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lunedì 10 dicembre 2012

LA CRISI FA PAURA





 Fonte ansa .it

 

La crisi di governo fa paura ai mercati Spread a 354, Milano crolla -3%

L'annuncio delle dimissioni di Monti scuote le Borse 

Italia sotto il fuoco dei mercati. I timori di una reazione negativa per via dell'incertezza politica, si sono materializzati all'apertura delle contrattazioni con lo spread fra i Btp italiani e i Bund tedeschi che ha aperto subito a 340 punti contro i 323 di venerdì e si è allargato progressivamente per toccare a metà giornata quota 362 punti per poi ripiegare a 354, col tasso sul decennale del Tesoro in calo al 4,81%. Il differenziale della Spagna si attesta a 432 punti base, mentre il rendimento dei Bonos è al 5,60%. Il ministro dell'economia di Madrid De Guindos ha spiegato come le incertezze a Roma "contagiano immediatamente" la Spagna.
A metà seduta Piazza Affari conferma lo scivolone e rimane nettamente la peggiore Borsa europea. L'indice Ftse Mib cede il 3,5%, affossato dalle banche: Mps e Intesa perdono il 7%, Unicredit il 6,4%. Sospesa Generali, molto male Fiat (-5%), limita le perdite Eni (-1,6%) ma è passata in negativo Mediaset (-2%) dopo una buona partenza su un buy di Deutsche Bank. Sempre in controtendenza Stmicroelectronics (+1,7%) con l'annuncio del nuovo piano industriale e l'addio alla jv con Ericsson.
L'impennata dello spread si è portato dietro anche Piazza Affari oramai diventata "un derivato" del differenziale sia perché questo esprime, seppure in maniera imperfetta, la sfiducia verso l'Italia e la sua economia sia per ragioni tecniche. La forte presenza dei titoli bancari sul listino (in caduta libera con punte del 6% per Intesa Sanpaolo e Unicredit) ha un effetto depressivo immediato sugli indici. Le banche sono doppiamente colpite da un alto spread: per il deprezzamento dei titoli di stato posseduti in forti quantità nel portafoglio e per gli alti costi che devono affrontare per raccogliere denaro rispetto alle rivali europee comprimendo così ulteriormente i margini. Un quadro che si riflette in una sempre maggiore stretta al credito a imprese e famiglie. A ottobre, secondo quanto segnala Banca d'Italia, i prestiti sono scesi dell'1% con una punta del -2,9% per i finanziamenti alle famiglie e, se lo spread non dovesse tornare a calare, il passivo potrebbe allargarsi con effetti depressivi per l'economia reale e il Pil.
 




    

Istat: rischio poverta' 1/4 italiani

Nel 2011 e' il 28,4% in pericolo, in crescita rispetto a 2010 

ROMA, 10 DIC - Oltre un quarto degli italiani e' a rischio poverta' o esclusione sociale. Lo afferma l'Istat nel rapporto 'Reddito e condizioni di vita', precisando che nel 2011 il 28,4% delle persone residenti e' a rischio poverta' o esclusione sociale, in crescita di 2,6 punti percentuali rispetto al 2010.


                                                          

                                                                        

MONTI HAA NON POTEVO


 Fonte Ansa .it




Monti: non potevo evitare le dimissioni. Barroso: Ue ha bisogno di Italia forte e stabile

Schulz: 'Berlusconi minaccia stabilita' Italia ed Ue'. La replica del Cav: 'Inaccettabile'  

