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domenica 2 marzo 2014

LA MEGA TRUFFA DEL RISCALDAMENTO GLOBALE

La mega truffa del riscaldamento globale  



LA TRUFFA DEL RISCALDAMENTO GLOBALE.
I grafici alla fine dell’articolo.
Da 15 anni veniamo bombardati da allarmi sull’aumento delle temperature causate dalle attività umane, con futuri scenari catastrofici della più varia natura. Sarà veramente così, oppure è un falso ben venduto per scopi occulti?
Molti, nella comunità scientifica contraria al global warming, definiscono il riscaldamento globale indotto da attività umane “la più grande truffa scientifica di tutta la storia umana”, oppure “bugie e solo bugie”. In questo scritto lascio che a parlare siano i fatti, ma prima, per introdurre l’argomento riporto delle predizioni, raccolte da un climatologo, fatte nel 2000 dai sostenitori del caldo, così potete avere un assaggio di come stanno le cose.
DISSERO': Il riscaldamento globale è fuori controllo. REALTA’: il mondo è diventato più freddo.
DISSERO': Siccità e ondate di caldo in Inghilterra. REALTA’: inondazioni, freddo.
DISSERO'. Fine delle precipitazione nevose entro il 2010. REALTA’: battuti record secolari di innevamento.
DISSERO': Più uragani. REALTA’: Meno uragani.
DISSERO': Massiccia fusione dei ghiacci a livello planetario. REALTA’: Più ghiacci a livello planetario, dati diffusi disonesti e falsi (più avanti i dati reali).
DISSERO': La primavera arriverà in anticipo. REALTA’ Forse stavano scherzando.
DISSERO': grande aumento del livello dei mari. REALTA’: Stesso lentissimo aumento dall’ultima era glaciale.
L’INIZIO
Tutto è iniziato nel 1997-98 da una ricerca di Michael Man, per conto dell’IPCC ( la commissione ONU sul clima) attualmente direttore del: The Earth System Science Center al Pennsylvania State University. Mann studiando l’andamento delle temperature degli ultimi 1.000 anni ha prodotto il famoso grafico a forma di bastone da hockey, in cui si vede che le temperature negli ultimi 1.000 anni sono state stabili, per poi in tempi recenti, avere una impennata verso l’alto, la causa venne attribuita all’aumento delle emissioni umane di anidride carbonica (un gas serra), la sua ricerca venne pubblica su Nature, così uno sconosciuto professore dal giorno alla notte è diventato famosissimo. Gli scenari futuri cupi, subito vennero prodotte ricerche che provavano le conclusioni di Mann. I ghiacciai planetari in fusione, idem per quelli delle regioni polari, si fecero previsioni secondo cui in pochi anni l’artico sarà privo di ghiacci, i livelli dei mari in aumento con catastrofe futura assicurata. Al Gore presentò il suo famoso documentario An Inconvenient Truth, sugli effetti del caldo, che gli valse il premio Oscar.
La NASA e altre organizzazioni governative ed universitarie, hanno nel tempo prodotto dati e grafici preoccupanti. Una ricerca recente su certi organismi marini, ha provato che mai negli ultimi 2.000 anni è stato così caldo, la NASA pochi anni fa ha pubblicato dati che provavano che l’autunno appena passato è stato il più caldo. Gli orsi bianchi sono in pericolo. La foto di mamma orso con il suo piccolino alla deriva su un fazzoletto di ghiaccio ha commosso il mondo, ed è diventata una icona del riscaldamento. Grandi fondi sono stati dati ai ricercatori del caldo. Riunioni di governi a livello planetario per definire le strategie future, ed una diminuzione dell’anidride carbonica, con accordi e protocolli vari tipo Kyoto. Recentemente fa Mann ha pubblicato una ricerca che prova un preoccupante aumento futuro del livello dei mari, è recente la notizia che l’anidride carbonica ha raggiunto 400 ppm. Poco tempo fa la BBC (TV inglese) ha diffuso la preoccupante notizia che i ghiacci dell’artico sono in scioglimento, come mai prima d’ora.
Questa, è in breve la storia dei fatti.
La situazione è molto grave, tranne per uno spiacevole inconveniente, E’ TUTTO FALSO, ricerche false, dati modificati e disonesti, e cosi via, l’unica cosa vera sono i livelli di CO2.
