VOTA ANTONIO....... LA TRIPPA ....

mercoledì 30 maggio 2012

ATTACCO

                                                                 
                                                       

Attacco



Nella giustificazione, quindi nel fare che rinvia all’infinito la presa di coscienza, mancando la qualità del mettersi in gioco fino in fondo, rimaniamo nel buio fitto della mancata percezione, mentre attorno ballano fantasmi spacciati per verità.
È errato pertanto parlare di una intima essenza della consapevolezza, per quanto si scavi nella documentazione, ricca e molteplice, ansiosamente cercata, non troviamo che corrispondenze e protocolli, piani conoscitivi che si rimandano e si giustificano uno con l’altro, mai nulla di realmente diverso, mai un urlo pienamente sano, alto nel cielo brumoso della repressione, un urlo capace di attaccare e colpire e non solo di minacciare vertiginosi contorcimenti organizzativi che, alla luce delle cose fatte, risultano banali rendiconti bottegai. Se la verità sta altrove, nella lotta, qui e subito, che si realizza operando nell’azione, tutto quello che esploriamo documentandoci e riflettendo, è parzialità angosciante, approssimazione controvertibile, discorso aperto a destino di fallimento, accordo siglato con parole che portano marchiato sulla loro pelle il segno di un lungo viaggio perfettamente racchiuso nelle regole della sopravvivenza bene amministrata.
Si può coltivare all’infinito il proprio campicello di patate, come il buon Pangloss. La cura non è mai fine a se stessa, e se lo è conduce da questa parte all’uniformità dei cimiteri, dall’altra all’eterogeneità della follia.
L’azione non è una pensione di anzianità, i vecchi parlano al vento di ricordi e di delusioni che la memoria traveste con le vesti colorate delle conquiste. Lontano da tutto ciò, lontano da cadaveri che sono rimasti dissepolti. Il mondo è desolato, un terreno brullo dove fattucchiere bizzarre fanno muovere apparizioni sul fondo della caverna, al cui cospetto tutti si inchinano e mimano dialoghi rispettosi.
Attaccare significa gettare sulla bilancia il proprio ferro, sia pure modesto, ma consistente, carico del significato che il gesto comprende in se stesso, senza magniloquenti “comunicati” che fanno diventare una lucciola il faro di Rodi.
Attaccare riesce sempre a mettere in moto forze che prima giacevano assopite, riesce a lanciare una sfida contro ombre e semioscurità, figure confuse e sgraziate, prive del contenuto carico di indecifrabile senso che le accompagna nella volontà di dominio.
È come se a un film fosse improvvisamente abbassato il sonoro e tutta la pellicola rallentata. Il brusio di fondo, che avvertiamo ritorto nelle orecchie, è una ridondanza della voce del potere che si riorganizza. E che importa ciò se l’iniziativa resta sempre nelle mie mani?
Tutto ha un costo, strisce di pelle vanno via, asportate dagli impietosi fendenti della repressione. Più il clima generale si fa miserabile e viscido, più aumentano i vermi terrestri che strisciano nella mota sperando in un riconoscimento sia pure minimo da parte del potere, e più il ruolo di chi non si piega, di chi non accetta, di chi reagisce e attacca, diventa visibile, si staglia nel buio della notte e richiama l’attenzione dei cani rabbiosi che hanno ricevuto da poco, insieme all’osso d’ordinanza, l’ordine di azzannare.
Dobbiamo diventare “cattivi”, ordina il tenutario del bordello canino, oggi con chi ha un nome diverso e la pelle di un altro colore, domani con tutti coloro che non si raggomitoleranno ai piedi del santissimo in terra, padrone dell’etere e del bon ton. Andiamo, miei cari compagni, da quando si sono così impunemente tollerate affermazioni del genere? Non sono certo le alleanze che ci mancano, dalla nostra i miserabili di ogni categoria, sindacalizzati e non, salariati e non, tra poco tutti accorpati sotto il comune ombrello dell’esclusione.
Non ci capiscono, non ci ascoltano, vocette impudiche ci soffiano all’orecchio, dicendoci di tenere i piedi per terra, di non sognare fantastiche apocalissi improbabili e fuori del tempo, per carità, lontano da noi questi cacasenno da segreterie comunali. Sappiamo bene che non ci ascoltano e non ci capiscono, e allora?
Sputiamo in faccia al potere la nostra rabbia – e non solo quella – e andiamo avanti, nessuno lavora al posto nostro, nessuno tutela le nostre idee, a nessuno stanno a cuore i nostri sogni, solo a noi, e non vi sembra sufficiente? Avete forse bisogno di un mallevadore che vi alzi il morale, qualche estratto chimico o il succo del nettare degli dèi? Avete bisogno di una piccola spinta per alzare lo sguardo al cielo della rivolta? Se ne avete bisogno siete di già fottuti anche se continuate a stringere in mano il manuale del piccolo guerrigliero.

RITROVARE LA FIDUCIA IN NOI STESSI


RITROVARE LA FIDUCIA IN NOI STESSI E L’ONORE PERDUTO   


RITROVARE LA FIDUCIA IN NOI STESSI E L’ONORE PERDUTO

Nel più assoluto e generale silenzio dei media e delle Istituzioni io oggi sento il dovere inderogabile di commemorare il sacrificio di tanti giovani italiani di allora che sacrificarono la loro vita, il loro futuro, nella speranza che il loro sacrificio sarebbe servito a permettere il futuro per altri giovani....
Ed in questa giornata che ricorda il valore epico dei nostri nonni io non posso esimermi dal lanciare un sentito appello...
Cari Amici noi dobbiamo sempre ricordarci che siamo figli di Muzio Scevola, Cincinnato, Giulio Cesare, Pico della Mirandola, Cardano, Mazzini, Ardito Desio, Mattei, Moro, Falcone e dobbiamo sempre tenerli ad esempio …..  E’ nei momenti più gravi e bui della nazione, della cultura, della patria, della società, della civiltà che si formano le coscienze e la consapevolezza dei più profondi e concreti valori e che incomincia la riscossa… si fa’ muro, si fa’ barriera, trincea…. Pure nella piena consapevolezza che si rischia tutto, che forse non vedremo il nuovo giorno  … ma tanto la vita ridotta a schiavitù non avrebbe più senso  e valore di essere vissuta ….e allora occorre lanciare il cuore oltre l'ostacolo, oltre il fiume ed andare a raccoglierlo ….. come fecero i nostri nonni sul Piave…

E’ in questi momenti che si vede il reale valore di un popolo…… e se noi sapremo risorgere avremo dimostrato a noi e al mondo di essere degni dei nostri avi… se avremo perso…..almeno saremo morti per una giusta e sacra ragione.

