VOTA ANTONIO....... LA TRIPPA ....

martedì 26 giugno 2012

SFOGLIANDO LA MARGHERITA


Sfogliando la Margherita   



Lusi è in carcere, è uno dei pochi parlamentari finitoci… un caso anomalo, un caso “espiatorio”, come lui commenta.
C’è però un precedente, nel nostro paesucolo,  che può dare una spiegazione all’intransigenza di un parlamento solitamente contrario agli arresti, soprattutto quando riguardano indagati per associazione esterna alle organizzazioni criminali.
Craxi, nel suo crepuscolo, quando le indagini e le prove lo davano ormai per spacciato, alla Camera dei deputati pronunciò quel famoso discorso che aprì per lui le strade dell’esilio: “Buona parte del finanziamento dei partiti è irregolare o illegale…ricorrono tutti all’uso di risorse aggiuntive in modo illegale o irregolare…se ciò è criminale, tutto il sistema è illegale…non c’è nessuno in quest’aula che possa alzarsi e dire che quanto affermo è falso, perché presto i fatti dimostreranno che è vero” .
Questo attacco a quel sistema di finanziamento illegale che i partiti tuttora adottano, viste le decine di indagini in corso, fece si che il “branco” sbranasse il suo simile…ne volesse l’allontanamento…per scaricare solo su di lui quanto tutti facevano…nessuno escluso.
L’Italia, la gente, si fece scappare dalle mani l’occasione di cambiare radicalmente un sistema marcio…e ora siamo al punto di prima…anzi peggio di prima.
Oggi tocca a Lusi, che non ha la statura politica del navigato Craxi, addossarsi un bel po’ di colpe.
Ha cercato, il povero (per modo di dire) tesoriere, di trovare appoggi all’interno del suo partito…ma l’indagine e le prove che la muovevano erano tali da impedire ai papaveri della Margherita di arroccarsi su quella strategia berlusconiana dei “magistrati che fanno politica”.
Scompaiono 25 milioni di euro su un totale di 214 ricevuti dal 2002 al 2011…più del dieci percento. Una cifra così elevata che anche il più stupido dei revisori dei conti di un partito o anche un qualsiasi dirigente avrebbe dovuto immediatamente accorgersene…ed invece c’è voluta la finanza!
Tutti cadono dalle nuvole…ed ora Lusi è dai magistrati a presentare carte e documenti e a cercare di far capire ai magistrati quello che tutta l’Italia sa…i partiti sono corrotti !
Ma l’Italia è un paese che ha le fondamenta delle sue istituzioni politiche e partitiche poggiato su quel terreno friabile dei misteri e dei silenzi, di un modo di fare politica in maniera mai trasparente, sempre dedita al compromesso, anche il più bieco, e votata solo agli interessi del mantenimento di quel potere che Andreotti, con la sua famosa frase “il potere logora solo chi non ce l’ha”, ne dava la definizione più spietata e vera allo stesso tempo: il potere non come mezzo per risolvere le questioni dei cittadini e dare un futuro prospero ad una nazione…il potere come meta di tutto il percorso politico di un partito e di una persona.
Da quel pensiero, che ha sporcato coscienze ed ideali, derivano tutti i mali mai risolti del nostro paese; una storia nella quale, sfogliando un’ipotetica “margherita” della memoria, non troveremo mai quel petalo che ci riveli una sola verità sulle stragi, sui rapporti e gli accordi con le mafie, sulle corruzioni dei partiti e sui furti istituzionali…troveremo solo quelli del capro espiatorio di turno e del silenzio e la censura di uno Stato colpevole e complice…ed irriformabile.

DISCONOSCIMENTO DELL'AUTORITÀ


DISCONOSCIMENTO DELL’AUTORITA’ DEI “GOLPISTI” 



Quanto detto e fatto in questi mesi da quegli assoluti infami e traditori della patria e della Costituzione, nonché di tutte le leggi internazionali…che rispondono ai nomi di Silvio Berlusconi, Mario Monti, Giorgio Napoletano, Visco, Draghi e svariati altri è degno delle miserie del più basso impero ……

In un paese normale dove avessero valore le leggi questi due cialtroni e comparucci vari sarebbero immediatamente catturati, processati per direttissima e fucilati alla schiena. Costoro hanno stravolto ogni possibile legalità del pensiero, delle dichiarazioni e dell’azione…

Di fatto hanno :

a)    condotto l’Italia in guerra ….

b)    senza nessuna dichiarazione di guerra….

c)    Senza aver riunito le camere e aver sottoposto il quesito al parlamento…..

d)    senza che il presidente Napoletano lo controfirmasse..

e)    Senza che ve ne fosse la necessità….

f)    Contravvenendo al preciso ed ininterpretabile articolo costituzionale…..

g)    Senza il consenso della popolazione che è tutta palesemente contraria…..

h)    Esponendo la popolazione al rischio di eventuali ritorsioni.

