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sabato 4 maggio 2013

COSTRUTTORI ABUSIVI EVASORI FISCALI PROTESTATI

ELOGIO AI MILIONI DI COSIDDETTI COSTRUTTORI ABUSIVI, EVASORI FISCALI, PROTESTATI  

Oggi questo mio articolo è dedicato dal più profondo dell’anima e con tutta la mia più sentita riconoscenza ed ossequioso rispetto ad onore e memoria imperitura di quegli Uomini e quelle Donne che in questi bui anni dominati dalla mafia criminale e politica (o politica e criminale, scegliete voi l’ordine), in cui la priorità era, ed è, l’accaparramento di prebende, di vantaggi, di beni dello Stato, al dettaglio e all’ingrosso (vedi aziende di Stato svendute o meglio regalate), e contemporanea vessazione dei Cittadini nel tentativo di recuperare parte del maltolto per la Fiat, Olivetti - De Benedetti, Autostrade, il Tronchetto della Felicità, Banco di Napoli, Cirio, Parmalat, scandalo Loocked, Banca 121, Bond argentini emessi da varie banche, My way, Alitalia, Unipol, etc., etc., etc., hanno mantenuto salda, indefessa, rigorosa, consapevole, la rotta della retta via, dell’impegno quotidiano, dei valori del lavoro, della responsabilità civica, della produttività in favore della collettività, della complessa rete di relazioni intersociali minimaliste ed essenziali, che hanno permesso, permettono e permetteranno sempre a questo Paese di sopravvivere ad ogni infamità dei tempi, della politica, della criminalità, della mafia, della recessione economica mondiale.
Questi per me sono gli ONOREVOLI, quelli che tutte le mattine della loro vita si alzano e vanno con fatica e con onore a guadagnarsi il pane per la giornata, affrontano a viso aperto, a mani nude e senza altra difesa che il loro coraggio le difficoltà e le vicissitudini, non i cosiddetti “onorevoli” che guadagnano cifre da capogiro, oltre agli altri infiniti vantaggi, vanno in pensione (sbalordisco, ma sembra che sia così) dopo due anni sei mesi ed un giorno e non hanno nessuna consapevolezza delle difficoltà e della durezza della vita dei cittadini di cui sopra, di cui dovrebbero rappresentare gli interessi e provvedere a lenire il dolore e gli affanni.
Non solo, dopo che i cosiddetti “onorevoli” e loro mandanti ed adepti si sono arraffati ogni possibile vantaggio, bene, interesse dello Stato, hanno pure la depravazione logica, mentale, la sfacciataggine di accusare i loro bistrattati, i loro vessati, le loro vittime, i loro succubi e di farli definire dalla stampa da loro manovrata : EVASORI FISCALI, COSTRUTTORI ABUSIVI, CITTADINI IN ATTESA DI GIUDIZIO, PROTESTATI …….
Assolutamente falso e travisato, queste categorie di cittadini hanno coraggiosamente usata l’unica fondamentale arma per contrapporsi allo scempio e devastazione dello Stato: la lotta contro il sistema, pure senza averne coscienza e consapevolezza, e, anzi al contrario sentendosi doppiamente, triplamente, quadruplamente derisi, offesi, mortificati.
Esaminiamo il caso dei cosiddetti
COSTRUTTORI ABUSIVI
essi si sentono umiliati, frustrati, avviliti, emarginati :
primo perché in queste persone è altissimo il senso dell’onore, della giustizia, della legalità, ma che per inderogabile necessità sono stati costretti a trasgredire la loro morale (prima delle regole);
secondo perché hanno dovuto lavorare per anni dopo l’orario del loro primo lavoro, nei fine settimana, di notte, soggiacere ad ogni genere di ricatto (pagare tangenti ai vigili urbani nella quasi generalità dei casi, pagare il cemento più caro per esempio) per poter ottenere il diritto alla casa che in altri paesi, senza andare troppo lontano, in Francia,  è un diritto di nascita;
terzo perché sono attaccati infamemente nella loro reputazione avendoli la stampa e la politica etichettati come costruttori abusivi, protestati, evasori fiscali, protestati, etc., come se questo status nel loro caso fosse un disonore;
quarto, ma si potrebbe ancora discettare, sono gravati di sanzioni penali e di vessazioni amministrative da parte dello Stato solo per aver adempiuto ad un obbligo che competeva allo Stato.
Stato, o Ente locale, o comunque Istituzione (e i suoi super funzionari super pagati e nullafacenti) che è, al contrario delle superficiali apparenze e della faziosa campagna di stampa e comunicazione, l’unico e vero delinquente perchè:
1)       avrebbe avuto l’obbligo di produrre piani regolatori generali e piani particolareggiati prevedendo (pre-vedendo) lo sviluppo demografico del territorio;
2)       avrebbe dovuto agevolare con la costruzione di case popolari e civili le necessità abitative dei cittadini;
3)       avrebbe dovuto finanziare a fondo perduto la costruzione di prime case unifamiliari a chi se la volesse costruire;
4)       avrebbe dovuto agevolare la costruzione di prime case, esentandole da ogni fiscalità presente;
5)       avrebbe dovuto agevolare la costruzione di prime case, esentandole da ogni fiscalità futura,(vedi ICI ed altro);
6)       avrebbe dovuto urbanizzare gratis per i futuri insediamenti di cittadini le zone prima della costruzione delle abitazioni;
7)       ed invece non le ha urbanizzate decentemente neppure a consuntivo, dopo aver prelevato dei cosiddetti “costruttori abusivi” fior di sanzioni dei condoni;
Ma quanti sono questi “COSTRUTTORI ABUSIVI”?.
Circa 35.000.000 (Trentacinquemilioni) e ritenendo che ogni nucleo famigliare sia composto da 3, 5 individui
ci sarebbero almeno dieci milioni di abitazioni in meno.
Si se non fossero esistiti ci sarebbero almeno dieci milioni di abitazioni in meno, la gente abiterebbe dentro case fatiscenti, in ambienti ristretti, in case piccole, tuguri inigienici come nell’ottocento, inospitali abituri in cui vivere sarebbe inconcepibile per la nostra mentalità basata sulla quotidianità delle nostre belle case costruite, ricordiamolo, quasi tutte abusivamente.
E soprattutto non ci sarebbe l’valore enorme nel sistema immobiliare privato italiano, dove il rapinatore italiano per eccellenza (lo Stato) raccoglie a piene mani balzelli di ogni tipo.
Mi sorgono fulminee un serie di domande……. :
a)       Come farebbe il nostro Gabelliere per elezione a raccogliere tutte le tasse sull’ ICI ed annesse e connesse?, se non ci fossero stati i 35.000.000 di coglioni di costruttori abusivi?:
b)       Come avrebbe fatto lo Stato a dare una sistemazione abitativa a tutta questa moltitudine di gente che altrimenti avrebbe abitato in case fatiscenti?;
c)       Come avrebbe fatto lo Stato a reperire i finanziamenti per costruire almeno 3.000.000.000 m3 (tremiliardi di metri cubi di vani adibiti a civile abitazione??.
d)       C’è da dire inoltre, e chi conosce appena un po’ la materia lo sa, che i “costruttori abusivi” non si sono limitati a costruire abusivamente le loro abitazioni, ma altrettanto abusivamente hanno costruito recinzioni, muri di contenimento, strade, canali di scolo, condotte fognarie, condotte elettriche e quant’altro, per necessità certo, ma si sono sobbarcati anche tutti questi oneri che sarebbero stati di competenza di uno Stato partecipe e vicino alle esigenze dei cittadini, opere che poi sanate le abitazioni, sono state portate in dote allo Stato che se le è ritrovate gratis.
e)       Nonostante tutto questo ed altro ancora, lo Stato, non solo non è stato per nulla riconoscente a tutti questi Eroi stakanovisti del lavoro e fondamentalisti del solidarismo sociale, ma li ha perseguiti e perseguitati in ogni forma e modo, e non ancora satollo continua a nutrirsi della loro linfa vitale.
Volendo dare una stima in estremo difetto, e valutando ogni abitazione equivalente mediamente ad un prezzo di mercato di almeno duecentomila euro : 200.000 x 10.000.000 = 2.000.000.000.000 (duemila miliardi di euro……….  DUEMILAMILIARDI DI EURO!!!!!!!!!!!),  oltre cinquanta volte il valore della finanziaria.
 Cioè questi paladini della giustizia, dell’onestà, della nobiltà, della rettitudine, dell’onorabilità, del loro fine (costruirsi una casa da soli, nell’evidenza della latitanza dello Stato), hanno immesso nel circuito economico italiano un valore che è due volte il prodotto interno lordo annuale italiano, inducendo una benefica iniezione di certezza del raggiungimento del fine,  questo pure in assenza e latitanza dello Stato, in contrapposizione alle leggi dello Stato, in lotta quotidiana contro l’usurpazione dei loro primari diritti da parte dello Stato, in uno scenario ormai consolidato ed irrecuperabile di aperto antagonismo fra necessità e diritti dei cittadini da una parte, e leggi, procedure e condotte degli organi dello Stato dall’altra.