NO A PARATE MILITARI E CARNEVALESCHE

#no2giugno USB-Vigili del Fuoco: "No a parate militari e carnevalesche. Prestiamo soccorso nelle zone terremotate"  




L’USB VV.F ha diramato due comunicati per chiedere al presidente Napolitano, e al governo, che i Vigili del fuoco non vengano mandati a esibirsi in “parate militari o carnevalesche”, ma che vengano piuttosto adoperati nelle zone colpite dai due devastanti sismi. Il sindacato inoltre denuncia “i tagli lineari” che il corpo dei VV.F sta subendo, e che si ripercuotono sui cittadini in momenti drammatici come questi. Infine Usb VV.F denuncia l’irresponsabilità di chi, subito dopo il primo sisma, ha dato il via libera alle aziende a riprendere le attività produttive, permettendo che altri operai morissero nella seconda violenta scossa di ieri; e annuncia una proposta di legge che, modificando il ruolo della Protezione Civile, metta i VV.F al centro della macchina dei soccorsi.
I Vigili del fuoco aderenti a USB chiedono che i propri lavoratori “non vengano mandati ad esibirsi in una sfilata, ma a prestare la loro opera di soccorso tecnico urgente alla popolazione delle zone terremotate”. Nel comunicato si specifica che il Corpo nazionale dei VV.F “è un ente sociale che non ha mai avuto alcun motivo di partecipare a parate militari o carnevalesche”, ed è “ incomprensibile e inaccettabile in questo momento la scelta di impegnare un folto gruppo di lavoratori per la sfilata del 2 giugno, lasciando al contempo alcune zone terremotate prive di operatori”. Nel comunicato si denunciano inoltre i tagli lineari che hanno messo in ginocchio l’intero corpo dei VV.F, e che di conseguenza si rivelano deleteri per la sicurezza dei cittadini: “oggi, infatti, il soccorso tecnico urgente alla popolazione è assicurato solo ed esclusivamente con il raddoppio dei turni del personale VV.F. e con la certezza che i lavoratori non saranno retribuiti, perché il Dipartimento non ha fondi e si appresta a nuovi tagli lineari. Tagli che oggi si dimostrano drammaticamente irresponsabili, in quanto hanno anche contribuito a rendere sempre più precaria la sicurezza nei luoghi di lavoro, come risulta dalla lugubre conta dei lavoratori morti in Emilia”.
Questo perché, secondo la denuncia dell’USB VV.F, non solo qualcuno ha permesso che quei capannoni sotto cui sono morti gli operai nei due sismi fossero costruiti senza rispettare le leggi in materia antisismica, ma nessuno avrebbe, inoltre, effettuato attenti controlli fra il primo e il secondo sisma, permettendo che altri operai morissero nella seconda forte scossa di terremoto di ieri. Nel comunicato si legge: “in questo momento i Vigili del Fuoco sono il primo ente preposto alla incolumità privata e pubblica, a ricercare la catena di responsabilità di chi ha autorizzato la lavorazione in capannoni con travi poggiate sui pilastri senza essere ancorate. Come lavoratori si interrogano, ed interrogano quella politica che fino a ieri considerava la  sicurezza come un onere per le imprese e ha fatto in modo di ridurre, se non eliminare, i controlli per garantirla”. Ecco perché chiedono al presidente Napolitano e al governo di “porre fine alle parate di essere considerati per la loro professionalità”.
Nel secondo comunicato L’USB VV.F denuncia “la mancata applicazione del principio di precauzione da parte delle autorità politiche e tecniche in Emilia”, e ritiene “una grave imprudenza” l’autorizzazione concessa alle aziende delle zone terremotate di riprendere le attività produttive subito dopo il primo devastante sisma. “Non è accettabile – prosegue il comunicato - che un Paese civile anteponga le ciniche logiche dell’economia alla vita dei suoi cittadini”. Ed è la stessa USB VV.F a fare autocritica, relativamente a presunte concessioni a riprendere le attività produttive date proprio da tecnici dei Vigili del fuoco: “sarà compito della magistratura accertare le responsabilità, sarà compito anche di questo sindacato richiedere un indagine interna, per chiarire se i Vigili del Fuoco in questo frangente hanno fatto tutto quello che dovevano, per scongiurare quanto accaduto. Non possiamo infatti sottrarci a domande importanti, se è vero quanto affermato da alcuni giornali. Se alcune delle strutture che sono crollate avevano avuto il via libera alla ripresa lavori da parte dei nostri tecnici, dovremo domandarci se oggi esistono gli strumenti idonei per dare risposte certe. Risposte che, se sbagliate, costano la vita delle persone”. Intanto il sindacato chiede di fermare le attività produttive nelle zone interessate dal sisma, e dai conseguenti crolli e indebolimenti di strutture ed edifici, e auspica “che venga da subito istituita una cassa integrazione speciale per garantire un reddito a chi non lavora, e che vengano istituiti fondi ad hoc per intervenire nei luoghi di lavoro per la messa in sicurezza degli stessi”.
Infine USB VV.F annuncia che, relativamente alla Protezione Civile, e al fine di dotare l’Italia “di un sistema efficiente di salvaguardia”, presenterà una proposta di legge “che mira ad ottimizzare e migliorare il sistema di Protezione Civile, ponendo i Vigili del Fuoco al centro di questa organizzazione”.

domenica 27 maggio 2012

ASSOLUTAMENTE DA NON PERDERE L'ORRIBILE PIANO MONDIALE

L'ORRIBILE PIANO INFERNALE DELL'ORDINE MONDIALE  Clik sopra il Link E leggete attentamente che questo è tutto vero
People look carefully and read this document and all true thanks

                                                                           

10 CHE COMANDANO IL MONDO E UN BAMBINO PIETRIFICA MONTI

                                                             



                                                                           



QUESTO BAMBINO A STRAVOLTO MONTI LASCIANDOLO PIETRIFICATO E SENZA RISPOSTE ( MONTI APRA GLI OCCHI PRIMA CHE SIA TROPPO TARDI ANCHE PER LEI )

                                                                                                                                                    


                                                           

sabato 26 maggio 2012

QUESTO DOCUMENTO E STATO CENSURATO NEL 2005

questo documento è stato censurato nel 2005 dal ministero della salute non dando la possibilità ad avere gli aggiornamenti ai medici e a gli specialisti  per fortuna ora la scienza ha fatto notevoli passi avanti
Però in ITALIA non è stata ancora riconosciuta nonostante milioni di firme raccolte