E tutto questo dopo che Berlusconi aveva dichiarato che mai avrebbe intrapreso una diretta iniziativa di guerra contro la Libia…

Che dire…. Più evidente di così che :

1)    questa non è una repubblica ……
2)    meno che mai democratica;
3)    la legge non vi alberga più, se mai ci sia mai stata;
4)    questa è viceversa una “repubblica delle banane" dove chi comanda sta a Washington e la
sua "DEPENDENCE" sta a Parigi;
5)    il parlamento non conta una ceppa e le decisioni (pure a livello locale) le prendono in tre o
quattro;
6)    La Costituzione è solo un’ accogliazza   di parole in ordine sparso, che quando occorre le si
ordina secondo il proprio tornaconto e viceversa quando non serve non conta nulla;
7)    Siamo comandati da una banda di canaglie, corrotte, dissolute, putrefatte, che stravolgono
ogni conquista sociale, politica, morale civile degli ultimi duecento anni…..ad esclusivo ed inclusivo uso e consumo loro e dei loro padroni.

E ricordando qui solo “en passant” i 27 referendum vinti di cui solo 5 hanno trovato soluzione legislativa, quindi disattendendo completamente il dettato costituzionale che impone di legiferare in merito entro sei mesi dall’esito referendario… questo a sottolineare quanto valga per i nostri aguzzini l’espressione della “sovranità” popolare….

Se mai avessi avuto dei dubbi e da oltre un quarto di secolo non li abbiamo…. Ora proprio ce li hanno tolti di forza e quindi ….. almeno per quanto riguarda costoro,  abbiamo solo certezze indefettibili e conseguentemente …. A questo punto……

NOI NON RICONOSCIAMO PIU’ :

a)    LA LORO AUTORITA’ ……

b)    LE LORO ISTITUZIONI …

c)    IL LORO GOVERNO….

d)    I MANETUNGOLI, NANI, BALLERINE, FUNAMBOLI, FAMIGLI, MASNADIERI, CARAMPANE VARIE….. E SIMIL- FUNZIONARI VARI DI OGNI ORDINE E GRADO CHE TOLLERANO QUESTO COLPO DI STATO PALESE E MANIFESTO…….. E NESSUNO DI COLORO DEPUTATI A CIO’ ……E’ INTERVENUTO A SANARE QUESTO VULNUS COSTITUZIONALE, GIURIDICO, POLITICO……. MORALE


Analisi sintetica dei fatti :

1)    Il Presidente della Repubblica ….. che (come abbiamo sopra ben visto),,, noi ….. e nessuno dei cittadini elettori si è mai sognato di eleggere a Presidente…….

2)    Nomina senatore a vita un tizio per non si sa quale innominabile azione…. non eletto da nessuno…… (che è consulente e collaboratore della Goldman-Sachs da “illo tempore”…… e lo designa a capo del Governo!?!?!?!?!?

3)    il quale Tizio a sua volta nomina ministri degli emeriti personaggi da nessuno votato e meno che mai eletto, dove la volontà popolare e la sovranità dei cittadini proprio non ha avuto nessuna occasione per esprimersi… ed al contrario è stata spudoratamente beffata, raggirata e truffata.

4)    ed oggi ci ritroviamo dei perfetti usurpatori che nessuno ha votato, né eletto… a dirigere il paese a suon di frustate ai cittadini;

5)    personaggi che hanno violato ogni norma costituzionale e ogni linea di Diritto e ogni Sovranità popolare e che non hanno nessuna investitura popolare… e che sono in totale carenza di mandato istituzionale…

6)    e che in barba a tutte le norme, regolamenti, logica, Diritto, a partire da oggi hanno la ferma intenzione di prendere in futuro decisioni a scapito ed in danno del popolo;

7)    popolo che in una repubblica democratica e libera, come noi dovremmo essere, ha il titolo assoluto, imprescindibile, inequivocabile, inalienabile di sovranità sulle proprie decisioni.