Voglio qui citare ad emblema del comportamento delle Istituzioni una aberrante azione messa in opera dal Comune di Roma circa quattro/cinque anni or sono.
In un contesto come quello romano e relativa provincia dove l’abusivismo da almeno quattro decenni è dilagante per colpevole assenza di progettualità, previsione, controllo e quantaltro da parte delle Istituzioni, si è permesso o quantomeno tollerato il sorgere di interi quartieri abusivi (ho espresso poco sopra il mio pensiero in proposito), …. bene in questo contesto, in un quartiere totalmente abusivo (ex latifondo romano), circondata da centinaia di costruzioni abusive, per la maggior parte villette bilivello, un poeta dello stakanovismo, che non ho mai avuto il piacere di conoscere, ma a cui vorrei offrire il mio contributo ed il mio conforto, un giorno si è visto arrivare in pompa magna il Sindaco seguito dal suo codazzo di giornalisti, legulei, pseudo tecnici, consulenti, assessori e soprattutto giganteschi martelli demolitori semoventi.
Si perché  la misura era colma e bisognava dare un esempio!
Andava abbattuta una costruzione abusiva in Via della Storta!!
Badate bene ….. una costruzione abusiva, non tutte come logica imporrebbe!!!
Che cosa avrà mai fatto pendere l’ago della bilancia per quella costruzione abusiva e non un'altra?
Io qualche idea me la sono fatta, ma non conoscendo bene la vicenda mi astengo dal pronunciarmi.
La davvero eroica, e degna di miglior causa, resistenza del proprietario che si era incatenato ad un pilastro di cemento armato alfine ha fatto desistere il Sindaco dall’azione e la villetta è stata risparmiata, ma semidistrutta.
Io, come tanta altra gente stavo percorrendo Via della Storta, ed ho potuto assistere in diretta agli avvenimenti, e la cosa devo dire mi ha profondamente disgustato ed indelebilmente colpito.
Sto rievocando quell’episodio, perché è davvero emblematico del comportamento dello Stato nei confronti del cittadino.
Come tutti gli infami è debole con i forti (dicasi : banche, multinazionali, le compagnie assicurative Vaticano, etc.), ed è forte con i deboli, i suoi più indifesi cittadini (dicasi : quelli non compresi negli ordini professionali, inseriti nei sindacati di categoria, quelli meno abbienti in genere) : quelli che in definitiva hanno costruito questo Paese, quelli che tutti i giorni comprano la benzina che arricchisce i petrolieri, che pagano le polizze RCA che arricchiscono le compagnie assicurative, che vanno in banca a sotto scrivere i Bond argentini……
Per capirci e concludere GLI EVASORI FISCALI, I COSTRUTTORI ABUSIVI, I PROTESTATI, I CITTADINI IN ATTESA DI GIUDIZIO…………………………………….
Invece questi Eroi che hanno combattuto contro ogni genere di avversità e di avversario, sono da portare ad esempio di onore e di responsabilità assoluta tanto che per portare a compimento il loro progetto di casa, famiglia, società, Stato, hanno dovuto sfidare e sconfiggere ogni difficoltà ed avversità ponendosi anche in una condizione di illegalità e di perseguibilità da parte delle istituzioni, ciononostante, ben consapevoli dei rischi a cui andavano incontro, non hanno demorso, non hanno desistito per un solo attimo dal loro intento, nonostante le immaginabili persecuzioni, ed hanno contribuito in modo rilevante, significativo, notevolissimo al loro benessere, al benessere delle loro famiglie e parallelamente al sostentamento dell’economia nazionale, perché hanno creato un enorme volano economico – finanziario – industriale – artigianale che ha permesso a tutto il comparto dell’edilizia residenziale, e non solo, di sostentarsi e progredire per un periodo di oltre quattro decenni. 
Esaminiamo ed andiamo ora sotto la superficie esteriore dei cosiddetti :
EVASORI  FISCALI
Molta parte dell’evasione fiscale deriva dalle attività correlate alle costruzioni abusive, e quindi riconducibile a quanto già sopra evidenziato.
Altra parte dei circa 250 miliardi di euro (questa è la cifra che circola) deriva da altra economia sommersa.
Vediamo di che si tratta :
1)       Elusione, è la scarpetta che più o meno lecitamente ogni imprenditore dotato di sano senso di preservazione della specie più o meno coscientemente fa, la cosa mi sembra del tutto naturale, comprensibile, compatibile; chi non lo facesse, in un sistema fiscale come quello italiano, da rapina a mano armata dove addirittura lo Stato, o ti rapina anche i soldi che ancora non hai (il 98% anticipato), un vero ladro non potrebbe e non vorrebbe mai farlo, o ti impone una tassa su un imponibile che è già una tassa esso stesso, sarebbe un depravato masochista, o nel migliore dei casi un alieno, o alienato comunque;
2)       Si parla da almeno un decennio dell’invadenza dei prodotti orientali e del dumping  commerciale che queste merci creano a danno dei nostri prodotti a bassa – media tecnologia, se ne sta discutendo da dieci anni e gli strumenti messi a disposizione degli imprenditori sono praticamente riconducibili a qualche sgravio fiscale, alle agevolazioni, per il rinnovo di alcuni macchinari, per l’informatizzazione degli uffici e poco altro, il tutto con una redditività di abbattimento dei costi di produzione dell’ordine delle unità, 2 – 4 %.
Qualcuno dei nostri cosiddetti “politici” si è mai chiesto quale è il tempo di sopravvivenza di un’azienda :
a)       che guadagna poco;
b)       che lavora in perdita;
c)       che non vende più i suoi prodotti perché fuori mercato?
Per quanto tempo pensano che possa resistere ed esistere un’azienda in quelle condizioni??
Per un decennio???
Ecco perché bene ed onorevolmente hanno fatto quelle aziende che, pur di sopravvivere loro e di permettere di vivere a tanti operai, hanno attivato un sistema di estremo rimedio alla morte economica. Aiutati che dio t’aiuta, dice il proverbio. E così hanno fatto in tanti, certi che di aiuto dallo Stato, salvo tante utopie e tante futili tavole rotonde lo Stato, non ne sarebbe mai arrivato.
Da mie impressioni e valutazioni a spanne direi che sono una decina di milioni.
Non entro nel merito perché non conosco adeguatamente la materia ed evito di sproloquiare, ma da un’impressione fondata su alcune esperienze e per quello che conosco per conoscenza diretta, direi che la maggior parte dei cosiddetti evasori lo è per necessità di sopravvivenza, e per impossibilità di adeguarsi ad un regime fiscale assurdo, ottuso, inumano, incivile, illiberale.
Uno per tutti :
come si può pretendere dal cittadino che paghi anticipatamente il 98 % delle tasse pagate l’anno precedente, un anno prima di aver guadagnato le somme oggetto di tassazione …….. ipotecando e preveggendo il futuro (come una imbonitrice televisiva), e dando per scontato un anno imprenditoriale quantomeno uguale al precedente, senza sapere invece, come è umanamente, che cosa succederà.
Non si può tassare il futuro.
Siamo arrivati al capolinea della logica
Eppoi in un momento economico particolare come l’attuale.
E se un contribuente fallisse? Se arrivasse un terremoto come ogni tanto accade? Se un alluvione compromettesse il raccolto? Se un imprenditore morisse d’infarto?.
LAVORO NERO
Vale lo stesso argomento dei costruttori abusivi; se non ci fosse stato e fosse tuttora il lavoro nero a portare la gente a fine mese, da anni questo Paese sarebbe infestato da bande di diseredati, di questuanti, di disperati, molti di più di quanti purtroppo non ce ne siano già oggi in questa situazione.
E poi perché mai lo Stato dovrebbe ficcare il naso negli affari che intercorrono tra i cittadini che riguardano piccoli accordi tra privati che magari molto spesso riguarda la sfera personale? Non sarebbe opportuno mettere un limite all’invadenza dello Stato nel privato?
Eppoi non è meglio un lavoro cosiddetto in “nero” che nessun lavoro?
A prescindere dalla volontà o meno di frodare il fisco, il che sarebbe tutto da vedere, non è comunque valore che va ad aggiungersi al cumulo del valore dell’economia nazionale anche quello dovuto al lavoro nero?