                                                                     

QUESTO E IL MINISTRO QUANDO IL DOCUMENTO L'ANNO CENSURATO DA TUTTI I SITI

            FRANCESCO STORACE GRAZIE A NOME DI TUTTI I MALATI  DI FIBROMI-ALGIA processo, iniziato il 15 maggio 2007 avanti il giudice monocratico Dott.ssa Maria Bonaventura[24], è proseguito il 15 aprile 2010 con la richiesta di condanna per Storace di 2 anni di reclusione, di 3 anni e 6 mesi per il suo ex portavoce, unitamente ad altre sette richieste di condanna per i restanti imputati per accesso abusivo a sistema informatico, violazione della legge sulla privacy, favoreggiamento, falso e interferenza illecita nella vita privata altrui. Secondo le accuse Storace oltre ad aver autorizzato le intrusioni nell'anagrafe informatica di Roma relativamente alla lista della Mussolini, avrebbe utilizzato risorse proprie (tra cui il portavoce Nicolò Accame) e la rete investigativa dell'investigatore Emanuele Cipriani (peraltro pure indagato nei procedimenti Telecom-Sismi per spiare e produrre dossier falsi su Piero Marrazzo[25].
Il 5 maggio 2010 Storace è stato condannato a un anno e sei mesi di reclusione[26]. Nello stesso processo sono state condannate altre 7 persone coinvolte nella vicenda[27]. Il 7 maggio 2011 Storace ha invece ottenuto il diritto al risarcimento dei danni subiti in campagna elettorale dalla falsificazione delle firme operata dai sottoscrittori della lista concorrente di Alternativa Sociale.[28]                                                                
A CUI VA LA MIA SOLIDARIETÀ E SPERANDO CHE GIUSTIZIA SIA FATTA CHE CI RICONOSCANO LO STATO INVALIDANTE per motivi di privacy non posso pubblicarlo interamente

martedì 22 maggio 2012

IL CONTROLLO SOCIALE

               Le 10 regole per il controllo sociale (Noam Chomsky)
L’elemento principale del controllo sociale è la strategia della distrazione che consiste nel distogliere l’attenzione del pubblico dai problemi importanti e dai cambiamenti decisi dalle élites politiche ed economiche.
1 – La strategia della distrazione. L’elemento principale del controllo sociale è la strategia della distrazione che consiste nel distogliere l’attenzione del pubblico dai problemi importanti e dai cambiamenti decisi dalle élites politiche ed economiche utilizzando la tecnica del diluvio o dell’inondazione di distrazioni continue e di informazioni insignificanti.
La strategia della distrazione è anche indispensabile per evitare l’interesse del pubblico verso le conoscenze essenziali nel campo della scienza, dell’economia, della psicologia, della neurobiologia e della cibernetica. “Sviare l’attenzione del pubblico dai veri problemi sociali, tenerla imprigionata da temi senza vera importanza. Tenere il pubblico occupato, occupato, occupato, senza dargli tempo per pensare, sempre di ritorno verso la fattoria come gli altri animali (citato nel testo “Armi silenziose per guerre tranquille”).
2 – Creare il problema e poi offrire la soluzione. Questo metodo è anche chiamato “problema – reazione – soluzione”. Si crea un problema, una “situazione” che produrrà una determinata reazione nel pubblico in modo che sia questa la ragione delle misure che si desiderano far accettare. Ad esempio: lasciare che dilaghi o si intensifichi la violenza urbana, oppure organizzare attentati sanguinosi per fare in modo che sia il pubblico a pretendere le leggi sulla sicurezza e le politiche a discapito delle libertà. Oppure: creare una crisi economica per far accettare come male necessario la diminuzione dei diritti sociali e lo smantellamento dei servizi pubblici.
3 – La strategia della gradualità. Per far accettare una misura inaccettabile, basta applicarla gradualmente, col contagocce, per un po’ di anni consecutivi. Questo è il modo in cui condizioni socioeconomiche radicalmente nuove (neoliberismo) furono imposte negli anni ‘80 e ‘90: uno Stato al minimo, privatizzazioni, precarietà, flessibilità, disoccupazione di massa, salari che non garantivano più redditi dignitosi, tanti cambiamenti che avrebbero provocato una rivoluzione se fossero stati applicati in una sola volta.
4 – La strategia del differire. Un altro modo per far accettare una decisione impopolare è quella di presentarla come “dolorosa e necessaria” guadagnando in quel momento il consenso della gente per un’applicazione futura. E’ più facile accettare un sacrificio futuro di quello immediato. Per prima cosa, perché lo sforzo non deve essere fatto immediatamente. Secondo, perché la gente, la massa, ha sempre la tendenza a sperare ingenuamente che “tutto andrà meglio domani” e che il sacrificio richiesto potrebbe essere evitato. In questo modo si dà più tempo alla gente di abituarsi all’idea del cambiamento e di accettarlo con rassegnazione quando arriverà il momento.
5 – Rivolgersi alla gente come a dei bambini. La maggior parte della pubblicità diretta al grande pubblico usa discorsi, argomenti, personaggi e una intonazione particolarmente infantile, spesso con voce flebile, come se lo spettatore fosse una creatura di pochi anni o un deficiente. Quanto più si cerca di ingannare lo spettatore, tanto più si tende ad usare un tono infantile. Perché? “Se qualcuno si rivolge ad una persona come se questa avesse 12 anni o meno, allora, a causa della suggestionabilità, questa probabilmente tenderà ad una risposta o ad una reazione priva di senso critico come quella di una persona di 12 anni o meno (vedi “Armi silenziose per guerre tranquille”).
6 – Usare l’aspetto emozionale molto più della riflessione. Sfruttare l’emotività è una tecnica classica per provocare un corto circuito dell’analisi razionale e, infine, del senso critico dell’individuo. Inoltre, l’uso del tono emotivo permette di aprire la porta verso l’inconscio per impiantare o iniettare idee, desideri, paure e timori, compulsioni, o per indurre comportamenti…
7 – Mantenere la gente nell’ignoranza e nella mediocrità. Far si che la gente sia incapace di comprendere le tecniche ed i metodi usati per il suo controllo e la sua schiavitù. “La qualità dell’educazione data alle classi sociali inferiori deve essere la più povera e mediocre possibile, in modo che la distanza creata dall’ignoranza tra le classi inferiori e le classi superiori sia e rimanga impossibile da colmare da parte delle inferiori” (vedi “Armi silenziose per guerre tranquille”).
8 – Stimolare il pubblico ad essere favorevole alla mediocrità. Spingere il pubblico a ritenere che sia di moda essere stupidi, volgari e ignoranti…
9 – Rafforzare il senso di colpa. Far credere all’individuo di essere esclusivamente lui il responsabile della proprie disgrazie a causa di insufficiente intelligenza, capacità o sforzo. In tal modo, anziché ribellarsi contro il sistema economico, l’individuo si auto svaluta e si sente in colpa, cosa che crea a sua volta uno stato di repressione di cui uno degli effetti è l’inibizione ad agire. E senza azione non c’è rivoluzione!
10 – Conoscere la gente meglio di quanto essa si conosca. Negli ultimi 50 anni, i rapidi progressi della scienza hanno creato un crescente divario tra le conoscenze della gente e quelle di cui dispongono e che utilizzano le élites dominanti. Grazie alla biologia, alla neurobiologia e alla psicologia applicata, il “sistema” ha potuto fruire di una conoscenza avanzata dell’essere umano, sia fisicamente che psichicamente. Il sistema è riuscito a conoscere l’individuo comune molto meglio di quanto egli conosca sé stesso. Ciò comporta che, nella maggior parte dei casi, il sistema esercita un più ampio controllo ed un maggior potere sulla gente, ben maggiore di quello che la gente esercita su sé stessa.