8)    Sovranità che nessuno, neppure, e meno che mai, il Presidente della repubblica può sottrarre ai legittimi detentori …. Che sono soli e soltanto i CITTADINI.

9)    E che hanno tutta l’intenzione determinata e programmata da lungo tempo di mettere a ferro e fuoco la nazione ed abbandonarla dopo averla resa un cumulo di ceneri fumanti…

10)    E di fare razzia di ogni bene e risorsa con le varie puttanate delle “privatizzazioni”, dei pignoramenti operati da “Equitalia”, etc. insieme ai loro mandanti di sempre.. la grande finanza internazionale …. In danno di tutti noi cittadini….
Come si potrebbe chiamare una simile concatenazione di avvenimenti?????

Non so voi, noi tutto questo lo chiamiamo :

COLPO DI STATO

Da parte delle banche internazionali


Ma chi sono gli autori, almeno quelli manifesti?

Mario Monti - presidente del consiglio:

A) Dal 2010 è presidente europeo della Commissione Trilaterale, un gruppo di interesse di orientamento “neoliberista” fondato nel 1973 da David Rockefeller

B) è membro del comitato direttivo del Gruppo Bilderberg (molto chiacchierato gruppo di affaristi) e dato che le discussioni durante questa conferenza non sono mai registrate o riportate all'esterno, questi incontri sono stati oggetto di critiche ed anche oggetto di varie teorie del complotto.

C) al 2005 è international advisor per Goldman Sachs e precisamente membro del Research Advisory Council del Goldman Sachs Global Market Institute, presieduto dalla economista statunitense Abby Joseph Cohen…..etc., etc.;

Corrado Passera - Sviluppo Economica:
amministratore delegato di Banca Intesa,artefice dell'integrazione tra Banca Intesa e Sanpaolo IMI dando vita a Intesa Sanpaolo;

Elsa Fornero Lavoro e Pari Opportunità:
Vicepresidente del Consiglio di sorveglianza di Intesa San Paolo.  Vicepresidente della Compagnia di San Paolo. Membro della commissione di esperti valutatori presso la World Bank (2003-4);
Sposata all’economista Mario Deaglio Presidente del Consiglio di amministrazione di Consel SpA, società finanziaria a Torino, del Gruppo Banca Sella e partecipata da Alleanza Toro, fratello di Enrico Deaglio di “lotta Continua”.

Piero Gnudi - ministro senza portafogli:
consigliere di amministrazione di Unicredito Italiano;

Fabrizio Barca - ministro senza portafogli per la Coesione territoriale
direttore di Area nel Servizio Studi della Banca d'Italia S.P.A., Capo del Dipartimento per le Politiche di Sviluppo e di Coesione ….. poi al Tesoro con Carlo Azeglio Ciampi, dove ha diretto il dipartimento per le politiche territoriali di sviluppo. I

Piero Giarda socio di "ASTRID" e dell'Aspen Institute.

Francesco Profumo
Già membro del Consiglio di Amministrazione di Reply, di Fidia SpA, Unicredit Private Bank, il 12 aprile 2011 è stato nominato membro del Consiglio di Amministrazione di Telecom Italia e ha svolto ruolo di Consigliere per Il Sole 24 Ore e per Pirelli.

Paola Severino
Ha difeso, tra gli altri, Romano Prodi nel processo sulla vendita della Cirio, il legale della Fininvest Giovanni Acampora nel processo Imi-Sir, Francesco Gaetano Caltagirone nell'inchiesta di Perugia su Enimont, Cesare Geronzi pr il crac della Cirio
. Ha lavorato nello studio di Giovanni Maria Flick prima che il professore fosse nominato Guardasigilli del governo Prodi, ha rappresentato l'Unione delle comunità ebraiche nel processo al nazista Erich Priebke, e tra le società-colosso alle quali ha dato assistenza legale ci sono Eni e Telecom.
Di Benedetto, marito della più nota Paola Severino, l' ex funzionario che diventò commissario Consob…. di Paolo Di Benedetto si sapeva solo che era amministratore delegato della società di gestione dei fondi di investimento delle Poste. Di Benedetto è dal marzo 2000 amministratore delegato di BancoPosta Fondi Sgr. Lo ha nominato l' ex amministratore delegato delle Poste Corrado Passera.