Il lavoratore in nero non compra forse gli alimenti al supermercato? E quando paga lo scontrino …. Paga anche l’I.V.A.!
Quando va al cinema paga il biglietto e paga anche la S.I.A.E.!!
Se possiede anche lui la sua automobilina, dovrà pagare la benzina e l’assicurazione, e contribuirà anche lui a mantenere il sistema e ad ingrassare i petrolieri (Moratti, Garrone, etc.) e le Assicurazioni!!!
Quindi anche il lavoratore nero viene reintegrato nel sistema, allora perché chiamarlo con il termine dispregiativo “LAVORATORE NERO” quando nel suo piccolo, neanche tanto piccolo, perché sembra che muova un quarto dell’economia nazionale,  anche lui partecipa a mantenere il benessere nazionale???
Se qualcuno degli idioti che hanno coniato il termine “lavoro nero” avesse avuto presente il senso e il concetto, una delle definizioni primarie del termine “lavoro” avrebbe saputo che è : attività lavorativa ai fini  della produzione …..
Ora se io produco, significa ….. PRO – DUCO, cioè porto qualcosa che prima non c’era, e quindi se prima non c’era, ho arricchito tutta la nazione di un bene che va ad aggiungersi a quelli preesistenti, e questo a prescindere dal colore del LAVORO, il LAVORO non ha colore, e qualunque lavoro è benefico per chiunque, soprattutto e sempre per lo Stato che ogni volta che qualcuno produce lavoro ne riceve ricchezza, senza colorazioni.
Ad esempio i DUEMILA MILIARDI DI EURO delle costruzioni abusive, totalmente realizzate con il LAVORO NERO di milioni di EVASORI FISCALI, magari protestati ed in attesa di giudizio.
PROTESTATI
Non ho competenze specifiche nelle scienze economiche, come già detto, e quindi non entrerò nello specifico onde evitare di sputare sentenze senza fondamenta e senza costrutto, ma quello che appare evidente agli occhi di tutti, quello sì, posso enuclearlo ed evidenziarlo.
Immagino di non fare una domanda retorica se vi chiedo se conoscete il modus operandi di una qualche banca.
Se volete un fido o un mutuo (salvo casi particolarissimi) se non gli portate montagne di documenti confortanti garanzie reali nel caso di vostra insolvenza nel pagamento del prestito a voi concesso, state sicuri come della morte che prestiti non ne avrete, e potete altrettanto star certi che la banca non esiterà un secondo a rifarsi della vostra insolvenza, nel malaugurato caso che ciò avvenisse, con la nota cupidigia, sulle garanzie da voi messe a disposizione.
Ora mi si vorrebbe far credere che gli Italiani sono un popolo di depravati idioti masochisti che godono a rovinarsi le esistenze da soli.
Come può essere che passi sui media una simile ed evidente follia comunicazionale.
Qualcuno mi dovrebbe spiegare come sia possibile che falangi di clienti delle banche si metta in situazioni di insolvenza consapevolmente e coerentemente.
Questi disgraziati, malcapitati, ingenui, benpensanti non sapevano, non sospettavano, di trovarsi inermi nelle mani dei una delle vere mafie che governano il nostro disgraziato paese, e si ritrovano protestati da un istante all’altro, quando hanno sufficienti beni a garanzia per essere rifinanziati; se, come spesso accade, invece non sono in questa condizione, si ritrovano anche espropriati “legalmente” (si fa per dire) dei loro beni dati in garanzia.
Viceversa ho visto negli anni ’80, ora non so, episodi di favoritismo sfacciato dove assegni scoperti rimanevano in attesa di copertura anche oltre i venti giorni oltre la data di incasso.
La trattazione dell’argomento mi disgusta talmente tanto che contrariamente alle mie abitudini taglio corto per arrivare subito alla conclusione della mia riflessione ed alla mia sentenza di assoluta condanna dell’operato delle banche, dell’essere delle banche, della deontologia delle banche, delle leggi delle banche.
L’abominio più dissoluto ed infamante (se ce ne fosse ancora bisogno) che si poteva instaurare è l’assioma del controllore che controlla se stesso, problema che si ponevano già i Romani all’epoca dell’impero.
Il fatto è presto detto : l’operato delle banche private deve essere controllato dagli ispettori della cosiddetta “Banca d’Italia” che dovrebbe essere a detta dell’art.3 del proprio statuto totalmente di proprietà pubblica detenuta da Istituzioni Nazionali, invece da alcuni anni la cosiddetta “Banca d’Italia” è di proprietà delle stesse banche private che dovrebbero subire i controlli da parte degli ispettori della cosiddetta “Banca d’Italia”; per l’esattezza la composizione societaria della privatissima “Banca d’Italia” è questo :
GRUPPO INTESA                   27,20 %
GRUPPO S. PAOLO              17,23 %
GRUPPO CAPITALIA             11,15 %
GRUPPO UNICREDITO         10,97 %
ASSICURAZIONI GENERALI   6,33 %
INPS                                         5,00 %
CA RI GE                                 3,96 %
B N L                                      2,83 %
MONTE PASCHI SIENA          2,50 %
GRUPPO LA FONDIARIA        2,00 %
GRUPPO PREMAFIN              2,00 %
CASSA  RISP. FIRENZE         1,85 %
R A S                                      1,33 %
ANONIMI (??)                           5,65 %
 Ora ditemi voi cosa deve pensare e come deve agire una persona sana di mente.
Come minimo deve cercare di non essere fottuta da una simile banda di masnadieri.
Quasi sempre però i cittadini in buona fede, la stragrande maggioranza purtroppo, cade nei vari tranelli di questi truffaldini operatori della cosiddetta legalità bancaria e si ritrovano mazziati, coglionati e diffamati (PROTESTATO!).
In men che non si dica il cittadino si ritrova i suoi dati infilati in elenchi che le banche si scambiano e per lui l’accesso ad altri prestiti, mutui, finanziamenti è definitivamente precluso.
Salvo, se ci riesce (quanti?) a pagare l’insoluto con l’aggiunta di una montagna di spese devolute a bande di delinquenti a tutto tondo come sono le agenzie di recupero crediti ed un’altra montagna di interessi e poi attivare una procedura per la cancellazione del protesto che in realtà non cancella nulla perché le banche non demordono mai.
Viceversa le banche non rispondono ai cittadini – clienti mai di nulla, vi ricordate di : Cirio, Parmalat, Bond argentini, My way, For you, etc., etc.??
Circa ottocentomila cittadini – clienti delle banche – utenti – contribuenti – costruttori abusivi – evasori fiscali – protestati etc., che non sono stati tutelati da Chi in altre occasioni ha inflitto pesanti sanzioni a loro carico, non hanno a tuttoggi potuto avere riconosciuti i loro diritti, dove è finita la giusta punizione della “Banca d’Italia”? Dove è finito lo Stato?
Del resto come potrebbe essere possibile se l’indagato è il datore di lavoro dell’investigatore “Banca d’Italia” e soprattutto possiede i CREDITI (le emissioni dei titoli di Stato).
Sapete quanti cittadini sono in questa condizione?
Oltre 16.000.000 (Sedicimilioni).
E’ come se un cittadino su quattro considerando pure i minori di 18 anni che non possono firmare e gli ultra settantacinquenni dovesse vergognarsi di essere vivo.
Si perché ha lo stesso grado di responsabilità e di colpevolezza per essere considerato un reo di un parafulmine che vanga colpito dalle scariche di una tempesta magnetica.
CITTADINI IN ATTESA DI GIUDIZIO
Della situazione della Giustizia italiana ho già parlato nell’articolo “Riusciranno i nostri zelanti e baldi eroi….”.
Se qualcuno è interessato può verificare se la sua opinione coincide con la mia.
Non ho da aggiungere altro di rilevante salvo ribadire la mia riprovazione ed il mio sconforto per lo stato di disastro in cui versa la giustizia negata ai cittadini.
COME LA VEDO IO
Cosa sono l’elusione e l’evasione fiscale se non lotta di classe e di sopravvivenza portata ai suoi limiti essenziali e individuali?
Potrebbe farsi il parallelo con il contadino che nell’ottocento nascondeva la decima al prete per far mangiare i propri figli.
Cosa è la costruzione abusiva se non la ribellione alla negazione alla casa, alla famiglia, al futuro, imposta da questo Stato e quindi a lotta clandestina contro la negazione all’esistenza ed alla discendenza dell’individuo? (senza casa è un po’ difficile mettere su famiglia);