                                 
                                                                                         

LA LISTA NERA DEI SUICIDI





                                                                             


                                                                           

lunedì 21 maggio 2012

ITALIA TERREMOTI ARTIFICIALI

ANCHE QUESTO DA DA RIFLETTERE E PARECCHIO





20.5.12

ITALIA: TERREMOTI ARTIFICIALI




Il Belpaese trema. Ma cosa sta accadendo allo Stivale tricolore?  Cosa stanno sperimentando sulla nostra pelle i militari Usa col beneplacito delle autorità tricolori? Vogliono farci dimenticare in tutta fretta la strage di Brindisi? C’è un nesso con le sperimentazioni della Nato in questa nazione?  Rivela lo stimato generale Fabio Mini: «Non ho prove che ci sia stato un esperimento nucleare o convenzionale capace di provocare un determinato terremoto, ma sono abbastanza pessimista per non pensarlo. In 45 anni di carriera militare in giro per il mondo, ne ho viste di tutti i colori».

Cronache nere - Alle 4.04 una fortissima scossa di terremoto ha sconvolto l’Emilia Romagna: il bilancio provvisorio è di cinque morti e almeno 50 feriti.  Tre sussulti, il più forte di magnitudo 5.9. Tra le vittime operai schiacciati dal crollo di un tetto e due donne decedute per lo spavento.  La scossa avvertita anche in Lombardia, Toscana, Veneto, Lombardia, Trentino Alto Adige e Friuli Venezia Giulia. Un dettaglio significativo: la profondità registrata dall’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia è di dieci chilometri. Singolare coincidenza: dagli Stati Uniti d’America viene corretto il grado del sisma che ha colpito questa notte l’Italia del Nord. Per gli esperti del servizio geologico degli americano, l’Usgs, si parla di magnitudo 6, e non 5.9. Per i rilevatori americani la scossa ha avuto ipocentro 5,1 km di profondità, e non ai 10,1, comunicati in Italia. Altra novità: lo Stato non pagherà più nessun danno dovuto a catastrofe naturale, i cittadini se vorranno premunirsi dovranno pagarsi delle belle polizze assicurative per la gioia del cartello delle Assicurazioni/banche; chi non potrà si arrangerà. Il Decreto legge n.59 sulla riforma della Protezione Civile pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale non ammette dubbi. «...al fine di consentire l’avvio di un regime assicurativo per la copertura dei rischi derivanti da calamità naturali sui fabbricati a qualunque uso destinati, possono essere estese tutte le polizze assicurative contro qualsiasi tipo di fabbricato appartenente a privati». E questo per poter «garantire adeguati, tempestivi ed uniformi livelli di soddisfacimento delle esigenze di riparazione e ricostruzione».  



Senza limiti - In una relazione di iniziativa adottata dalla Commissione europea per gli affari esteri, la sicurezza e la politica di difesa del Parlamento europeo il 23 settembre 1998 - contenente una proposta di risoluzione (mai effettivamente adottata dal Parlamento) -  viene affermato che «malgrado le convenzioni esistenti, la ricerca militare si applica attualmente alla manipolazione dell’ambiente come arma, come è il caso ad esempio del sistema HAARP». Nella medesima relazione la suddetta Commissione «reputa che il sistema HAARP (High Frequency Active Auroral Research Project) sia da considerarsi, a causa del notevole impatto sull’ambiente, una questione mondiale ed esige che le sue conseguenze giuridiche, ecologiche ed etiche vengano analizzate da un organismo internazionale indipendente prima di ogni nuova ricerca e di qualsiasi esperimento» e «chiede al gruppo di esperti per la valutazione delle opzioni scientifiche e tecnologiche (STOA) di accettare di esaminare le prove scientifiche e tecniche fornite in base ai risultati esistenti della ricerca sull’HAARP onde valutare la natura esatta e il livello di rischio posto dall’HAARP per l'ambiente locale e globale e la salute pubblica in generale». Un consiglio di lettura: Guerra senza limiti. Il documentato libro è stato scritto da due colonnelli dell’aeronautica Cinese, Qiao Liang e Wang Xiansui. Nel testo si legge: «Utilizzando metodi che provocano terremoti e modificando le precipitazioni piovose, la temperatura e la composizione atmosferica, il livello del mare e le caratteristiche della luce solare, si danneggia l’ambiente fisico della terra o si crea un’ecologia locale alternativa. Forse, presto, un effetto El Nino creato dall’uomo diverrà una superarma nelle mani di alcune nazioni e/o organizzazioni non-statali».

Guerra ambientale - I padroni Usa possiedono armi ambientali capaci di creare terremoti, tsunami, distruzione dell’equilibrio ecologico di un vasto territorio, modificazioni delle condizioni atmosferiche - nubi, precipitazioni, cicloni e uragani - modificazioni delle condizioni climatiche, delle correnti oceaniche, dello strato di ozono o della ionosfera. Da anni stanno sperimentando in gran segreto nel nostro Paese, come sa chi detiene il potere nella Penisola. Secondo gli esperti “creare un sisma o uno tsunami è tecnicamente possibile. Sono cose vere, scientifiche, provate. Esistono linee di frattura e faglie assai evidenti e note sulla superficie terrestre. Ci sono mappe precise che rivelano i punti deboli e vulnerabili, sui quali è un giochino da ragazzi poter intervenire”. Cosa dice una gola profonda? Ecco una dichiarazione di William Cohen, ex segretario di Stato per la Difesa USA, del 28 aprile 1997:«Others [terrorists] are engaging even in an eco-type of terrorism whereby they can alter the climate, set off earthquakes, volcanoes remotely through the use of electromagnetic waves. So there are plenty of ingenious minds out there that are at work finding ways in which they can wreak terror upon other nations.It's real, and that's the reason why we have to intensify our[counterterrorism] efforts. Secretary of Defense William Cohen at an April 1997 counterterrorism conference sponsored by former Senator Sam Nunn. Quoted from DoD News Briefing, Secretary of Defense William S. Cohen, Q&A at the Conference on Terrorism, Weapons of Mass Destruction, and U.S. Strategy, University of Georgia, Athens, Apr. 28, 1997».