Il principale responsabile Napolitano, demolitore ed usurpatore, sorretto dalla casta dei giornalai, dei pennivendoli (ex di “Lotta Continua” e “Potere Operaio”, e dai vari TG, ha forzato I tempi della crisi, nominando senatore a vita Monti con il chiaro fine  di incaricare l’economista della Goldman Sachs e Della BCE alla guida del governo, ancor prima di aver consultato I partiti della maggioranza uscente e dell’opposizione. …….

Questo sopra descritto è materia sufficiente ed abbondante per l’evidenza della flagranza dei fatti e dell’immediato arresto e incardimento del processo per direttissima…….

Ecco in aggiunta altri apporti di Paolo Barnard che faccio miei in “toto” e documentano tutte le fasi e sviluppi di questa infame e predefinita non-casuale concatenazione di eventi.

In dettaglio…
I golpisti finanziari che hanno terminato la nostra democrazia dopo 63 anni di vita sono stati condotti al Palazzo italiano da Mario Draghi e dal Group of Thirty. Ad attenderli dentro il Palazzo vi era Giorgio Napolitano, da 35 anni uomo di punta in Italia del Council on Foreign Relations degli USA e amico delle loro multinazionali, come da lui stesso dichiarato molti anni or sono su Business Week.

Si consideri quanto segue:

1) La sovranità legislativa italiana, quella economica ed esecutiva, già compromesse dai Trattati europei e dall’Euro (si legga Il Più Grande Crimine 2011), sono state terminate del tutto. Ciò è evidente persino nei titoli deli giornali di regime di questi giorni, non c’è bisogno di leggere Barnard o altri.

2) Le misure di austerità (si legga la rapina della pubblica ricchezza e del futuro di milioni di famiglie italiane) attraverso un collasso pilotato dell’economia che tali misure portano senza dubbio  non hanno ora più ostacoli, e sono espressione del volere di poteri finanziari non eletti dagli italiani. Il Parlamento non ha avuto voce in capitolo, ha dovuto obbedire di corsa, cioè è stato esautorato di fatto da forze straniere nemiche del popolo italiano.

3) Saranno decenni di sofferenze e lacrime e sangue per i cittadini, un impoverimento mai visto dal 1948 e tanti morti anzi tempo a causa della demolizione dei servizi. I punti 1, 2 e 3 formano i contenuti sufficienti per un’accusa di alto tradimento della patria da parte di Mario Draghi e di Giorgio Napolitano, e loro accoliti che devono essere incriminati e arrestati.

Se pensate che questa sia retorica di un esagitato, si legga la letteratura economica americana sulla crisi dell’Eurozona per fugare ogni dubbio, e si visiti l’Irlanda o la Grecia, vittime prima di noi di questi golpisti.

Questo è un colpo di Stato.

Mario Draghi è membro del Group of Thirty (GOT), dove la sua presenza segna il più scandaloso conflitto d’interessi della storia italiana, alla luce del disastro democratico che stiamo vivendo (prendano nota i demenziali travagliati dipietrosi che per anni sono corsi dietro al conflitto d’interessi del presunto ladro di polli e hanno ignorato quello dei veri ladri planetari).

Il lavoro dell’eccellente Corporate Europe Observatory ha denunciato il GOT e ciò che vi accade. Fondato nel 1978, è una lobby dove impunemente i grandi banchieri si mischiano a pubblici funzionari di altissimo livello.

Ecco i principali membri: Jacob A. Frenkel, di Jp Morgan Chase - Gerald Corrigan, Managing Director del Goldman Sachs Group - Jacques de Larosière, Presidente del Gruppo UE sulle risposte alla crisi finanziaria - William C. Dudley, ex Goldman Sachs oggi alla Federal Reserve di NY - Mervyn King, governatore della Banca Centrale d’Inghilterra - Lawrence Summers, ex ministro del Tesoro USA, oggi al Bilderberg Group - Jean-Claude Trichet, uno dei padri dell’Euro, ex governatore della BCE - David Walker Senior Advisor, Morgan Stanley International - Zhou Xiaochuan, governatore Banca Centrale Cinese - John Heimann, Istituto per la Stabilità Finanziaria - Shijuro Ogata, Vice Presidente, Commissione Trilaterale - inoltre vi sono passati Tommaso Padoa-Schioppa (ex Min. Finanze) e Timothy Geithner (attuale Min. Finanza USA). Ripeto: Draghi ne è membro oggi.