Negli anni quaranta, durante la seconda guerra mondiale, questi cittadini li si chiamavano resistenti, partigiani, patrioti, anche i contadini che nascondevano il grano, il raccolto, e lo destinavano a chi stava in montagna a combattere.
E che cosa è l’evasione fiscale se non la destinazione ad altri usi del denaro che si è giustamente guadagnato, deferendolo, non alla dissipazione ed alle ruberie di Stato, ma al riutilizzo reinserendoli poi nel circuito economico?
Alcune cose dipendono totalmente dal punto di vista da cui li si guarda dalla base di partenza da cui si giudica.
Ma se la base di partenza parte da falsi preconcetti il punto d’arrivo non può che essere distorto
Se le informazioni di base, i principi che vengono forniti ai cittadini sono distorti e falsi, non si può che giungere a giudizi imprecisi, deviati, falsi.
Una volta in altri momenti storici le categorie di cittadini che ho citato, nell’ottocento li si chiamava anche carbonari, massoni, patrioti;
I corsari erano degli infami o erano patrioti?
I guerriglieri di Zapata erano dei criminali o dei liberatori?
E i partigiani sono dei banditi o sono dei combattenti per la libertà?
E gli Americani hanno esportato la libertà in Iraq o l’hanno invaso per rubare il petrolio?
Il concetto di fondo è se sia più giusto, onesto, leale, coerente, razionale appartenere alla cosiddetta “legalità” con tutto quello che ne concerne e consegue …….ruberie di stato, 98% di tasse anticipate,
maltolto per la Fiat, De Benedetti, Autostrade, il Tronchetto della Felicità, Banco di Napoli, Cirio, Parmalat, Banca 121, Bond argentini emessi da varie banche, My way, Alitalia, etc., etc., etc.,
o se sia più legale ed onesto il comportamento sociale degli evasori fiscali, dei costruttori abusivi, dei protestati, dei lavoratori in nero, etc., etc..-
In conclusione voglio fare un’ultima verifica logica.
Abbiamo detto che le costruzioni abusive sono circa trentacinque milioni, ma in realtà i costruttori abusivi dovrebbero essere circa una ventina di milioni, perché alcuni hanno costruito più di una costruzione abusiva.
I protestati sono oltre 16 milioni.
Oltre 18 milioni di cittadini coinvolti in conflitti legali in attesa di giudizio, che fra l’altro foraggiano stato, legioni di avvocati, consulenti, esperti, e quant’altro.
Cittadini che nonostante tutto e contro tutte le evidenze continuano a credere nelle leggi e nello stato altrimenti si sarebbero già fatti giustizia da soli a suon di lupara.
Circa dieci milioni sono i cittadini che evadono le tasse e lavorano in nero.
Ho tralasciato volutamente altre categorie di cittadini emeriti, non per la loro irrilevanza sociale, ma soltanto per quella numerica.
La prima cosa che mi viene in mente è un insano dubbio : < non sarà che siano questi cittadini che fanno girare l’economia, non gli agnelli, i tronchetti, etc???>.
La seconda è che esistendo circa ottanta milioni di situazioniillegali”, poniamo che ogni cittadino abbia due contenziosi con lo Stato, questo sta a significare che 40 milioni di cittadini hanno avuto o hanno una situazione di illegalità con lo stato, questo significa che DUE cittadino su TRE, secondo le norme dello stato e’ un delinquente, e per la legge dei grandi numeri sta a significare che tutte le categorie economiche, tutti i ceti sociali, tutti i settori commerciali, economici, finanziari, tutti gli ordini professionali, tutte le categorie imprenditoriali, sono coinvolti nei reati fino a qui accennati.
Questo significa anche, ad esempio, che un vigile urbano, oltre che aver preso la mazzetta per chiudere tutti e due gli occhi per non vedere le costruzioni abusive, ha pure pensato, visto che le cose andavano così, lui stesso di costruirsi una casa abusiva.
Lo stesso dicasi per i giudici, i politici ; mi ricordo di Domenico Modugno che da parlamentare della Repubblica si era costruito un’esclusiva villa in riva al mare alle isole Eolie.
Potrei seguitare ad libitum e vi annoierei, e quindi la smetto qui.
Insomma  questa è proprio una Repubblica delle Banane, con però in più anche la cattiveria delle società evolute, non scordiamoci mai che noi siamo ancora (ancora per molto poco) la sesta o settima potenza economica mondiale e che quindi lo Stato si deve dare un certo tono, e per darselo si crea i nemici, ……………….. tutti finti.... :
I COSTRUTTORI ABUSIVI;
GLI EVASORI FISCALI;
I PROTESTATI;
I LAVORATORI NERI;
E NUMEROSI ALTRI.
Al contrario costoro sono Persone, Individui, Cittadini, di ogni ceto, censo, razza, religione, cultura, tendenza politica, senza la cui eroica e stoica dedizione ai valori del lavoro, della Famiglia, della Patria questa Repubblica delle Banane avrebbe smesso di esistere da un bel pezzo sotto i morsi delle sanguisughe che ne consuggono tutti i valori  dall’interno.