Traduzione: Altri terroristi sono impegnati in un tipo di azione “ecologica”, nel senso che essi possono alterare il clima, far scatenare i terremoti, le eruzioni vulcaniche, utilizzando onde elettromagnetiche. Molte menti ingegnose stanno lavorando attualmente per mettere a punto i mezzi per terrorizzare intere nazioni. Tutto questo è reale ed è per questo che abbiamo intensificato i nostri sforzi nella lotta contro i terroristi. Segretario della Difesa William Cohen, aprile 1997. Conferenza dedicata al contro-terrorismo organizzato dal senatore Sam Nunn. Dichiarazioni segnalate al Dipartimento della Difesa (DoD). Conferenza contro il terrorismo. Armi di distruzione di massa e la strategia degli Stati Uniti. Università della Georgia, Atene, 28 aprile 1997.

In altri termini, si ammette: Noi sappiamo che questo è possibile perché da tantissimi anni noi (americani) abbiamo tali armi. Una simile tecnologia ha dei costi accessibili, al contrario della tecnologia nucleare. I terremoti e le eruzioni vulcaniche artificiali non sono impossibili, infatti una minima causa, ben localizzata, può generare un cataclisma. I terremoti sono legati al movimento delle placche, lungo le faglie. Esiste una tecnica che permette di agire sugli strati profondi del sottosuolo con delle onde elettromagnetiche.  

Test - Indonesia il 26 dicembre 2004. Migliaia di chilometri di coste sono state spazzate via a causa di un maremoto spaventoso. Un fenomeno simile potrebbe essere di origine umana, per camuffare un test di un'arma nei fondali marini, in una regione in cui gli effetti sismici possano essere confusi con dei fenomeni naturali?Condoleeza Rice al Senato Americano il 18 gennaio 2005: «Lo tsunami è stato una meravigliosa occasione (wonderful opportunity) di mostrare il cuore del popolo americano. E io penso che gli utili sono stati molto importanti sul fronte diplomatico». Il luogo era ideale per la presenza di una fossa oceanica che protegge le coste e la base americana di Diego Garcia (si sa che più il fondo marino risale velocemente, più il tsunami è devastante) e anche l’ora giusta per far si che ben due satelliti USA passavano lì per caso, per constatare gli effetti di questa arma sismica.
E’ una nuova forma di guerra discreta (silent war), dove indebolire un avversario può semplicemente consistere nel fabbricare dei “fenomeni naturali” sul suo territorio. Non escludendo di proporre, in seguito, un aiuto umanitario.

Vaso di Pandora - La scienziata Elisabeth Rauscher, esperta in Fisica delle alte energie, avverte che si stanno artificialmente irradiando “energie spaventose all’interno di una configurazione molecolare estremamente delicata” qual è la ionosfera, una sorta di bolla di sapone che si muove a mulinello intorno alla superficie terrestre. Un foro sufficientemente grande potrebbe farla scoppiare. La dottoressa Rosalie Bertell denuncia che «gli scienziati militari statunitensi si stanno occupando dei sistemi meteorologici come potenziale arma. Le metodologie comprendono l’aumento delle tempeste e la deviazione delle correnti di vapore dell’atmosfera terrestre allo scopo di causare siccità o inondazioni mirate…”. Anche il fisico Daniel Winter puntualizza che le emissioni ad alta frequenza potrebbero unirsi con le pulsazioni ad onde lunghe presenti nella griglia terrestre (la magnetosfera n.d.r.) e causare effetti non previsti e collaterali alla “danza della vita nella biosfera”. Le emissioni in Gigawatt (miliardi di W) del Centro H.A.A.R.P. incideranno un lungo taglio sulla ionosfera come un coltello a microonde. H.A.A.R.P. potrebbe far vibrare ogni corda armonica di Gaia con frequenze discordanti. Questi rumorosi impulsi scombussoleranno le linee di flusso geomagnetico, distruggendo le bioinformazioni che mettono in risonanza le corde della vita, predisponendo ogni cosa alla malattia ed alla morte. Due dei maggiori oppositori al sistema globale di distruzione di massa H.A.A.R.P., gli scienziati indipendenti Begich e Manning, autori del libro Angels don’t play this H.A.A.R.P. Advances in Tesla Technologies, avvertono che addizionare energia al substrato ambientale potrebbe avere effetti molto vasti, indefinibili ed incontrollabili».

Massoni - Già il consigliere della sicurezza nazionale del presidente Carter,Brzezinski, metteva sull’avviso che una società, dominata da un gruppo elitario  e non ostacolato dalle restrizioni tradizionali dei valori liberali, non esiterebbe ad usare le tecniche più moderne per influenzare il comportamento pubblico e tenere la società sotto stretta sorveglianza e controllo. È del resto un fatto ormai assodato che la U. S. Air Force punti sui sistemi elettromagnetici (E.M.) e sulle armi vibrazionali per produrre scompiglio psicologico, distorsione percettiva o disorientamento, per annullare da una parte le capacità di combattimento del nemico e dall’altra accrescere le potenzialità paranormali di altri. Come conferma il geofisicoGordon Macdonald, bombardamenti elettronici prodotti artificialmente produrrebbero pannelli o vortici magnetici in determinate zone terrestri che potrebbero danneggiare seriamente le funzioni cerebrali d’intere popolazioni. Tra le ripercussioni fisiche ricordiamo le seguenti: dolori articolari, mal di testa, vertigini, bruciore agli occhi, nausea, affaticamento, difficoltà respiratorie, allergie, asma, disordini circolatori e cardiaci (infarti che aumentano di circa il 50 per cento), caduta della capacità reattiva, embolie polmonari e trombosi... A livello psicologico, le onde H.A.A.R.P. provocano squilibrio emozionale, irritazione, avversione alla vita, al lavoro ed alla scuola, insicurezza, ansia e depressione (specialmente tra i 40-50 anni), tendenza al suicidio (aumentata del 20 per cento negli ultimi tempi, un milione di morti all’anno specialmente tra i giovani), tossicodipendenza ed omicidi.