Cioè, in esso si mischiano i lobbisti della finanza bancaria più criminosa della Storia e i pubblici controllori delle medesime banche.

Mario Draghi arriva alla BCE fra il 31 ottobre e il primo novembre.

Il colpo di Stato finanziario contro l’Italia si svolge nella settimana successiva, il governo eletto ne è spazzato via.

Mario Draghi poteva fermare la mano degli speculatori golpisti semplicemente ordinando alla BCE di acquistare in massa i titoli di Stato italiani.

Infatti tale acquisto avrebbe, per la legge basilare che li regola, abbassato drasticamente i tassi d’interesse di quei titoli, il cui schizzare in alto a livelli insostenibili stava portando l’Italia alla caduta nelle mani degli investitori golpisti.

Essi sarebbero stati fermati, resi inermi di fronte al fatto che la BCE poteva senza problemi mantenere a un livello basso costante i tassi sui nostri titoli di Stato. Ma Mario Draghi siede alla BCE e non fa nulla.

Non siate ingannati dalla giustificazione standard offerta per questo rifiuto di acquistare titoli italiani da parte della BCE.

Vi diranno che le è proibito per statuto, FALSO ASSOLUTO : infatti clausole come la SMP Bond Purchases lo permettono, e anche le regole sulla stabilità finanziaria del trattato d Maastricht, come scritto di recente da Marshall Auerback e da altri. Draghi poteva (E DOVEVA) agire, eccome, E VOLUTAMENTE NON LO HA FATTO.

Da ora le elite finanziarie sono col loro aguzzino Mario Monti al governo a Palazzo Chigi. Fine della democrazia italiana. Comandano i mercati finanziari, non il Parlamento.

Tutto ciò è stato ampiamente discusso da Mario Draghi con i suoi camerati al Group of Thirty, secondo un copione che trapelava da anni sulle pagine della stampa finanziaria anglosassone.
Silvio Berlusconi era stato avvistato più volte dell’esistenza di quel copione: “L’Italia ha problemi gravissimi, ha bisogno di una iniezione di libero mercato con riforme economiche neoliberali… fra cui ridurre le tasse, tagli all’impiego pubblico e alle pensioni, rafforzare il settore dei servizi privati, e rendere più facili i licenziamenti”, cioè esattamente quello che sta accadendo in queste ore nelle riforme che il golpe ci ha imposto, facendosi beffe, come già detto, del Parlamento non più sovrano.

La prescrizione in corsivo è del Neoliberista fanatico Alberto Alesina nell’Aprile del 2006. Lo stessa anno in cui Draghi prendeva il comando della Banca d’Italia, dopo aver lasciato la banca d’investimento più criminosa del mondo, Goldman Sachs, in cui resse una posizione di comando nel settore Europa proprio mentre la Goldman aiutava la Grecia a truccare i propri conti pubblici nel 2002….. MOTIVO PER CUI DRAGHI È SOTTO INDAGINE DELLA GUARDIA DI FINANZA PER AVER EVASO TASSE PER SEICENTO MILIONI DI EURO DAL 2002 AL 2005 APPUNTO..

Draghi mentì negando di essere stato in carica a Golman Sachs nei mesi della truffa, ma fu successivamente smascherato dalle audizioni del Senato USA.

Le conseguenze sociali, le sofferenze per milioni di italiani per decenni, la scure che si abbatte sul futuro dei nostri piccoli, sui pochi preziosi anni che rimangono agli anziani indigenti, sull’ambiente, e sulla democrazia, saranno tragici. Nell’ordine di migliaia di volte peggiori di qualsiasi danno le mafie regionali abbiano mai potuto infliggere all’Italia, e col certo pericolo di prostrarla per intere generazioni.

Alla luce di tutto ciò, e mentre si fatica a non emigrare di fronte all’idiozia epica di masse di italiani che festeggiano l’arrivo dei golpisti…. chiedere l’incriminazione e l’arresto per alto tradimento di Mario Draghi, di Giorgio Napoletano e manutengoli è il minimo dovere di ogni cittadino.