 


CON CHI SI SONO INDEBITATI GLI ITALIANI ?

Con chi si sono indebitati gli Italiani? 

Mai come in questo periodo si è parlato di debito pubblico, dei paesi debitori, della sua «sostenibilità» e dei suoi meccanismi fin nei dettagli più tecnici.
Ma non si parla mai dei creditori.
Sarà un caso oppure … : < cosi vuolsi colà dove si puote>?
Nel 1837 Benjamin Disraeli (conte di Beaconsfield appartenente al Partito Conservatore è stato Primo Ministro del Regno Unito due volte: dal 27 febbraio al 3 dicembre 1868 e dal 1874 al 1880 .…..non casualmente ebreo), scriveva che “Il debito è il padre d’una numerosa figliolanza di follie e di delitti.”… soprattutto se il debitore è uno Stato sovrano, capace di impegnare la responsabilità delle proprie generazioni future. Uno Stato che spende più i quanto incassa, copre l’ammanco emettendo titoli di debito. È risaputo che c’è molta differenza se i creditori sono i propri cittadini o soggetti stranieri.
Secondo la Banca d’Italia, nel 1995 il 90% del debito pubblico era nelle mani di investitori italiani.
I cittadini essendo creditori dello Stato sono cointeressati alla gestione delle finanze pubbliche. Gli obiettivi di governanti e governati coincidevano.
Quando i costi dello Stato esorbitano della previsioni ci sono quattro soluzioni
1) ridurre le spese dello Stato e far rientrare gradualmente il debito;
2) vendere dei beni demaniali;
3) Indebitare lo Stato lasciando a chi succederà di prendere in mano la patata bollente;
4) Aumentare le tasse…..,
La soluzione che per prima si adotta … sempre… è indebitare lo Stato, lasciando i soldi in tasca ai cittadini  e illudendoli che avrebbero potuto riempirsele investendo in Bot e Btp. Ma così facendo si innesca una spirale perversa ed irreversibile le tasse non possono che aumentare, perché aumentando il debito, aumentano gli interessi da pagare. In questa situazione ci guadagnano i ricchi e perdono i poveri, infatti in genere, ed anche in Italia, i titoli di Stato sono accumulati da banche, assicurazioni. investitori “istituzionali” internazionali con interessi alti a carico dei contribuenti, dei lavoratori dipendenti in particolare.
L’85% del debito pubblico italiano è detenuto da istituti finanziari italiani o … soprattutto da altri possessori esteri,… finanziarie multinazionali….il 15% spartito fra le imprese e le famiglie italiane dato che ormai tende ad essere insignificante.
Ed il debito pubblico ha abbondantemente sorpassato i 2000 miliardi di euro, oltre il 126% del PIL, che ci porta ad essereil settimo Paese più indebitato al mondo.
Ma andando un po’ più a fondo…. a chi appartiene oggi il debito pubblico italiano? Il principale “creditore” è la Francia, che attraverso le banche di “diritto” francese sopra elencate, detiene circa 511 miliardi pari al 30% del debito stesso e al 20% del PIL francese.
Ecco spiegato perché il governo svende ai colossi francesi le aziende italianee sopratutto perché intende tornare al nucleare, acquistando le centrali dalla francese EDF. “EDF è il mandante, Berlusconi e la Confindustria gli esecutori materiali interessati” …. affermava tempo fa’ Grillo ….. Il ritorno al nucleare potrebbe rivelarsi la più drammatica delle “follie del debitore” di cui Disraeli parlava.
Con quel buon senso ipocrita di cui fa uso nei suoi discorsi, il da noi pluridenunciato come traditore del popolo e della Costituzione italiana “Neopresidente Napoletano” della tenera età di 88 anni… ammoniva il settembre scorso…  a proposito del debito pubblico: «Guai a non farcene carico : non possiamo lasciare sulle spalle delle generazioni più giovani quella montagna di debito» .
<Abbiamo vissuto al di sopra dei nostri mezzi> secondo le parole di Bossi.
Eccerto .. che possiamo lasciare nella mota gli amici massoni della “Trilateral,” ….Nooo!!!
Come spesso accade la realtà è ben diversa… proviamo a descriverla, conclamarla, confermarla .
Sono le generazioni future che pagheranno il debito pubblico ma anche tutti noi contemporanei. Diciamo le cose come stanno e chiamiamole col loro nome….
Si tratta di un vera propria truffa ideata nei minimi particolari a danno dei contribuenti messa in atto nel corso di circa vent’anni dagli istituti finanziari italiani ed internazionali in perfetta e condivisa identità di intenti mafiosi in associazione a delinquere da tutta una serie di personaggi noti e meno noti della buona parte del Parlamento, dei governi, dei politici economici e delle Istituzioni dello Stato …. Ovviamente in associazione con la grande delinquenza finanziaria internazionale..
Tutto questo è stato da me ed AlbaMediterranea ampiamente descritto e dimostrato in tutta una serie di denunce/querele depositate a partire dal 21 giugno 2010 (alcune delle quali già messe on line…). Oggi, a spiegazione di quanto qui sostenuto, allego la denuncia presentata  il 13 ottobre 2011 che descrive abbondantemente lo stato della situazione, i moventi, gli autori, le responsabilità … i vantaggi… Ormai tutto chiarissimo…  l’opera di indagine che spetterebbe agli organi investigativi e alla Magistratura… servita su un piatto d’argento ….. basta solo leggerla… ma evidentemente gli “ordini” sono di disattenderla, ignorarla, oscurarla,
Ecco i coinvolti :
1)      Banca IMI S.p.A.
2)      Barclays Bank PLC
3)      BNP Paribas
4)      Citibroup Global Markets Ltd.
5)      Commerzbank A.G.
6)      Credit Agricole Corp. Inv. Bank
7)      Credit Suisse Securities (Europe) Ltd.
8)      Deutsche Bank A.G.
9)      Goldman Sachs Int. Bank
10)  HSBC France
11)  ING Bank N.V.
12)  JP Morgan Securities Ltd.
13)  Merrill Lynch Int.
14)  Monte dei Paschi di Siena Capital Services Banca per le Imprese S.p.A.
15)  Morgan Stanley & Co. Int. PLC
16)  Nomura Int.PLC
17)  Royal Bank of Scotland PLC
18)  Societè Generale Inv. Banking
19)  UBS Ltd.
20)  UniCredit Bank A.G.
M cerchiamo di mettere bene a fuoco i vari elementi e concetti primordiali….
Lo Stato è un ordinamento giuridico politico che a fini generali esercita il potere sovrano su un determinato territorio e sui soggetti a esso appartenenti. Esso comanda anche mediante l'uso della forza armata, della quale detiene il monopolio legale.
Ed anche : Lo Stato-comunità è formato dal popolo, stanziato su un territorio definito, che è organizzato attorno a un potere centrale (comunemente chiamato "Stato-nazione"), principio che è usato nel campo delle Relazioni Internazionali;
O ancora : Lo Stato-apparato (o Stato-organizzazione) è il potere centrale sovrano, stabile nel tempo e impersonale (poiché esiste indipendentemente dalle singole persone che lo fanno funzionare), organizzato in differenti modi, che detiene il monopolio della forza ed impone il rispetto di determinate norme nell'ambito di un territorio ben definito…  principio che è usato nell'ambito del diritto internazionale.Infatti Stato sovrano dal latino superanus = che sta al di sopra.
Lo Stato è superiore a ogni altro soggetto entro i suoi confini. Per essere tale, la sovranità deve manifestarsi come "indipendenza" nei rapporti reciproci. Per tale ragione lo Stato è indipendente e sovrano; sovrano al suo interno, indipendente nei confronti degli altri Stati.
Lo Stato è ente sovrano ed originario poiché i suoi poteri derivano solo da sé stesso e da nessun'altro. Non è subordinato ad altri soggetti e quindi è indipendente e sovrano in un ambito definito. Esso si organizza e si struttura ai fini del miglior esercizio del potere.
Ora come si spiega che un ente di potere assoluto si possa deprimere e corrompere a tal punto da dover dipendere da un altro “ente” al suo esterno … quando apparentemente nulla è intervenuto a modificare il suo “Status”….
Questo si può spiegare e capire solo se ci rendiamo conto ed ammettiamo che negli ultimi decenni in particolare,…. Sono stati commessi tutta una serie di artifizi, raggiri, interventi sotterranei e truffaldini a danno dei cittadini e dello Stato… e cioè è stato compiuto nel corso dei decenni un colpo di Stato liquido e diluito nel tempo in maniera del tutto invisibile ed ininterpretabili agli occhi dei più, che nel corso degli anni ha ceduto tutti i Poteri e le Sovranità che erano tutti in dotazione ed uso esclusivo dello Stato ed ha trasferito questi suoi precipui diritti e “domini” ad altri … ed esplicitamente alle grandi società finanziarie internazionali…. Come sopra elencati.
Questo è stato possibile con l’appoggio incondizionato della gran parte delle ultime generazioni di politici e la sottrazione di risorse e di potere ha condotto alla miserevole attuale condizione ….
Oggi ci ritroviamo con l’orrenda metamorfosi dello Stato S.p.a. un mostro giuridico/legislativo del tutto snaturato, informe, bestiale, immondo, non più capace dia assolvere neppure minimamente alle sue funzioni sociali… come sopra schematicamente descritte….. Un’ameba senza anima, senza forza, senza forma, senza speranza, senza futuro, senza risorse… tranne il sangue dei suoi cittadini…. 
Ma già questo è capacità e risorsa sufficiente per farci riemergere dalla latrina in cui i nostri governanti e la magistratura ci hanno precipitato…
Ma il sangue sta al cittadino…. Come il cittadino sta allo Stato….
…. e uno Stato che abbia Cittadini, Conoscenza, Territorio ha già tutto quel che serve.