H.A.A.R.P. - Il sistema ha la capacità in connessione con lo Spacelab, di produrre energie elevatissime, paragonabili alla bomba atomica e può provocare distruzioni epocali e di massa in qualsiasi parte della Terra. Naturalmente il programma può modificare l’ambiente vibrazionale naturale e scatenare inondazioni, uragani e terremoti di qualsiasi entità. Eppure esso sarà “venduto e spacciato” al pubblico come un’arma di difesa, ossia lo “Scudo stellare” o addirittura di studio sull’Aurora Boreale. Il piano antimissile e di laser orbitali “Joint Vision 2020” è estremamente pericoloso: il suo fine è il dominio degli U.S.A. su tutto il mondo. Sono state osservate delle correlazioni tra l’attività sismica e la ionosfera di HAARP. I terremoti in cui la profondità è linearmente identica nella stessa faglia, sono provocati da una proiezione lineare di frequenze indotte. Dei satelliti coordinati fra loro consentono di generare delle proiezioni, concentrate, di frequenze in punti specifici (detti Seahorse). Un diagramma mostra che i terremoti considerati artificiali si propagano linearmente alla stessa profondità. Anche le repliche sono state osservate a circa 10 chilometri di profondità. Ed è proprio il caso del sisma che ha colpito la Pianura Padana, come ha registrato l’INGV.


La presente pagina riporta i terremoti di magnitudo superiore o uguale a 2.0 localizzati in Italia dalla Rete Sismica Nazionale dell'INGV degli ultimi 30 giorni.

TENTATA STRAGE A BRIBDISI

NON FACCIO NOMI NE CHI L PUBBLICATO MA DA MOLTO DA RIFLETTERE


19.5.12


TENTATA STRAGE A BRINDISI:
UN MORTO E SETTE FERITI.
STRATEGIA DELLA TENSIONE  



L’esplosione ha preso di mira gli studenti: un morto e sette feriti. A terra libri bruciati, scarpe e vetri rotti.  Sabato 19 maggio 2012, ore 7,50 circa, in via Galanti. Due bombole del gas collegate su un muretto. Due deflagrazioni distinte davanti all'Istituto professionale per i servizi sociali “Morvillo-Falcone” ha provocato la morte di una giovane studentessa pendolare (16 nativa di Mesagne) - Melissa Bassi e Veronica Capodieci - ed il ferimento di altre sei. Secondo i primi rilievi, per far esplodere la rudimentale ma potente bomba è stato utilizzato un telecomando: chi l’ha azionato ha atteso che gli studenti si avvicinassero prima di innescare la detonazione. L'ordigno è esploso questa mattina intorno alle 7,50 in via Galanti.  L’intento era di fare una strage. La scuola Morvillo Falcone aveva vinto il primo premio della prima edizione del concorso sulla legalità. Lo ricorda il portale studentesco Universinet.it che chiede con forza "una immediata reazione dello Stato contro la barbarie terroristica di stampo mafioso che ha colpito un istituto da sempre impegnato in prima linea per promuovere la cultura della legalità contro tutte le mafie".  Dichiara a caldo Angelo Rampino, il preside dell'Istituto professionale Morvillo Falcone di Brindisi:  “Volevano uccidere. E' stato fatto per uccidere: a quell'ora le ragazze entravano, proprio a quell'ora. Fosse accaduto alle 7,30 non ci sarebbe stata nessuna conseguenza”.  Secondo gli inquirenti l’obiettivo era la scuola e si propende per pista mafiosa. Secondo il sindaco di Brindisi, Cosimo Consales «È un attacco della criminalità organizzata senza precedenti. Ci sono troppe coincidenze in questa vicenda. Mi auguro che siano solo tali, anche se in questo momento la nostra unica preoccupazione è quella dei ragazzi». «È un attentato mafioso fatto per uccidere» ha aggiunto Nicola Fratoianni, assessore alle legalità della Regione Puglia. L'ordigno «poteva provocare una strage - ha detto Salvatore Giuliano, preside dell'istituto superiore Majorana di Brindisi, che ha nove classi nella sede dell'istituto Morivillo-Falcone - Pochi minuti dopo sarebbero arrivati tutti i ragazzi, sarebbe successa una tragedia infinita. Qui ci sono quaderni zuppi di sangue, brandelli di oggetti. L’esplosione l'hanno sentita in tutta Brindisi, non era certo una azione dimostrativa».


Terrorismo di Stato? - L’obiettivo sembra un diversivo, insomma un classico depistaggio dell’intelligence più o meno deviata che alberga nel Belpaese. Chi sono i mandanti? Qual è il movente? Una cosa è chiara: la “criminalità organizzata”, o meglio la Sacra Corona Unita non avrebbe interesse ad accendere l’attenzione sulle sue attività illecite, risvegliando lo Stato in perenne letargo, per cui ogni tanto fa il lavoro sporco. E allora, come si spiega? Forse, il sistema di potere ha rimesso in moto la collaudata macchina rodata dalla Cia con la strage di Portella della Ginestra (1 maggio 1947), nota come “strategia della tensione” che tante vittime innocenti ha già mietuto in passato. I tempi sono bui e dall’alto si alimenta il caos. La bomba a Brindisi con il corollario di vittime innocenti sembra la prima di una lunga serie.  La “strategia della tensione” è in uno stretto legame con il fenomeno generale del terrorismo di stato e indica la partecipazione nascosta (o comunque il benestare) di settori dello Stato in azioni terroristiche ai danni del popolo italiano. Cui prodest? E’ magari un violento tentativo ideato molto in alto, come nel passato, per imbrigliare, anzi sedare sul nascere la pacifica protesta sociale per condizioni di vita ormai impossibili? SONO PRONTE PER CASO LEGGI SPECIALI?

venerdì 18 maggio 2012

CHE BASTARDI GUARDATE


                     
    a tutti gli A.C.A.B. GUARDARE BENE QUESTO VIDEO... PERCHE' SENZA LA GUARDIA DI FINANZA STA COSA NON AVREBBE MAI AVUTO UN FINE!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!­!!!!!!!!!!!!!! Sapete solo insultare e BASTA! EVVIVA LE FORZE DELL'ORDINE! MAI FARE DI TUTTA L'ERBA UN FASCIO! PERCHE' E' VERO CHE CI SONO DEI MEMBRI CHE ANDREBBERO ARRESTATI E MENATI PER ABUSO DI POTERE, MA MAI INSULTARE CHI FA IL PROPRIO DOVERE PER IL BENE DEL CITTADINO COME IN QUESTO VIDEO! INGRATI!!!!!!!!!!!!!!! 