E il Sole? Dove è il Sole? Da nessuna parte, i sostenitori del caldo si sono dimenticati che è il Sole la fonte di tutto, e molto opportunamente lo hanno escluso dalle loro ricerche, più avanti in questo scritto vedrete che il sole è la causa di un disastro in corso. L’ultima spiaggia dei disperati del caldo è l’affermazione che è il caldo che provoca il freddo, questa affermazione ha provocato ilarità e vignette di ogni tipo. Non viene detto che gli studiosi contrari al caldo provocato da attività umane sono oltre 31.000. Esistono moltissime testimonianze affermanti (con nomi) che i ricercatori favorevoli al caldo hanno ricevuto fondi, fama, visibilità, carriere, riconoscimenti, mentre molti dei contrari hanno avuto i fondi per le loro ricerche interrotti, sono stati intimiditi, ed in alcuni casi licenziati per non adeguarsi o almeno stare zitti. Proprio in questi giorni è uscito un documento in cui viene spiegato che sono stati investiti moltissimi milioni di dollari per finanziare i sostenitori del caldo.
Iniziano le ricerche imbarazzanti.
Il metodo scientifico impone la verifica e riproducibilità delle ricerche.
Nel 2.000 un altro ricercatore ha rifatto la ricerca di Mann e, sorpresa!!! Si è accorto che la ricerca di Mann è uno spudorato falso, perché ha escluso i dati del caldo medioevale, che è ben provato e fuori discussione, a quel tempo faceva più caldo di oggi, (vedi grafico) se si escludono i dati sgraditi si può provare scientificamente tutto, anche che l’acqua scorre verso l’alto.
Nature si è rifiutata di pubblicare questa imbarazzante ricerca, così come tutte le riviste scientifiche, alla fine il malcapitato ricercatore si è ridotto a pubblicare la sua ricerca su internet, la sua ricerca ha aperto il vaso di Pandora che ha sputato il peggio del peggio.
IPCC pochi anni prima ha prodotto uno studio sul clima in cui non vi era traccia di riscaldamento in corso, questa ricerca molto opportunamente è stata seppellita. La foto molto commovente di mamma orsa alla deriva per mancanza di ghiacci, pure lei un falso. La irata ricercatrice che l’ha scattata si è fatta avanti, accusando un altro ricercatore a bordo della stessa nave di avergliela presa perché bella e poi usata come icona dello scioglimento dei ghiacci. L’autrice della foto ha affermato che mamma orsa si stava solo riposando in un piccolo pezzo di ghiaccio e che la banchisa era alle sue spalle a poca distanza dall’orsa. E siamo solo all’inizio, la foto ovviamente è stata mantenuta come “prova” dei poveri orsi in pericolo, ma c’è di più. Nel 2011 il governo canadese ha fatto come di consueto un censimento degli orsi bianchi ed è risultato che sono numerosi come non mai.
Per smentire la ricerca di Mann e del riscaldamento globale basta il primo grafico da cui si vede come le temperature negli ultimi 10.000 anni erano più alte di oggi, tranne che per brevi periodi. Un altro dato è stato “dimenticato”, l’Impero Romano è conosciuto come il caldo romano, si sa con certezza che faceva molto più caldo di oggi e senza industrie. Se mai ci fosse qualche dubbio sulla truffa del caldo messa in piedi con la complicità dell’ONU e dei governi, ci hanno pensato gli hacker a dissiparli del tutto. Nessun media ne ha parlato, la cosa ha fatto scalpore e ovviamente nessun ripensamento o presa di distanza. Gli hacker hanno rubato e diffuso migliaia di mail dei ricercatori del riscaldamento e dell’IPCC, il loro contenuto prova che i sostenitori del riscaldamento sono realmente implicati nel fabbricare falsi e provano l’esistenza di una vasta cospirazione.
I ricercatori si scambiano consigli su come falsificare i dati, su cosa mettere nelle ricerche per sostenere il caldo, su come evitare di essere scoperti e via discorrendo, attraverso internet è possibile accedere a tali mail.
Il Nobel per la pace a Gore, potrebbe fare pensare che la cospirazione, forse, comprende anche la commissione del Nobel, perché non hanno fatto nessuna verifica dei dati, e nessun controllo. Costui è un guerrafondaio, non un pacifista, e con l’ambiente ha un rapporto predatorio, la sua storia di Vice Presidente USA parla per lui. Con il clima ha un rapporto monetario, è stato introdotto il CARBON TRADE, la compravendita di quote di CO2. Ebbene Gore e l’ex presidente inglese Tony Blair hanno fondato aziende per tale commercio ed è provato che hanno fatto enormi profitti.