Da qui può cominciare la rinascita… basta volerlo.

IMU NOVITA' PAGAMENTO IN ATTESA NUOVO DECRETO


IMU 2013, NOVITA' PAGAMENTO / In attesa nuovo decreto legge Imu, 17 giugno non si paga anticipo 



Rinvio o abolizione Imu: le incognite, ultime notizie Roma - Che cosa ne sarà della tanto detestata Imu ancora non è dato saperlo. Le ipotesi sono tante e vanno dall'abolizione totale, alla sospensione sulla prima casa, alla restituzione di quella già pagata. Starà al governo Letta decidere in merito, mentre al momento l'unica cosa certa è che l'acconto Imu, il cui pagamento è previsto per il 17 giugno prossimo, è sospeso. Un lasso di tempo brevissimo in cui l'attuale governo dovrà emanare un tanto atteso decreto legge. Dario Franceschini, neo-ministro dei Rapporti con il Parlamento, ha fatto sapere che verrà effettuata una proroga del pagamento a fine anno, scatenando le proteste del Pdl che insistono sull'abolizione totale dell'imposta.

Il centrodestra, dunque, punta sulla soppressione dell'Imu, senza targiversare oltre, ma, attenzione, sulla prima casa. Si parla quindi di un mancato incasso da parte dei Comuni di circa 4 miliardi di euro, a cui ne vanno aggiunti altrettanti in caso di restituzione dell'imposta precedentemene versata. Una bella batosta, che toglierebbe ai Comuni risorse economiche, ma che alleggerirebbe i cittadini. Risorse economiche che dovrebbero perciò provenire dal governo o dall'introduzione di nuove tasse, o procedendo a nuovi tagli alle spese. Ma, ipotizzando un rimborso dell'Imu, come dovrebbe avvenire? Probabilmente per mezzo di titoli di stato o addirittura in denaro contante o compensazione fiscale. C'è comunque chi non è d'accordo sull'abolizione totale dell'imposta sulla prima casa che, secondo alcuni dovrebbe essere valida solo per le famiglie meno abbienti.

CONFLITTO D'INTERESSI VIETATO PARLARNE

Conflitto d’interessi, vietato parlarne 


Siamo in piena “neolingua”, quella del Grande Fratello di orwelliana memoria: ieri sono state cancellate dall’italiano la locuzione “conflitto d’interessi” e il lemma “ineleggibilità”, i concetti stessi devono diventare impensabili, benché (o forse proprio perché) lungo tutta la campagna elettorale il Pd avesse giurato e spergiurato che porre fine al conflitto d’interessi era una questione sia di civiltà istituzionale che di efficienza economica, dunque cruciale e improcrastinabile. Immediatamente dopo le elezioni, il braccio operativo di Bersani, senatore Migliavacca, aveva anzi garantito che il Pd avrebbe votato per l’arresto di Berlusconi in caso di motivata richiesta di un pm, e il presidente dei senatori, Luigi Zanda, che Berlusconi andava dichiarato ineleggibile. Poi la rielezione di Napolitano e il “contrordine compagni!” con cui il Pd ha completato la sua mutazione antropologica in partito do-roteo postmoderno.   
“Con la lotta al conflitto d’interessi non si mangia”, è la giaculatoria d’ordinanza e d’amorosi sensi col Caimano, con cui la Casta-Pd cerca di tagliare la lingua a chi gli ricorda le promesse appena gettate al macero. Ma è proprio un liberista doc come Luigi Zingales, laurea alla Bocconi, PhD al Mit di Boston, professore all’Università di Chicago, editorialista del quotidiano della Confindustria, promotore della destra civile “Fermare il declino”, che va ripetendo in ogni talk show come ogni conflitto d’interessi produca impoverimento materiale, come il monopolio televisivo di B. generi mostri (anche economici), come l’Italia non possa uscire dalla crisi finanziaria e produttiva, e dalla cronica inefficienza dell’amministrazione pubblica, senza mandare sistematicamente in galera i ladri, i corrotti e gli “amici degli amici” di ogni specie e rango. Otto milioni e mezzo di italiani hanno votato il Pd credendo di votare anche per queste misure. Scoprono invece che le loro schede fanno mucchio con quelle andate a Cicchitto e Santanchè, Alfano e Scilipoti, per innalzare il Conflitto d’Interessi nella sua forma personificata (tecnicamente: Ipostasi), Silvio Berlusconi, a Presidente della Convenzione che riscriverà la Costituzione.   
Nell’intera storia d’Italia un voltafaccia del genere non ha precedenti, il trasformismo di Depretis al confronto sembra una gemma di coerenza. Il ceto politico del Pd che ha votato la fiducia ha firmato la propria ignominia morale, e stabilito che qualsiasi cosa dica in futuro un dirigente Pd la sua credibilità è per definizione zero, flatus vocis per gonzi.
il Fatto Quotidiano,