                                                                                                     

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giovedì 17 maggio 2012

MONTI E UNO DEI SETTE OBBIETTIVI

NON FATELO PEGGIORERÀ LA SITUAZIONE ITALIANA !!!!!!!!!!!

                                                           



FOTO LAPRESSE
13:00 - Sono attualmente oltre 14mila gli obiettivi a rischio in Italia sottoposti a vigilanza e più di 550 le persone sottoposte a scorta o tutela. Lo afferma il Viminale, sottolineando che sono circa 20mila gli uomini delle forze armate e di polizia impiegati per questi servizi. Il ministro Cancellieri ha poi aggiunto che serve una maggiore azione di intelligence contro il terrorismo e una rimodulazione dell'impiego dei militari.
Il ministro dell'Interno, Annamaria Cancellieri, che ha presieduto al Viminale una riunione del Comitato Nazionale dell'Ordine e della Sicurezza Pubblica, "sulla base di un'approfondita analisi della situazione e delle valutazioni compiute, ha confermato l'esigenza di mantenere alto il livello di attenzione e di vigilanza, rafforzando i dispositivi di sicurezza nei confronti di obiettivi sensibili e di persone esposte a specifico rischio".

La riunione, a cui hanno partecipato il sottosegretario Carlo De Stefano, i vertici delle Forze di polizia, i responsabili delle Agenzie informazioni e sicurezza, interna ed esterna, e il Capo di Stato Maggiore della Difesa, ha affrontato la situazione della sicurezza sull'intero territorio nazionale, anche con riferimento ai recenti avvenimenti che hanno visto coinvolto l'amministratore delegato di Ansaldo Nucleare, Roberto Adinolfi e numerose sedi di Equitalia.

Tra le altre iniziative si è deciso di varare un'apposita direttiva che sarà inviata alle autorità provinciali di pubblica sicurezza per un attento monitoraggio sugli episodi di tensioni sociali connessi alla crisi nel mondo del lavoro che si stanno registrando in questo particolare momento.    
                                                                                       
                                                                                     

Fai: "Monti è uno dei 7 obiettivi" 



14:57 - Nella lettera siglata dagli anarchici del Fai Nucleo Olga, giunta alla redazione di "Calabria Ora", è contenuta una minaccia anche al premier: "Diciamo a Monti che lui è uno dei 7 rimasti e che il Popolo non ha nessun interesse a rimanere in Europa, a salvare le banche, a saldare i conti di uno Stato che ha sperperato per conto proprio". "Il Popolo - prosegue - ci ha dato mandato e sacrificheremo anche le nostre vite per la causa giusta".

                                                               
           

                                                                     


                                 

mercoledì 16 maggio 2012

TANTO NOI SIAMO CARNE DA MACELLO



L'IMMENSA PRESA PER IL SEDERE DEI PARTITI SUI TAGLI AI RIMBORSI ELETTORALI

                                                                                   
DI JESTER FEED*
Poi vincono i grillini. Poi i grillini — peraltro nemmeno loro così innocenti sui soldi pubblici — arrivano al 10% dei consensi. Poi la gentenon ha ragione di incazzarsimaledettamente con questo truppone politico che crede seriamente di prenderla per il sedere.
Eppure a quanto si è visto oggi in aula, 15 maggio 2012, le cose sono sembrate davvero così. Da presa per il culo. Si doveva discutere del taglio ai rimborsi elettorali e della legge di riforma ai rimborsi vergognosi che i partiti si sono riservati con una leggina del 1999, aggirando il referendum del 1993. Rimborsi che in realtà sono dei veri e propri finanziamenti ai partiti e che ammontano a decine di milioni di euro (a partito), i quali oggi come oggi sono solo un insulto ai cittadini italiani che soffrono e che debbono presentarsi ogni giorno a Equitalia per pagare cartelle esattoriali sui miseri frutti del loro sudore, consapevoli che una parte consistente di quel pane strappato dalle loro bocche andrà a ingrassare il ventre di tutti i politici sordi e insensibili al loro urlo di dolore.
Fossi un partito mi vergognerei profondamente dei soldi che ogni giorno rubo ai cittadini italiani. Perché quei soldi sono rubati, legalmente, ma sono rubati. Sono sottratti ai servizi, alle infrastrutture e persino ai salari e agli stipendi dei lavoratori che vivono con appena mille euro al mese e che dovranno pure pagare l’IMU sulla loro piccola casetta costruita con tanti, spesso troppi sacrifici.
E invece niente di tutto questo. I politici se ne fottono dei problemi della gente. E quanto è accaduto oggi in aula lo ha dimostrato appieno. Appena in venti erano per decidere il da farsi. Una vergogna. In venti deputati per far cosa? Per guardarsi in faccia l’un con l’altro e per dirsi: uè, siam solo venti, facciamo una partitina a briscola, perché una briscola varrà pure una diaria di 200 euro circa al giorno per la presenza alla camera? No?
Poi — dicevo — monta l’antipolitica e poi la gente si incazza, i pazzi sparano e gli altri inneggiano alla rivoluzione. E chi non ne può più di pagare tasse senza avere uno straccio di servizio ecco che si uccide, lasciando al loro destino moglie e figli.
Mi chiedo seriamente se i nostri politici vivano su questo pianeta. Non credo. Anzi, sono dell’idea che essi non abbiano la piena consapevolezza della realtà che li circonda, almeno finché il fuoco non rischia di arrivargli fino ai piedi. Solo allora si rendono conto che il mondo che gli gira intorno è rabbioso e livoroso. Così chiedono aiuto e parlano di democrazia, di libertà, di rispetto per le opinioni, per le regole, temendo di finire ghigliottinati. Fino a quel momento non hanno un limite di decenza che li renda minimamente sensibili agli umori contingenti che chiedono sobrietà anche e soprattutto a loro. Non ci sono soldi in cassa? Cazzo, allora niente rimborsi elettorali, lo vuoi capire? Di più: i rimborsi elettorali sono un porcata ignobile, perché si usano i soldi della collettività per arricchire un ente privato. I partiti sono enti privati.
Ecco dunque il senso delle assenze di oggi. La Casta non vuole cedere, non vuole piegarsi alla crisi e alla volontà popolare che non vuole — non vuole! — i rimborsi elettorali, un affronto alle difficoltà economiche degli italiani. Perciò dopo averci preso allegramente il culo per settimane con dichiarazioni roboanti, quasi definitive, ecco che viene svelato il suo vero obiettivo: fare morire il tutto in una noiosa giornata di primavera, in un’anonima seduta parlamentare, dove oltre una manciata di deputati, ronzavano solo le mosche. Purtroppo per noi queste non votano…
  

