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venerdì 3 giugno 2016

“Verona in emergenza e Tosi pensa solo a se stesso e al suo futuro.

“Verona in emergenza e Tosi pensa solo a se stesso e al suo futuro. Non aspetti maggio, vada a casa subito!” 


Michele Croce, candidato sindaco del movimento Verona Pulita, chiede al sindaco di dedicarsi pure alla faccende private, ma di lasciare subito la poltrona di Primo cittadino.
Verona – 1 giugno 2016 – “I sindacati hanno confermato i nostri numeri sull’emergenza sicurezza spiegando che talvolta a Verona gira una sola volante per tutta la città; il Centro storico è stato paragonato ad una latrina; abbiamo rischiato di perdere per sempre la Fondazione Arena, abbiamo perso i fondi del Cipe per l’Arsenale e abbiamo servito a dei ladri dei capolavori mondiali su un piatto d’argento comodi da portare via. In tutto ciò il sindaco Flavio Tosi pensa al suo nuovo partito? Tutto ciò è semplicemente vergognoso“.
Michele Croce, candidato sindaco del movimento Verona Pulita, ha accolto con indignazione la notizia secondo la quale tra le principali occupazioni del sindaco Tosi ci sarebbe quella di costruire un nuovo partito con l’attuale ministro dell’Interno Alfano.
Tosi deve capire che non può continuare a disinteressarsi della sua città come fa dal giorno dopo le elezioni. Verona non è “cosa sua“, Verona è nostra città e dopo essere stata quella dei nostri genitori sarà quella dei nostri figli. Se non ha tempo o se vuole pensare solo al suo futuro politico lo faccia pure, ma non aspetti maggio per togliere il disturbo: compia un atto d’amore per i suoi concittadini e lasci la poltrona senza aspettare le elezioni. In questo momento Verona non è governata e sono troppi i fronti scoperti: siamo in emergenza”.

Elezioni comunali 2017, la parola a Vittorio di Dio:

Elezioni comunali 2017, la parola a Vittorio di Dio: "titolati per guidare il centrodestra"
Elezioni comunali 2017, la parola a Vittorio di Dio: "titolati per guidare il centrodestra" 
 Elezioni comunali 2017, la parola a Vittorio di Dio: "titolati per guidare il centrodestra"Come gli altri, anche la Lista Tosi si prepara alla prossima sfida elettorale per amministrare Verona. Secondo il vicecapogruppo in consiglio, hanno i numeri e i titoli per guidare la coalizione di centro destra 

 Elezioni comunali 2017, la parola a Vittorio di Dio: "titolati per guidare il centrodestra"

Mentre sta per partire la campagna di tesseramento del partito appena fondato da Flavio Tosi, Fare!, in questo fine agosto 2015, il vicecapogruppo della Lista Tosi, Vittorio di Dio già pensa alle prossime elezioni comunali del 2017. Secondo il politico veronese, la Lista Tosi ha tutte le carte in regola, ma soprattutto i numeri, per guidare la prossima coalizione di centrodestra a Verona.
Il consigliere comunale ha ben illustrato la propria posizione in diverse interviste rilasciate al quotidiano L'Arena: "Basta con l'egemonia dei partiti: sono morti". Perché? Domanda il giornale: "Perché alle elezioni comunali di tre anni fa la Lista Tosi arrivò al 37,32 per cento e alle regionali del 31 maggio scorso, insieme al Veneto del Fare, a Verona ha preso il 22, mentre la Lega ha ottenuto il 12,5 e Forza Italia il 5,1. Ho sentito molti esponenti politici pontificare sul futuro di Verona, sul futuro di Tosi, su come Tosi si dovrebbe allineare alla nuova realtà politica e su chi dovrebbe essere il candidato sindaco, ma io ritengo invece ci debba essere un dialogo tra tutte le forze politiche di centrodestra, partendo però da noi, primo partito a Verona".
L'intervista continua puntando l'attenzione sulle future coalizioni e su cui dovrebbe avere un ruolo più preminente: "Condivido che nella situazione in cui ci troviamo nessuna lista, nel centrodestra, può imporre alcun che agli altri, ma non condivido il ruolo di preminenza che qualcuno tenta di accreditare ai partiti tradizionali. I rapporti di forza, consolidati dal voto, tra le liste e i partiti, devono determinare innanzitutto chi ha il diritto di indicare alla coalizione la direzione di marcia e ancora di farsi carico di ricercare la condivisione e la sintesi. Non il contrario".
Sull'individuazione del futuro candidato sindaco, Di Dio dichiara: "Condivido che debba essere persona che unisce e che abbia riconosciute doti politiche, ma soprattutto ritengo essenziale che sia apprezzato dai cittadini e sostenuto pienamente dalle formazioni civiche votate e volute dai cittadini.
Infine, il giornalista de L'Arena accenna al fatto che in Regione ora la Lista Tosi è all'opposizione, schierata contro la Lega Nord, e Vittorio di Dio risponde che "è sbagliato considerare la composizione della maggioranza regionale come il riferimento assoluto per intraprendere un dialogo per le prossime elezioni amministrative del 2017. È vero che la Lista Tosi non è maggioranza in Regione, ma per 10 anni è stata ed è maggioranza in Consiglio comunale, per cui ritengo che per il 2017 si debba partire da qui, dall'attuale maggioranza".