OSCE-GOVERNO I CONTI NON TORNANO

Ocse-governo, i conti non tornano 

In un colpo solo l’Ocse smentisce il governo Monti e scrive un gigantesco punto interrogativo sul destino del governo Letta. Secondo l’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico, che ieri ha presentato a Roma il suo ultimo rapporto sull’Italia, nei prossimi mesi il nostro Paese navigherà in acque peggiori del previsto: il Pil subirà quest’anno una contrazione dell’1,5%, (solo a novembre le stime parlavano di un -1%), mentre l’anno prossimo dovrebbe tornare positivo di circa mezzo punto.
Il dato più preoccupante è però quello relativo al deficit, che stando ai calcoli dell'Ocse si attesterà al 3,3% del Pil nel 2013 e al 3,8% nel 2014. Altro che pareggio di bilancio. Se queste cifre fossero confermate, Bruxelles non potrebbe chiudere a breve la procedura d’infrazione per deficit eccessivo nei confronti dell’Italia, poiché il trattato di Maastricht prescrive che il dato non superi il 3%. Il governo Letta dovrebbe quindi varare una nuova manovra finanziaria, come ha confermato ieri il capo economista dell’Ocse, Pier Carlo Padoan. Eppure a Roma sembrano tutti convinti che la questione si risolverà entro la fine del mese.
Secondo il nuovo ministro del Tesoro, Fabrizio Saccomanni, la procedura dell’Unione europea “può essere chiusa nelle prossime settimane, entro fine maggio, al massimo entro i primi di giugno” e questo aprirebbe perfino la strada “a un allentamento di vincoli, come il patto di stabilità interno, liberando fondi per 12 miliardi che darebbero stimolo a investimenti produttivi”.
Insomma, sembra che l’Ocse e Saccomanni parlino di due Paesi diversi. Com’è possibile? Confrontiamo innanzitutto i numeri diffusi ieri dall’organizzazione internazionale con le previsioni pubblicate il mese scorso dall’uscente governo Monti. Secondo l’ultimo Documento di economia e finanza (Def), il deficit italiano peggiorerà quest’anno soltanto fino al 2,9% e nel 2014 scenderà addirittura all’1,8%. Quanto al Pil, i professori ritengono che quest’anno calerà dell’1,3%, per poi salire della stessa percentuale nei successivi 12 mesi.
La differenza è notevole, ma Saccomanni fa notare che le stime Ocse "non tengono conto dell'impatto del decreto per il pagamenti dei debiti della pubblica amministrazione" sui conti del 2013 e del 2014. Parrebbe di capire che il decreto pagamenti sia quindi in grado di stimolare il Pil al punto da ridurne il rapporto con il deficit. La questione però non è chiara, dal momento che, nella revisione del Def effettuata dopo il varo di quello stesso decreto da 40 miliardi in due anni, le stime del governo Monti sul deficit 2013 non erano state limate al ribasso, ma al rialzo, passando dal 2,4 al 2,9%. Appena un decimo in meno della famigerata soglia invalicabile.
Su questa corda sottilissima e traballante dovrà camminare nei prossimi mesi Enrico Letta. Nel discorso tenuto alla Camera il giorno della fiducia, il neopremier ha espresso l’intenzione di varare una serie di misure, molte delle quali sembrano necessariamente implicare un aumento della spesa pubblica: dal controverso intervento sull’Imu alla soluzione della questione esodati, passando per il rilancio dell’occupazione e il sostegno alle imprese.
Un programma così ambizioso dovrebbe esigere la rinegoziazione dei vincoli di bilancio concordati con l’Europa, operazione auspicata dallo stesso Presidente del Consiglio. Tuttavia, di ritorno dal viaggio europeo che in meno di tre giorni lo ha portato a incontrare i big del continente (la cancelliera tedesca Angela Merkel, il presidente francese Françoise Hollande, il numero uno del Consiglio Ue Herman Van Romuy e il leader della Commissione europea José Barroso), il Premier italiano ha confermato l’intenzione di rispettare tutti gli impegni sottoscritti dai governi precedenti.
Anche ammettendo che i conti italiani del 2013 rispondano ai criteri europei senza bisogno di ulteriori interventi correttivi, dunque, non si vede in quale modo l’Esecutivo possa evitare nuove manovre e al contempo avviare il suo grandioso programma di riforme economiche. Da dove prenderemo le risorse senza scatenare l’ira funesta di Bruxelles?
L’interrogativo al momento rimane senza risposta. Ieri Letta ammesso che sta ancora “cercando di capire quali siano i margini di manovra e le possibilità per lavorare”. Speriamo che non arrivi alle stesse conclusioni dell’Ocse.  

E' ORA DI FINIRLA

E’ ora di finirla  

Gentile Enrico Letta,
abbiamo ascoltato le sue parole: sempre equilibrate, sottili, intriganti, a volte velleitarie, poi orgogliose, infine vuote, come quelle di qualsiasi governo che entra in carica. Cosa aspettate? L’Estate – come sempre – per poter fare le varie leggi-porcata come usualmente v’adoperate?
Mi dispiace, non avrete più il beneficio dell’assenza degli italiani perché occupati in ameni giochi sulla spiaggia: sulle spiagge ci sarete solo voi, insieme al 10% della popolazione che possiede il 50% della ricchezza nazionale. Oramai, siamo allo stremo: se ci saranno vacanze, saranno di pochi giorni – magari col treno – per lo più a trovare qualche amico. Alberghi, residence, stabilimenti balneari, bar, ristoranti...sono attesi dalla stagione turistica più buia del dopoguerra: anche questo un bel risultato della vostra classe politica.
In campagna elettorale avete promesso la luna, poi “v’è toccato” fare il governo con Berlusconi – affari vostri – ma l’elettorato italiano s’era espresso in modo ben diverso: due italiani su tre s’erano espressi per un governo di radicale rottura con il passato. Invece.
Ci si potrà incolpare all’infinito – se il rifiuto è iniziato da Grillo o da Bersani, se è continuato con Bersani e terminato con Grillo – ma non andremo da nessuna parte: fatto è che, adesso, Berlusconi vuole l’eliminazione totale dell’IMU, per godere di un successo indiscusso e mettervi all’angolo.
Se concederete al Cavaliere questo privilegio – lei lo sa bene – non resterà altro: tutte le risorse saranno prosciugate dal taglio di 12 miliardi dell’IMU e, la società italiana, non ne avrà quasi nessun beneficio. Perché?
Prima di continuare, ricordiamo ai meno attenti che fu Prodi, nel 2006, ad eliminare l’ICI sulle prime case e sui redditi più bassi. Dopo, giunse la famosa stoccata televisiva di Berlusconi – ovvio, i suoi amici palazzinari erano rimasti a bocca asciutta ed il suo elettorato lo richiedeva a gran voce – così, siccome ogni promessa è debito, si passò subito all’incasso, delegando al tandem Tremonti-Brunetta il compito di trovare i soldi. S’era nel 2008 e la crisi arrembante veniva negata: i ristoranti sono pieni – raccontava il Berlusca – certo, per i soliti noti.
Brunetta e Tremonti trovarono nella Gelmini la vittima sacrificale – una che nemmeno sa cos’è un neutrino e fa il Ministro dei Tunnel...pardon dell’Istruzione – una persona viscida ed incompetente, pronta a tutto per compiacere il suo patron Berlusconi. Anche a triturare la scuola italiana.
Difatti, arrivò la “riforma Gelmini” – la quale, altro non era che il diktat Brunetta-Tremonti – che la Gelmini controfirmò subito: la lesse? Dubitiamo.
Con gli 8 miliardi “risparmiati” sulla scuola non si pagò più l’ICI: tutti contenti, soprattutto quelli che vanno in giro sulla Porsche Cayenne. Gli altri, già non la pagavano più.
Quale fu il prezzo della riforma Gelmini e, poi, di quella Fornero sulle pensioni? E’ presto detto.
Il penultimo posto in Europa per quanto riguarda le competenze informatiche e di comunicazione, ed l’ultimo al mondo per quanto riguarda l’età media dei docenti: il nuovo ministro dovrebbe fare un giro nelle scuole, così potrebbe vedere in cattedra una generazione nata quando ancora nelle campagne c’erano i cavalli da tiro, una via di mezzo fra i suoi genitori ed i suoi nonni. Sono disperati, non più in grado d’interloquire con i ragazzi i quali – i famosi “nativi digitali”, mi scappa una risata – sono bravissimi a navigare su Facebook, un po’ meno se qualcuno gli chiede di sistemare l’indice di un database.
Ma l’ICI fu salva e la promessa di Berlusconi al suo elettorato mantenuta.
Oggi, caro Letta, le chiediamo di far tornare il Ministero dell’Istruzione (possibilmente Pubblica) un dicastero col portafogli: le “prassi” della controfirma d’ogni decreto che abbia valenza economica dei ministri della Funzione Pubblica e dell’Economia vanno eliminate. Ossia, se ne discuterà in Consiglio dei Ministri, altrimenti il ministero dell’Economia sarà sempre “maior” e gli altri “minus”.
Infine, non ce ne frega nulla del Bildenberg, della Trilaterale, dell’Aspen Institut e di tutti gli altri consessi dei quali lei fa parte: chi l’ha votato l’ha fatto credendolo un parlamentare italiano, non un elemosinante in giro per l’Europa. Come? Ce lo chiede l’Europa? Chiedete all’Europa cosa succederebbe se l’Italia chiudesse i battenti e se ne andasse. Lo sa, vero?
Da ultimo, non passi sotto silenzio gli ultimi avvenimenti: quell’uomo – disperato – che si è messo a sparare all’impazzata in Piazza Colonna. E’ un segno dei tempi: gli italiani – disperati – non sanno più come richiamare la vostra attenzione.
Fate una legge proporzionale e basta – mediante la quale possiamo contarci – senza sbarramenti ed altri trucchi, e nemmeno c’ammansisca più in salsa tartara l’abolizione delle Province, perché tutti sappiamo che, senza prima una revisione delle competenze, non è possibile farlo. E le Regioni ed i colossali buchi nei bilanci della sanità?
Tolga l’IMU sulla prima casa, dia la pensione agli esodati ed a quelli della scuola che ne avevano già maturato il diritto, e riveda radicalmente la riforma delle pensioni e del lavoro. Le risorse le troverà nell’abolizione dei sussidi elettorali, nei risparmi sugli F-15, sull’abolizione delle missioni “di pace” all’estero, sul taglio degli stipendi e delle pensioni d’oro di parlamentari, ministri, consiglieri regionali, provinciali e sindaci. Norma retroattiva: per noi sono sempre retroattive!
Dunque, se Berlusconi se ne vuole andare e far cadere il governo, lo lasci pur andare, rimetta la delega e torniamo a votare: Napolitano dovrà rassegnarsi e rimanere in carica oltre i cento anni.
Altrimenti? La prossima volta non so chi, ancora, prenderà qualche voto, Grillo compreso.