"Sono convinto di aver fatto la cosa giusta e in ogni caso non potevo farne a meno, dopo quel che è successo. Ma sono preoccupato naturalmente non per me ma per quel che vedo". E' la spiegazione delle ragioni delle sue dimissioni che il premier Mario Monti ha dato a chi lo ha chiamato per un saluto, come riferisce Repubblica in un resoconto firmato dal direttore, Ezio Mauro. Il premier sottolinea di non sapere proprio quale sarà il suo futuro al termine dell'esperienza del governo tecnico: "Se dovessi candidamente dire il mio sentimento oggi, direi che sono molto preoccupato. E non mi riferisco soltanto a quella parte politica da cui è venuto questo epilogo con le mie dimissioni. La mia preoccupazione è più generale".
Una decisione, quella di rassegnare le dimissioni dopo l'ok alla legge di stabilità, maturata "proprio durante il volo da Cannes a Roma", ricordando anche "cosa aveva rappresentato per l'Italia Cannes lo scorso anno, con quel G8 all'inizio di novembre in cui il nostro governo fu messo alle strette". La sua scelta, comunque, sottolinea il premier, "non ha avuto bisogno di un confronto politico. Non è vero che mi sono confrontato con gli onorevoli Bersani e Casini prima di andare al Quirinale. Non ne avevo il tempo e in qualche modo potrei dire che non ne ho avvertito la necessità. Nel senso che mi era ben chiaro cosa dovevo fare. Ecco perché non ne ho parlato nemmeno con esponenti del governo. Ho voluto confrontarmi solo con il Capo dello Stato. Poi a cose fatte ho chiamato Bersani e Casini. E dopo anche l'onorevole Alfano".
L'annuncio nel giorno di festa è arrivato per dare "a mercati chiusi, ventiquattro, trentasei ore di tempo per riassorbire un 'colpo', nella speranza naturalmente che il colpo non ci sia". E determinante non è stato tanto il timore di un 'Vietnam parlamentare' dopo la dichiarazione di Alfano, ("interpretata veramente come un attestato di sfiducia anche se non espressa in modo formale", non necessario perché "le cose sono chiare"). Il fatto "decisivo - spiega il premier - è un altro: io non sento più intorno a me una maggioranza che, sia pure con riserve e magari a malincuore, sia capace di sostenere con convinzione la linea politica e di programma su cui avevamo concordato". E "non potevo fare altrimenti. Non sarebbe stato giusto e nemmeno possibile".
UE SORPRESA DA FINE REPENTINA, CONTATTI REHN - L'Ue è stata colta di sorpresa dalla caduta del governo Monti. "Non ci aspettavamo una fine della legislatura così repentina", hanno detto fonti europee. "L'importante" è che venga approvata la legge di stabilità e, da quanto assicurato finora, "questo sarà fatto", hanno aggiunto riferendo di contatti tra Roma e Olli Rehn.
BARROSO: UE HA BISOGNO DI ITALIA FORTE E STABILE - "In Europa abbiamo bisogno di un'Italia forte e stabile": lo ha detto il presidente della Commissione europea, José Manuel Barroso, in una intervista a Sky Tg24 parlando della situazione italiana a poche ore dalla consegna del Nobel per la Pace alla Ue ad Oslo.
MERKEL, SEMPRE LAVORATO BENE CON MONTI - Angela Merkel "ha sempre lavorato bene" con Mario Monti "e ha un rapporto di stima" con lui. Lo ha detto il portavoce della cancelliera Georg Streiter rispondendo a una domanda sulle dimissioni del premier. Ad una domanda su Silvio Berlusconi, Streiter ha precisato che il governo non commenta la politica interna degli altri Paesi.
BERLINO, CI ASPETTIAMO ROMA RISPETTI IMPEGNI - "Non ci aspettiamo alcuna destabilizzazione nell'eurozona. Ci aspettiamo che l'Italia andrà avanti nel rispetto dei suoi impegni europei". Lo ha detto la portavoce del ministro delle Finanze tedesco Wolfgang Schaeuble, rispondendo a Berlino ad una domanda sugli sviluppi della situazione italiana e i possibili contraccolpi sull'euro
TIMORI SPAGNA, CONTAGIO IMMEDIATO DA INCERTEZZA ITALIA - I dubbi sull'instabilità politica di paesi come l'Italia hanno "un contagio immediato" sulla Spagna. Così il ministro dell'Economia Luis de Guindos alla Radio Rne commenta l'annuncio di dimissioni di Monti. "Quando sorgono dubbi sulla stabilità di un paese vicino come l'Italia, a sua volta percepito come vulnerabile, ci contagiano subito"
TERZI: ITALIA CREDIBILE CON QUALSIASI ESECUTIVO - "Quale che sia l'esito dei risultati elettorali, qualsiasi governo italiano sarà un partner efficace e credibile" perché "negli ultimi mesi l'Italia ha rafforzato la sua credibilità finanziaria su tutti i mercati". Lo ha detto il ministro Giulio Terzi a margine di un convegno a Bruxelles.
                                      




    

Fine repentina governo Monti sorpende Ue

Importante per Bruxelles è ok a Legge stabilità 

BRUXELLES, 10 DIC - L'Ue è stata colta di sorpresa dalla caduta del governo Monti. "Non ci aspettavamo una fine della legislatura così repentina", hanno detto fonti europee.

"L'importante" è che venga approvata la Legge di stabilità e, da quanto assicurato finora, "questo sarà fatto", hanno aggiunto riferendo di contatti tra Roma e Olli Rehn.