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Comunali Verona 2017


Comunali Verona 2017, asse Pd-Tosi? 


Secondo l’Arena si starebbe prefigurando un’intesa fra l’ala renziana del Pd veronese e l’area che fa riferimento al sindaco Flavio Tosi in vista delle elezioni comunali del 2017. Con una nota firmata dal segretario provinciale Alessio Albertini (in foto), dal consigliere regionale Orietta Salemi, dai consiglieri comunali Elisa La Paglia, Fabio Segattini, Stefano Vallani, Damiano Fermo e Luigi Ugoli, arriva la prima presa di distanza del partito dal suo capogruppo in Comune Michele Bertucco. «Quanto sta emergendo nelle otto circoscrizioni manifesta una grave difficoltà all’interno della lista Tosi, ma più in generale un disgregamento a tutti i livelli del centrodestra veronese – recita il comunicato – Di fronte a un tale scenario riteniamo che il Pd non si debba prestare a fare da stampella ad alcuna delle diverse fazioni del centrodestra»
«Siamo alternativi a Tosi e continuiamo a opporci alle sue (mancate) scelte politiche, che stanno creando grave danno alla città. Siamo pronti anche a contribuire al suo indebolimento. Tuttavia aggiungono i sette – non è pensabile che, nell’ansia di abbattere Tosi, il Pd finisca per fare accordi con la Lega, espressione italiana della destra antieuropeista e lepenista, o con il M5S che accanitamente vede nel Pd e nel Governo i propri nemici principali, o con chi oggi ostenta una presunta verginità, ma nel primo mandato Tosi ha votato allineato tutte le delibere, compreso un piano interventi contestato e dannoso per la città». Il Pd «è al Governo del Paese e si impegna per tornare a quello di Verona e delle sue circoscrizioni. Perciò l’unica condizione che poniamo è che nelle circoscrizioni vacanti venga eletto un presidente del Pd, sotto la guida del quale condividere con chi sarà disponibile un programma diverso da quello perseguito dalle presidenze uscenti e coerente con le posizioni del Pd di Verona in questi anni. Se così non dovesse essere il Pd non deve appoggiare altre soluzioni. Pertanto in mancanza di alternative è inevitabile che le circoscrizioni vengano commissariate evidenziandosi, così, l’ingovernabilità irresponsabile del centrodestra».

Chi sarà il futuro sindaco di Verona? 2017

Chi sarà il futuro sindaco di Verona? Il toto-candidati in vista delle elezioni del 2017Chi sarà il futuro sindaco di Verona? Il toto-candidati in vista delle elezioni del 2017

 Chi sarà il futuro sindaco di Verona? Il toto-candidati in vista delle elezioni del 2017
Dopo l'incontro tra Tosi e Renzi si fa sempre più pressante la questione di correrà alla carica di sindaco di Verona nel 2017. Il centro destra scaligero si sta già preparando per la sfida elettorale





Chi sarà il futuro sindaco di Verona? Il toto-candidati in vista delle elezioni del 2017

Respirata aria di intesa tra il sindaco Tosi e il premier Matteo Renzi, magari in vista delle prossime elezioni comunali, che a Verona si terranno nel 2017. Se davvero ci sarà un avvicinamento tra Flavio Tosi e il centro sinistra veronese, per sconfiggere la Lega Nord e la sua coalizione al ballottaggio, gli scenari politici delle prossime elezioni potranno essere davvero sorprendenti.
Intanto, il quotidiano L'Arena inizia ha avviato il toto-nomi per i prossimi candidati alla carica di sindaco di Verona. Per il centro destra, restando per un attimo fuori dai partiti, si farebbe il nome di Massimo Ferro, imprenditore, consigliere della Camera di Commercio e vicepresidente di Fondazione Arena. Un altro candidato possibile sarebbe Federico Sboarina, presidente dell'associazione Battiti. Per Forza Italia, si parlerebbe del deputato Alberto Giorgetti, mentre per la Lega Nord si farebbero i nomi di Luca Coletto, assessore regionale alla Sanità, Paolo Tosato, senatore, e Luca Zanotto, presidente del Consiglio comunale. Le forze politiche del centro destra appena citate starebbero anche per lanciare un comune manifesto politico-programmatico per le elezioni amministrative del 2017, a cui avrebbero aderito anche Fratelli d'Italia, l'area moderata di Stefano Valdegamberi della Lista Zaia e Indipendenza Noi Veneto, in particolare, Fabrizio Comencini.
Tornando a Flavio Tosi, appare certa la frattura irreparabile con la Lega Nord e parte del centro destra che la appoggia, perciò alle prossime elezioni, i Tosiani saranno probabilmente avversari della coalizione di centro destra sopracitata. Sull'argomento, L'Arena ha sentito il deputato Alberto Giorgetti: "Tosi ha avuto una mutazione genetica che lo sta avvicinando al Governo Renzi, come del resto un'altra quota del centrodestra, e quindi questa è una svolta di non poco conto che lo allontana dal centrodestra vero. D'altra parte, visto anzitutto il veto di Salvini verso di lui, mi pare che Tosi non possa fare altro. Questa posizione verso Renzi mette Tosi in dialogo prioritario con il centrosinistra, in prospettiva 2017, anche se una parte del Pd e altre forze non vedono certo bene questa intesa. Quanto a noi: Forza Italia, Fratelli d'Italia, Lega e anche Battiti, stanno creando un progetto politico focalizzato sui grandi temi di Verona. Il candidato sindaco? Potrebbe essere di provenienza politica, anche se non partitica. Magari a capo di un grande listone, senza i simboli dei partiti".