Come vogliamo valutare e considerare dei farabutti che hanno violato impunemente tutti questi articoli costituzionali???. :

241 Attentato contro l’integrità l’indipendenza e l’unità dello Stato;
243 Intelligenze con lo straniero a scopo di guerra contro lo Stato italiano;
246 Corruzione del cittadino da parte dello straniero;
264 Infedeltà in affari di Stato (art.264 c.p.);
283 Attentato contro la Costituzione dello Stato;
287 Usurpazione di potere politico o comando militare;
294 Attentati contro i diritti politici del cittadino;
ed in particolare agli artt. 283, 287 e 294.

In conclusione e ribadendo ….E’ mai possibile che in un Paese che si dichiara democratico…..
e in cui il Potere e la Sovranità sono in capo esclusivo del cittadino ……

a)    ci sia un tizio, dal passato molto chiacchierato che si chiama Presidente della Repubblica che i Cittadini non ha mai votato e meno che mai ha eletto che…..

b)    a sua volta nomina un emerito “sconosciuto” che nessuno ha mai votato, né eletto..

c)    Il quale usurpatore  a sua volta convoca una combriccola e consorteria varia per la maggior parte sotto contratto delle banche sia nazionali che internazionali …. ed incarica questi ceffi in un momento transizione epocale come questo di decidere le sorti e di prendere decisioni di lacrime e sangue sulla pelle dei CITTADINI ITALIANI, che mai si sono sognati né di votarli, né di eleggerli, né di incaricarli… ma a cui per di più, colmo della beffa,  devono pagare un profumatissimo stipendio.

Questo è semplicemente folle….. oltre che incostituzionale, (vedere artt.61 – 87 – 88 – 90).
NOI QUI ED ORA FORMALMENTE DICHIARIAMO


A)    DI DISCONOSCERE OGNI AUTORITÀ ED AUTOREVOLEZZA A QUALUNQUE DEI PARTECIPANTI AL “GOVERNO” PRESIEDUTO DAL NOTO ED ASSEVERATO DELINQUENTE DI “ALTO BORDO” RISPONDENTE AL NOME DI “MARIO MONTI”;

B)    DI DISCONOSCERE OGNI AUTORITÀ ED AUTOREVOLEZZA A QUALUNQUE DEI PARTECIPANTI AL FESTINO FUNEBRE IN ONORE DI ITALIA A PARTIRE DAL COSIDDETTO PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA FINO ALL’ULTIMO DEI POLIZIOTTI…

C)    CHE NON RICONOSCIAMO COME NOSTRO, RIFIUTIAMO E RIPUDIAMO QUESTO STATO FANTOCCIO INSEDIATO CON LA FORZA DAL VATICANO E DALLE MULTINAZIONALI DELLA FINANZA….

D)    CHE INVECE CONSIDERIAMO COME CONFACENTE ALL’INVASIONE DELLA GRANDE FINANZA INTERNAZIONALE E QUINDI OSTEGGIAMO CON OGNI NOSTRA ENERGIA E CONVINZIONE…

E)    DI SENTIRCI ESENTATI DAL MANTENIMENTO ATTRAVERSO QUALUNQUE TIPO DI TRIBUTO FISCALE A QUESTO “STATO”….

F)    CHE FAREMO DI TUTTO (PER QUANTO CI PERMETTE LA NOSTRA COSCIENZA) PER FAR TERMINARE AL PIÙ PRESTO QUESTA INFAME USURPAZIONE DI DIRITTI E DEL “DIRITTO”

G)    CHE, COME EMERSO PIÙ VOLTE NEI DISCORSI DEI PIÙ GRANDI STATISTI… QUALI ROBESPIERRE, ALDO MORO, GIUSEPPE DOSSETTI ED ALTRI… RIAFFERMIAMO A TUTTI CHE QUANDO UNO STATO NON TUTELA I PRIMARI INTERESSI DEI CITTADINI… QUELLO STATO È UN NEMICO DEI CITTADINI E VÀ ABBATTUTO E RIPRISTINATA LA LEGALITÀ.

H)    INFINE CHE OLTRE A CHIEDERE PENALMENTE RAGIONE DELLE LORO RESPONSABILITÀ, CHIEDEREMO  IL RISARCIMENTO DELL’INGENTE ED IMMANE DANNO MORALE ED ESISTENZIALE CAGIONATO DAI RESPONSABILI ALLO STATO E AI CITTADINI.

