Mirandola: i soldi del terremoto il Comune li dà agli zingari 
Mirandola: stanziamento di 75mila euro a favore dei nomadi
Pioggia di denaro per gli zingari. Che continuano a ricevere soldi 
pubblici, in piena emergenza post-terremoto. Il consiglio comunale del 
comune duramente colpito dal sisma, ha infatti approvato la 
realizzazione dell’area sosta nomadi in località San Giustina che verrà 
costruita grazie ad una ”pioggia” di denaro pubblico: oltre 75mila euro.
  Circa 45mila euro verranno dalla Regione Emilia Romagna, altri 30mila 
ce li metterà il Comune, togliendoli alla manuntezione delle strade, il 
sostentamento delle famiglie bisognose e altre “quisquilie” come queste.
L’intervento prevede l’installazione di moderni servizi igienici, 
impianti per l’acqua potabile, impianto elettrico, sistema fognario, 
fornitura contatori e sistema di condizionamento d’aria.
Già  nel 2007, l’amministrazione comunale di Mirandola ristrutturò il
 campo nomadi con un esborso di 197mila euro, rifacendo i marciapiedi, i
 servizi igienici,  realizzando una moderna  lavanderia, una sala giochi
 per bambini, un parco giochi e un locale per attività ricreative. 
Ovviamente non mancò un impianto di riscaldamento composto da locale 
caldaia, rete di distribuzione e termosifoni. Tutto naturalmente a 
carico dei contribuenti. Tra i quali non sono annoverati gli zingari.
Il tutto, mentre decine di famiglie e imprese  nel Comune di 
Mirandola non hanno ancora ricevuto un euro di contributo per la 
ricostruzione.
Eppure a Mirandola di soldi per ricostruire c’è bisogno. Non ce ne sono 
in abbondanza. Il 23 Maggio ad esempio, è andato Grillo per consegnare 
nelle mani del sindaco Maino Benatti del Pd, 420 mila euro che 
serviranno a finanziare la ricostruzione. Si tratta di soldi raccolti 
dal Movimento durante la campagna elettorale e non spesi. In particolare
 serviranno per realizzare una palestra per la scuola elementare della 
frazione di Quarantoli.
Speriamo che il sindaco non li utilizzi per altri fini. Nondimeno ci 
chiediamo come sia possibile che, un paese così colpito, una città che 
accetta 400mila euro per la ricostruzione, ne sperperi poi quasi 100mila
 per l’aria condizionata al campo nomadi.