STATUTESI PER LA RICOSTRUZIONE DEL MUOS

La scorsa settimana l’avvocatura di Stato, per conto del ministero della Difesa, ha impugnato la revoca dell’autorizzazione ai lavori statunitensi per la costruzione del MUOS disposta il 29 marzo scorso dal governatore siciliano Rosario Crocetta. A Niscemi, intanto, cresce la tensione.

La scorsa settimana l’avvocatura di Stato, per conto del ministero della Difesa, ha impugnato la revoca dell’autorizzazione ai lavori statunitensi per la costruzione del MUOS disposta il 29 marzo scorso dal governatore siciliano Rosario Crocetta. È questo uno degli ultimi atti e il ricordino lasciato dal governo nazionale uscente. Un atto che la dice lunga sulla volontà del governo Monti di difendere sino alla fine con un comportamento scorretto, illogico e contraddittorio delle posizioni insostenibili e l’interesse degli Stati Uniti.
Incoerenze, menzogne, contraddizioni, sberleffi ad un’intera nazione che riacutizzano una crisi istituzionale e l’ennesimo braccio di ferro tra il ministero, che sostiene con tutti i mezzi le ragioni del governo statunitense, e la Regione che si trova a difendere degli interessi locali ergendosi paradossalmente a paladino della legalità di leggi nazionali. Un’altra storia all’italiana che se non fosse per la portata e l’importanza delle tematiche in gioco potrebbe essere considerata una farsa.
Ecco l’ingarbugliato quadro venutosi a determinare a seguito dei recenti sviluppi di questa vicenda interminabile che continua ad intersecarsi tra l’attivismo della cittadinanza, gli atti amministrativi “ping-pong” tra istituzioni locali e nazionali e una difesa spudorata della militarizzazione statunitense del nostro territorio.
Così, esiste un accordo tra il governo regionale siciliano e quello nazionale per sottomettere l’intera faccenda Muos a nuovi studi e nuove e analisi da parte dell’istituto nazionale di Sanità, ciò che ha dato vita ad una sospensione dei lavori all’interno della base sino al 31 maggio. È bene ricordare, a tal proposito, che al momento, e contrariamente a quanto stabilito in principio, nel gruppo di lavoro sono inspiegabilmente esclusi i tecnici indicati e designati dalla Regione Sicilia e dai comitati no muos; in secondo luogo, è bene altresì ricordare che i lavori nella base non si sono mai davvero arrestati e del resto i blocchi e gli scontri delle ultime settimane sono la risultante della protesta dei manifestanti di fronte all’irriverente e prepotente non stop statunitense malgrado le decisioni prese da atti amministrativi delle istituzioni italiane. 
In tale contesto inoltre, quello stesso governo Monti che per un verso dà la propria approvazione a nuovi studi e alla sospensione dei lavori, agisce parallelamente impugnando al TAR la revoca della autorizzazione del governatore Rosario Crocetta. È conflitto tra Stato e Regione. “Trovo veramente singolare che il ministero abbia deciso di ricorrere al Tar anche perché lo stesso ministro ha partecipato all’incontro tra i governi regionale e nazionale, che hanno deciso la sospensione dell’installazione delle parabole, subordinando il proseguimento di tali lavori alla realizzazione dello studio sulla salute umana e la valutazione sull’impatto ambientale.” dichiara adirato il presidente regionale.
Sebbene la sospensione e la revoca dei lavori siano ovviamente due cose diverse, aventi risultati e obiettivi finali evidentemente diversi, quanta coerenza, quanta correttezza e quanta credibilità sono attribuibili al precedente governo nazionale con il suo agire nella questione Muos?
E il governatore siciliano continua. “Trovo veramente assurdo questo comportamento, e trovo assurdo che un ministero pretenda da una regione comportamenti contrari alle normative vigenti.”
È chiaro il riferimento alle norme nazionali che prevedono l’obbligatorietà di studi d’impatto ambientale e quelli sulla salute umana previamente alla realizzazione di qualsiasi opera o impianto sul territorio italiano. E che dire di una base militare costruita in una riserva naturale, dichiarata Sito di Interesse Comunitario (SIC), con tanto di divieto assoluto di edificabilità?
Più cresce l’incoerenza degli attori istituzionali e la difesa indifendibile dell’interesse americano e più cresce la tensione a Niscemi. S’infiamma e riesplode la protesta alla quale si sono aggiunti anche i nonni no muos che alcuni giorni fa, insieme altri attivisti, sdraiati per terra per protestare contro l’ennesimo passaggio di mezzi diretti alla base, sono stati sollevati di peso dalle forze dell’ordine. Tafferugli, scontri, blocchi, sgomberi forzati sono divenuti la quotidianità in Contrada Ulmo e nella Riserva della Sughereta.
Nel frattempo salgono le preoccupazioni tra gli attivisti dei comitati no muos che lavorano senza sosta per richiedere al governo regionale la modifica del decreto regionale del 5 settembre 2012 dell’Assessorato Territorio e Ambiente in materia di tutela alla salute della popolazione. Tale atto, decretato con un invidiabile opportunismo dal precedente governo regionale siciliano, poco prima delle elezioni dell’ottobre 2012, sembra un provvedimento fatto appositamente per salvare la base di Niscemi e il progetto MUOS perché esclude gli ambiti militari dalla tutela della salute della popolazione relativamente all’inquinamento atmosferico e all’applicabilità dei limiti alle emissioni elettromagnetiche. Di fatto il governo Lombardo ha ribaltato ad arte la legge quadro nazionale vigente in materia.
Restano dei vuoti, delle ombre, delle zone grigie, delle mani lunghe invisibili e delle oscurità che aleggiano tutt’intorno al MUOS. E se il braccio di ferro deve continuare e se lo scontro Stato-Regione è ormai evidente e dovrà proseguire, il popolo no muos si chiede come mai, così come già accaduto lo scorso ottobre, la procura di Caltagirone non attua nuovamente il sequestro del cantiere Muos, visto la revoca della Regione e il non rispetto del fermo ai lavori.
In tali scenari, in attesa che si esprima il TAR, il prossimo 10 maggio, e mentre il Comune di Niscemi approva all’unanimità un eventuale intervento legale “ad opponendum” contro il ricorso del ministero della Difesa, si attende il posizionamento e l’azione in merito al Muos del nuovo governo Letta.