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Verona 2017, parte la corsa Per centrodestra e Pd è rebus

Verona 2017, parte la corsaPer centrodestra e Pd è rebus

 

 

Elezioni di Verona 2017, la lunga corsa comincia. Fra barricate e strizzatine d’occhio. Escono allo scoperto candidati sindaco e partiti e movimenti cominciano a muoversi. Anche il sindaco Flavio Tosi, leader del Fare!, che ha dato un segnale chiaro ai suoi assessori e consiglieri comunali e circoscrizionali, oltre che presidenti di enti e aziende: voglio tornare nei quartieri. Quindi, organizzate sopralluoghi e incontri, a cui parteciperò. Intanto Vincenzo D’Arienzo, deputato, striglia però il Pd, il suo partito: «Urge un confronto sul candidato, a cominciare da sinistra, con le primarie. Altrimenti centrodestra, tosiani e 5 Stelle si organizzano».
La battaglia è in embrione ma qualche piccola certezza c’è. Una è Michele Croce, di Verona Pulita, l’ex tosiano già in pista come candidato. L’altra è che il Movimento 5 Stelle, individuato il candidato con le primarie, correrà da solo. La Lega - lanciando come possibili candidati l’assessore regionale alla sanità Luca Coletto, il senatore Paolo Tosato e il presidente del Consiglio comunaloe, Luca Zanotto, ma si parla anche dell’ex assesore Enrico Corsi - ha lanciato con Forza Italia e Battiti la sua battaglia per il dopo Flavio Tosi. Il quale ha terminato due mandati, anche se fra i tosiani c’è chi scommette che il presidente del Consiglio Matteo Renzi, segretario del Pd, renderà possibile tentare il terzo mandato a sindaci di città come Verona. Garantendosi, così, un eventuale e ulteriore sostegno del partito Fare!, di Tosi. Prospettiva che non entusiasma di certo l’ala sinistra del partito, divisa da quella renziana doc.
Per Forza Italia, spinto da Silvio Berusconi, si è messo in gioco Alberto Giorgetti, deputato di Forza Italia. In quest’area, però, ci sono anche l’associazione Battiti, presieduta da Federico Sboarina, che pure potrebbe essere in pista per Palazzo Barbieri, e poi Lista Zaia e Sovranità. È sempre presente, fra i nomi circolanti, quello dell’imprenditore Massimo Ferro, vicepresidente della Fondazione Arena e consigliere della Camera di Commercio. Ma anche quello di Paolo Arena, presidente di Confcommercio Verona e dell’aeroporto Catullo, questo nell’ambito del centrodestra tosiano. Un fronte che, al momento, resta solitario, anche se per esclusione, in un ipotetico secondo turno elettorale, potrebbe sostenere un’area Pd-lista civica, che pure partirebbe con un proprio candidato.
E sul fronte del Pd D’Arienzo dà il «La»: «Alla sinistra veronese dico di rallentare e riflettere insieme. Dopo il centrodestra, anche altre formazioni sono in fase avanzata di organizzazione verso le comunali 2017. Tutto previsto, spero che anche il Pd cominci a parlarne. Il dinamismo a sinistra dimostra che la possibilità di creare uno schieramento ampio del centrosinistra allargato al civismo è ridotta al lumicino», dice. «In ogni caso, è comunque bene avviare un confronto e uno degli strumenti da mettere in campo sono certamente le primarie di coalizione nell’ambito delle quali le varie proposte si misurano, com’è avvenuto democraticamente a Milano».
Secondo D’Arienzo, «per avere i numeri per superare il primo turno è utile sommare tutta l’area del centrosinistra più il civismo o competere solo come Pd più civismo? Prima di decidere, sarebbe opportuno avviare contatti con le formazioni alla nostra sinistra e provare a trovare una possibile sintesi, ripeto, anche attraverso le primarie. Se questo non sarà possibile, nessuno potrà rimpiangere quello che non è stato fatto o detto, specialmente se in mancanza di una larga condivisione non riusciamo a raccogliere i voti necessari per giungere al ballottaggio».
Urge confronto, dice D’Arienzo, «nella speranza che la sinistra non assuma atteggiamenti autolesionisti nel tentativo di sottrarre voti al Pd.Il che significherebbe dare una mano agli altri».