo un piccolo passo, visto che TUTTA QUESTA LEGGE  meriterebbe una bella spolveratina, ma è pur sempre un passo necessario per far partire il movimento di rivolta popolare pacifica contro gli stipendi pagati al mondo della politica.
STAY TUNED!
Gazzetta n. 97 del 26 aprile 2012
CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE
COMUNICATO
Comunicato relativo all’annuncio di una richiesta di referendum popolare
Nel testo dell’annuncio citato in epigrafe, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale – serie generale n. 93 del 20 aprile 2012, alla pag. 38, terzo rigo, dove e’ scritto: «27 marzo 2012», leggasi: «20 aprile 2012».
Gazzetta n. 99 del 28 aprile 2012
CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE
COMUNICATO
Comunicato relativo all’annuncio di una richiesta di referendum popolare
Nel testo del comunicato relativo all’annuncio di una richiesta di referendum popolare, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 97 del 26 aprile 2012, dove e’ scritto: «20 aprile 2012», si deve leggere: «19 aprile 2012».

NON CI SONO ITALIANI IGNORANTI MONTI

#spendingreview il governo sta tecnicamente distruggendo lo stato sociale e l’occupazione  

Tagli agli enti locali, taglio del personale, disorganizzazione della lotta all’evasione fiscale, ecco la spending review. In realtà il governo sta tecnicamente distruggendo lo stato sociale e l’occupazione, continuando l’opera delle manovre precedenti e del famigerato decreto 87 che ha semplicemente disorganizzato il settore fiscale, ponendo le condizioni per ostacolare la lotta all’evasione. La logica di Monti è quella di ritirare il ruolo dello stato per favorire il mercato, coprendo il tutto con la scusa della lotta agli sprechi. Nella spending review ci sono i tetti agli stipendi dei parlamentari, dei funzionari pubblici strapagati o un tetto alle pensioni d’oro? Nulla di tutto questo ma invece taglio degli organici e riduzione dei servizi. Complimenti al PD che – in nome della difesa del lavoro – sostiene il governo più thatcheriano che l’Italia abbia mai visto.


conti pubblici: istat, deficit/pil 8% nel primo trimestre  

   Nel primo trimestre 2012 l'indebitamento netto delle Amministrazioni Pubbliche (dati grezzi) e' stato pari all'8,0% del Prodotto interno lordo (Pil). Nel corrispondente trimestre dell'anno precedente era stato pari al 7,0%. Lo rende noto l'Istat. Nel primo trimestre 2012 il saldo primario (indebitamento al netto degli interessi passivi) e' risultato negativo e pari a 11.471 milioni di euro. L'incidenza sul Pil e' stata del -3,0% .


 #sfiducia il Pd si sente rappresentato dalla #Fornero, il ministro contro i lavoratori

La scelta del PD di confermare la fiducia individuale alla Fornero è un atto politico molto pesante: significa che il PD si sente rappresentato da questo Ministro che agisce palesemente contro i lavoratori e contro la Costituzione e che fa parte di un governo che ha demolito l’articolo 18 dello Statuto dei lavoratori. È una scelta di campo, quella di sostenere chi sta contro i lavoratori. A questo punto suonano francamente ipocrite le critiche all’azione del governo: che senso ha lamentarsi di come funziona il governo se poi lo si tiene in piedi anche nei personaggi peggiori e si votano tutte le misure contro i lavoratori. La favola dell’emergenza è finita, qui vediamo delinearsi una scelta di fondo


La #spendingreview non è una manovra e Ruby è la nipote di Mubarak: Monti per nascondere la stangata estiva dice più bugie di Berlusconi  


    Se la spending review non è una manovra allora ha ragione Berlusconi e Ruby è la nipote di Mubarak. In realtà Monti per nascondere la stangata estiva dice più bugie di Berlusconi. Ci racconta che la spending review non è una manovra e forse pensa che basti usare termini inglesi per prendere in giro la gente: dopo le pensioni e i diritti dei lavoratori, ora i tecnici attaccano il welfare e i servizi pubblici. L’operazione strutturale, come la chiama il premier, consisterà nel taglio verticale di fondi e servizi nel settore pubblico, dalla sanità alla scuola. Una manovra di destra, in perfetto stile thatcheriano, che forse nasconde ulteriori sorprese visto che Monti dice che servono più di 4 miliardi per “evitare l’aumento dell’Iva”: vuoi vedere che il governo batterà cassa ancora chiedendo sacrifici ai già tartassati lavoratori? Il punto vero è che Monti e la sua maggioranza sta demolendo welfare e diritti dei lavoratori e con le sue manovre aggrava la crisi