IL FALLIMENTO IN GRECIA




LO STATO è FALLITO MA I GRECI NON LO CAPISCONO

                                                                     
DI STEFANO MAGNI*
In Grecia sta fallendo lo Stato. Non ci sono spiegazioni alternative. I governi socialisti e conservatori, nel corso di un decennio, hanno speso ben oltre le capacità dei loro contribuenti. Hanno strapagato i loro funzionari. Hanno assunto e stipendiato milioni di lavoratori socialmente inutili. Hanno costruito stadi e altre “meraviglie” olimpioniche, per poi abbandonarle come cattedrali nel deserto. E adesso si ritrovano con le casse semi-vuote: a fine giugno non saranno neppure più in grado di pagare stipendi pubblici e pensioni, come ha mestamente ammesso il premier tecnico Lucas Papademos. La parabola della Grecia è finita nel baratro della bancarotta. Ma il problema, come si deduce dalla notizia di oggi del ritorno alle urne dopo il fallimento di ogni accordo di governo, è che i cittadini e contribuenti greci non hanno capito che il loro Stato sta fallendo.
Le elezioni di nove giorni fa hanno dato vita a un Parlamento tenuto in ostaggio da comunisti e post-comunisti (rispettivamente quelli del Kke e di Syriza) che vogliono ancora più spesa pubblica e non scendono ad alcun compromesso sui tagli da fare per salvare la baracca. Ora si torna al voto. E cosa si otterrà? Secondo i sondaggi, ci dobbiamo attendere una vittoria ancora più schiacciante di Syriza (prevista al 20%). E quindi che cosa vogliono gli elettori greci? Vogliono continuare ad essere assistiti. Anche con le casse dello Stato ormai vuote. Se non ce la fa Atene, pensano, ce la farà Bruxelles a mantenerci. E’ questo il pensiero che emerge da un sondaggio molto interessante, pubblicato appena ieri: l’80% (quasi la totalità) degli elettori di Syriza, partito che rifiuta l’austerity chiesta dall’Ue, vorrebbe restare nell’eurozona. Non sono disposti a pagare il prezzo della permanenza nella valuta unica, ma vogliono rimanerci. E perché mai, se non per essere aiutati dagli altri contribuenti europei? D’altra parte le formazioni di estrema sinistra greca non si sono mai dette “euroscettiche”. Semmai sono favorevoli ad una “altra” Europa: più “solidale”. E d’altra parte, il loro obiettivo era implicitamente condiviso dai partiti che sinora hanno governato (e affossato) la Grecia. Perché mai sono voluti entrare a tutti i costi nell’euro, pur non essendo pronti? Perché hanno addirittura deciso di truccare i conti, nascondendo a Bruxelles la vera entità del loro scialo? Perché, evidentemente, hanno pensato che, con gli euro al posto delle dracme, i creditori si sarebbero fatti più illusioni. E, in caso di fallimento, “mamma Europa” sarebbe venuta loro in soccorso. A spese di tutti gli altri Paesi membri, ovviamente.
Adesso ci troviamo di fronte a due prospettive realistiche, una più inquietante dell’altra. La prima è un default incontrollato della Grecia. Se i partiti estremisti (che vinceranno le elezioni) non accetteranno di tagliare la spesa pubblica, non otterranno la tranche di 130 miliardi di euro promessi dalla “troika” internazionale (Fmi, Ue e Bce, che ne hanno concessi, in tutto 240) e lo Stato greco andrà in bancarotta. In uno scenario di questo genere, pagheremo anche noi. Paesi con i conti in rosso, quali l’Italia, la Spagna e il Portogallo, otterrebbero ancor meno fiducia dai creditori. Verrebbero visti come “i prossimi” nella lista degli Stati sulla via della bancarotta. E vi sarebbe un fuggi-fuggi generale dei capitali dai nostri sistemi economici e finanziari. In caso di fallimento di Atene, l’agenzia Fitch, nel suo ultimo rapporto, parla di un possibile “downgrade” nella valutazione delle altre tre economie europee a rischio, fra cui la nostra. Non lo dice perché è “cattiva” o perché “fa gli interessi dei poteri forti americani”, come pensano i complottisti. Ma perché è la realtà: anche lo Stato italiano ha speso ben oltre le nostre possibilità e chiunque, persino un bambino, osservando il fallimento della Grecia, potrebbe dire che pure il nostro re è ormai nudo. Bancarotte a catena di Grecia, Italia, Spagna e Portogallo farebbero crollare tutta l’impalcatura dell’eurozona? Probabilmente sì. E nel peggiore e più doloroso dei modi. La seconda prospettiva realistica, altrettanto inquietante, è la concessione di aiuti alla Grecia a titolo gratuito. Al momento può sembrare un’azione da “buon samaritano”, ma già nel breve periodo avrebbe conseguenze disastrose. Se venissero concessi al prossimo governo di Atene altre centinaia di miliardi di euro, senza pretendere alcun taglio, alcuna riforma, alcuna uscita della Grecia dall’eurozona, l’intera Unione Europea si trasformerebbe in un gigantesco ente assistenziale. “Perché la Grecia sì e noi no?” penserebbero i governi più irresponsabili. E allora: giù di spesa pubblica per comprare consensi. Quel sistema malato che noi siamo abituati a vivere in Italia, con un Nord produttivo che mantiene un Sud assistito, diverrebbe la norma anche in tutto il Vecchio Continente. Finché i contribuenti dei Paesi più dinamici e meglio governati dell’Ue non si stancherebbero di mantenere decine di milioni di pesi morti. Non c’è bisogno di attendere decenni, per veder realizzato un simile incubo: con i tempi di oggi, bastano pochi anni.
Eppure una possibile soluzione razionale sarebbe dietro l’angolo: un default controllato e un’uscita, sempre controllata, dall’euro. Prima avviene, meglio è. Si dovrebbe ammettere che l’impresa di una valuta comune a greci e tedeschi, italiani e finlandesi, era un’impresa troppo utopistica per noi uomini, limitati e fallibili. Ma nessun politico, tantomeno chi ha fatto carte false pur di entrare nell’euro, è disposto ad ammettere di aver sbagliato. E allora l’alternativa resta sempre pessima: o fallisce la Grecia o si grecizza l’Europa.