E lo scioglimento dei ghiacci su scala planetaria?
A questo punto non è difficile immaginare che è pure questo è un falso. La ricerca che ha “provato” lo scioglimento dei ghiacci è un falso della peggior specie. Delle molte decine di migliaia di ghiacciai del pianeta i ricercatori ne hanno preso in considerazione solo poche decine, questo significa che tale ricerca può essere definita con certezza scienza spazzatura. Venne detto che i ghiacci dell’ Himalaya sarebbero scomparsi entro il 2035. La realtà provata in epoca recente, con dati certi e non smentibili dice che i ghiacciai planetari sono in avanzata non in regresso, questo ha portato nel 2009 allo scandalo che è stato definito Himalayagate. E i ghiacci dei poli che sono in forte scioglimento? Non stupisce che pure questo è un falso. I ghiacci dell’Antartide hanno battuto ogni record storico di estensione, quelli dell’artico contrariamente a quanto annunciato dalla BBC sono nella norma e pure loro un po’ più del solito, lo potete vedere dal grafico.
E i mari? Misurazioni satellitari precise dicono che vi è il solito lentissimo aumento rimasto inalterato fin dalla fine dell’ultima era glaciale. E’ di questi giorni la notizia che dei russi con un bus sono partiti dalla Russia e attraversando l’artico hanno raggiunto il Canada percorrendo 4.000 chilometri alla media di circa 10 chilometri orari. Partenza dall’arcipelago Severnaya Zemlya arrivo a Resolute Bay. Pare proprio che i ghiacci anziché essere in scioglimento sono solidi abbastanza da consentire il transito di un bus. Chissà se la BBC ha dato la notizia?  


E l’aumento delle temperature? Qui siamo nel campo dell’inventiva fantasiosa. Le misurazioni migliori sono quelle satellitari, integrate dalle stazioni di rilevamento terrestre. Ebbene, sono state inserite le temperature di termometri installati in parcheggi, strade e altri posti non idonei, luoghi dove per loro natura le temperature non hanno alcun significato. Stazioni di rilevamento che davano dati non graditi sono state chiuse, enti governativi hanno bloccato l’accesso dei ricercatori ai suoi dati. E l’annuncio della NASA sull’autunno caldo? Una figuraccia mondiale. La NASA non potendo provare il caldo ha preso i dati di certe zone della Russia e li ha spacciati come europei.
Sfortunatamente i russi se ne sono accorti, la loro reazione irata, ha costretto la NASA a ritirare la ricerca ed ad ammettere l’errore. Dal grafico degli ultimi 16 anni si vede come non vi sia stato alcun riscaldamento. Grafici di periodi temporali più lunghi dicono che negli ultimi 2.000 anni la terra è sede di un costante raffreddamento.
Molto opportunamente ci si è dimenticati di dire che le temperature terrestri seguono cicli di caldo/freddo di 25-30 anni, legati all’oscillazione delle temperature delle acque del Nord Pacifico e Atlantico, due anni fa il ciclo è virato verso il freddo. E la ricerca recente sugli organismi marini che ha “provato” il caldo anomalo degli ultimi 2.000 anni?
Ormai non vi stupirete di sapere che è falsa pure quella. La ricerca è stata controllata e guarda un po’ il caso, si sono dimenticati per strada i dati sgraditi, la verifica ha provato che si e trattato di ricerca spazzatura. Recentemente in Scandinavia è stata fatta una bella ricerca sulla densità degli anelli degli alberi, risulta che negli ultimi 2.000 anni faceva più caldo di oggi, ad esclusione del periodo conosciuto come mini era glaciale. Inoltre si è provato che le temperature sono in calo di 0.31 gradi per millennio.
E Michael Mann, da cui tutto è partito? Nella comunità scientifica si è guadagnato l’infamante reputazione di scienziato statistico di quackery (ciarlataneria), persino i suoi sostenitori iniziano ad avanzare dubbi sull’uomo, essendosi guadagnato l’imbarazzante reputazione di anti scienza.