LA FAMIGLIA SIAE VERGOGNA


La grande famiglia dei dipendenti Siae
Quattro su dieci legati da «parentela»  


Il commissario della Siae, Gianluigi Rondi, 90 anni (LaPresse)Il commissario della Siae, Gianluigi Rondi, 90 anni (LaPresse)
ROMA - Per far sentire i propri dipendenti come in famiglia la Siae non ha rivali: pensa anche al bucato. Chi va in missione può far lavare e stirare camicie e mutande a spese dell'azienda. Dieci euro e 91 centesimi vale la speciale «indennità lavanderia» quotidiana che scatta in busta paga dopo il quarto giorno passato fuori sede.
Quanti lo ritengono un privilegio anacronistico non sanno che la Società degli autori ed editori è anche tecnicamente un gruppo familiare. Al 42 per cento. Nel senso che ben 527 dei 1.257 assunti a tempo indeterminato (il 42 per cento del totale, appunto) vantano legami di famiglia o di conoscenza. Ci sono figli, nipoti, mariti e mogli di dipendenti ed ex dipendenti. Ma anche congiunti di mandatari (cioè gli esattori dei diritti) di sindacalisti e perfino di soci. E poi rampolli di compositori e parolieri, perfino delle guardie incaricate della vigilanza nella sede centrale.
La lista è sterminata, con intrecci che attraversano ogni categoria. Dei 559 entrati alla Siae durante gli anni per chiamata diretta, ben 268 sono parenti. Idem 57 dei 128 reclutati tramite il collocamento obbligatorio. E 55 dei 154 che hanno superato le selezioni speciali. Ma perfino 147 dei 416 assunti per concorso hanno rapporti di parentela.
I nomi dicono poco o nulla. Ciò che importa è che in questo clan familiare gigantesco finora tutto sia filato liscio, senza bisogno di mettere nulla per iscritto. Ecco spiegato perché alla Siae non esiste nemmeno un contratto di lavoro vero e proprio. I rapporti fra l'azienda e i dipendenti, come hanno toccato con mano il commissario Gian Luigi Rondi, i suoi due vice Mario Stella Richter e Domenico Luca Scordino, nonché i loro collaboratori, sono regolati da micro accordi che hanno determinato condizioni senza alcun paragone in realtà aziendali di questo Paese. Cominciando dallo stipendio: 64 mila euro in media per i dipendenti e 158 mila per i dirigenti. Con un sistema di automatismi che fa lievitare le buste paga a ritmi biennali fra il 7,5 e l'8,5 per cento. Per non parlare della giungla dei benefit che prevede, oltre alla già citata indennità per il bucato, quella che in Siae viene chiamata in modo stravagante «indennità di penna». Altro non è che una somma mensile, da un minimo di 53 a un massimo di 159 euro, riconosciuta a tutto il personale per il passaggio dalla «penna» al computer. C'è poi il «premio di operosità», la gratifica per l'Epifania, tre giorni di franchigia per malattia senza obbligo di certificato medico, 36 giorni di ferie... Le conseguenze? Sono nelle cifre delle perdite operative accusate dalla Siae negli ultimi anni: 21,4 milioni nel 2006, 34,6 nel 2007, 20,1 nel 2008, 20,9 nel 2009, 27,2 nel 2010. Cifre cui dà il suo piccolo contributo anche il costo del contenzioso. Perché si litiga anche nelle migliori famiglie. Nonostante condizioni di favore che non hanno eguali nel panorama degli enti pubblici o parapubblici, negli ultimi cinque anni i dipendenti della Siae hanno attivato 189 cause di lavoro. Con un costo medio per l'azienda di un milione 469 mila euro l'anno.
Insomma, un bagno di sangue. Del quale ancora non si vede la fine. I commissari hanno tagliato 2,8 milioni di spese generali e un milione e mezzo di costi della dirigenza, sperando poi di risparmiarne altri 3 rivedendo gli accordi con i mandatari: un groviglio di 605 agenzie disseminate irrazionalmente sul territorio con dimensioni medie ridicole, se si pensa che il ricavo medio di ciascuna è di 128 mila euro l'anno. Ma il vero problema è quello del personale, perché finora tutti tentativi di normalizzare la situazione applicando un qualsiasi contratto di lavoro sono miseramente naufragati nella melma di uno stato d'agitazione proclamato dai sindacati interni.
La questione fa il paio con la vicenda del Fondo pensioni, istituito nel 1951, che deve provvedere al pagamento degli assegni di quiescenza del personale ed è una delle cause principali del dissesto che ha portato un anno fa al commissariamento. Ha un patrimonio interamente investito in immobili, con un valore di mercato di 205 milioni. Ma che non rende praticamente nulla. Tanto che finora, per riuscire a pagare le pensioni, la Siae ha dovuto mettere costantemente mano al portafoglio, aggravando non poco il proprio conto economico. Basta dire che il Fondo ha assorbito 130 milioni di contributi aziendali, con la previsione di ingoiarne altri 60 nei prossimi dieci anni.
Nel tentativo di rimetterlo in sesto, e anche in conseguenza delle nuove regole sugli investimenti degli enti previdenziali, sono stati istituiti due fondi immobiliari. Il che ha scombinato i piani di vendita di alcuni stabili di proprietà della Siae a condizioni favorevolissime: minimo anticipo e dilazioni di pagamento quarantennali. Parliamo degli immobili a destinazione residenziale occupati fra l'altro dai dipendenti della Società degli autori ed editori. Che hanno una caratteristica comune: su 37 affittuari, 34 sono sindacalisti. Fra di loro figura anche il contabile dello stesso Fondo pensioni. Si tratta di Roberto Belli, responsabile della Slc-Cgil nonché fratello di una dipendente attualmente in servizio e di una ex dipendente Siae (rispettivamente Antonella e Patrizia Belli), destinatario di una recentissima e sorprendente contestazione disciplinare. Il 13 giugno la direzione generale gli ha spedito una lettera dove si dice che una verifica condotta dalla Ria&partners, la società di revisione del bilancio del Fondo, ha fatto saltare fuori alcuni bonifici per un totale di 30 mila euro che insieme ad alcuni assegni e versamenti, c'è scritto, «non risultano autorizzati e non trovano riscontro nelle registrazioni contabili». Denaro, dicono i documenti bancari, trasferito dal conto Bancoposta del Fondo stesso ai conti correnti bancari personali di Belli e della sua compagna. Inevitabile, adesso, la richiesta di spiegazioni convincenti.  

COMMENTI    DAI LETTORI



95
Chiamiamo la Camusso
26.06|15:34 Lettore_723599
Lei sicuramente ci sapra' giustificare questi trattamenti e ripotare in pareggio il bilancio (a carico di qualcun'altro ovviamente).
Giovanotto
26.06|15:32 PEPITONE
ma aldila di ogni considerazione, bisogna mettere un giovanotto così come commissario? non è che ha un po troppo poca esperienza, vista l'età?
Allucinante
26.06|15:17 Lettore_2591570
Dove per qualche motivo c'è dimezzo lo stato o enti ad esso collegato c'è sempre uno spreco di denaro pubblico.Vista così la Siae è paragonabile ad una cosca che chiede il pizzo ai cittadini senza dare nulla in cambio.Personale che vive sulle spalle dei cittadini mettendo tasse anche sul cibo se per caso ad una festa si suonano due canzonette.
@MichelaJ
26.06|15:17 Ghispo
Lei è una dipendente? Bene! Allora lei ci sta dicendo che questo articolo è una balla? Che le cifre, i benefits, le percentuali sono inventate? Che il sig. Rizzo ha preso fischi per fiaschi e, visto l'errore, è in odore di querela?
tutelano il copyright?
26.06|15:12 blackgrind
Finalmente un articolo che dice quello che molti di noi già sapevano. E questo schifo di gente è la stessa che si lamenta degli introiti mancanti e ha imposto tasse ulteriori su dispositivi quali le memorie fotografiche -!!- e a priori -!!- come risarcimento del POSSIBILE uso di tali dispositivi per infrangere il copyright di prodotti audio o video. Ecco perché quasi nessun partito si è opposto a questo scandaloso abuso del diritto oltre che anacronistica vessazione. L'italia, complice anche la stampa moraleggiante, da quando ha deciso di essere più legalista - cosa ottima - è stata vessata da un numero impressionante di leggi, leggine, o regole comunali per sanzionare l'impossibile e fare cassa. E nessuno che si sia chiesto se quelle regole fossero giusto, era troppo allettante scrivere sul proprio giornale le frasi moralistiche qualunquiste alla Severgnini, contro la mancanza di disciplina. Questi sono i tutori della disciplina e le regole che hanno imposto si capisce sempre meglio a cosa servono veramente e a CHI.