Mann, non ancora contento, ha ora pubblicato una ricerca in cui ha previsto una catastrofico aumento del livello dei mari, che stando alla comunità scientifica è totalmente vuota di ogni base di misurazioni empiriche.
E il ruolo dell’anidride carbonica sulle temperature, il famoso effetto serra? Ininfluente, è il vapore acqueo il responsabile per il 75% dell’effetto serra. I gas serra sono il 3% dell’atmosfera, di cui CO2 è un gas minore (0.0380%) pressoché ininfluente. Non è un caso che le temperature stanno calando mentre la CO2 è in aumento.
400 parti per milione sono irrilevanti, inoltre la maggior parte non proviene da attività umane ma dalla natura, in particolare dai mari. Hanno fatto i conti di quanto è aumentata la temperatura a causa della CO2 delle attività umane, risulta essere solo di pochi millesimi di grado. I carotaggi dei ghiacci Della Groenlandia hanno altresì provato che prima aumenta la temperatura dopodiché con un ritardo di 700-800 anni aumenta la CO2, questo è legato a meccanismi di rilascio o acquisizione di CO2, da parte degli organismi marini, dal grafico potete vedere questo. La CO2 non è la morte, ma la vita, il suo aumento porta con se un aumento della vegetazione, varie foto dimostrano che oggi, zone aride hanno avuto un aumento recente di verde come pure altre zone. E’ di poco tempo fa che ricerche satellitari hanno provato che in realtà la CO2 ha, non un effetto serra ma di raffreddamento, le sue molecole nell’alta atmosfera riflettono i raggi solari, venendo dalla NASA, specialista in falsi, la ricerca va presa con cautela.
Mini era glaciale su di noi. E’ un fatto di cui ormai tutti ne siamo consapevoli che qualcosa non va. In tutto l’emisfero nord vengono battuti record secolari di freddo e di innevamento, l’attuale primavera in Inghilterra è la più fredda dal 1891, ed è così ovunque. Le temperature terrestri sono legate a molti fattori, tra cui, inclinazione dell’asse terrestre, variazione dell’eclittica e….. il Sole.
E’ il Sole la macchina che alimenta tutto. E’ provato da dati certi del passato, che la diminuzione delle macchie solari porta con se una mini era glaciale.
400 anni fa, il caldo medioevale è cessato per dare inizio alla mini era glaciale, in contemporanea le macchie solari erano assenti. Il Tamigi ghiacciava al punto che vi si facevano fiere e mercati. Dal grafico potete vedere la correlazione macchie solari e temperature. Da alcuni anni il Sole è entrato in fase di quiescenza con assenza o pochissime macchie solari, mini era glaciale certa e assicurata. Un numero elevato di astrofisici e climatologi, affermano che siamo già entrati nella mini era glaciale, o al massimo inizia nel 2014. Questo significa non solo freddo. Le colture dipendono dal caldo. E’ un fatto che tutte le grandi zone agricole del pianeta soffrono di un calo di produzione, i danni all’agricoltura sono grandi ed estesi, in Italia i danni vengono stimati molto gravi ed è così ovunque. Il problema è che le grandi zone agricole del pianeta si trovano proprio dove il freddo picchia di più. Oggi la popolazione mondiale è di 7 miliardi, troppi per sopravvivere tutti ad una mini era glaciale, il futuro che ci aspetta è fosco. E forse, ancora peggiore delle più tragiche predizioni. Vi sono astrofisici che avanzano l’ipotesi che forse in realtà è iniziata una vera e propria era glaciale, che vi ricordo porta con se in tutto l’emisfero nord chilometri di spessore di ghiaccio. Le ere glaciali sono cicliche, i carotaggi hanno ricostruito con buona approssimazione le durate di tali cicli, sfortunatamente stando a tali cicli siamo proprio entrati nel ciclo della glaciazione. Fino a poco tempo fa si pensava che l’era glaciale impiegava millenni per instaurarsi, purtroppo non è così. Nuove metodologie, precise quasi al mese, di analisi dei carotaggi della Groenlandia hanno provato che l’era glaciale si instaura in pochissimi mesi, tali dati sono accettati e non messi in discussione. In definitiva la domanda è: quello che ci aspetta è una mini era glaciale o una era glaciale?
Tutto il resto sono solo chiacchiere.
Per chi vuole approfondire l’argomento il migliore punto di partenza, si tratta di un sito professionale di consultazione per giornalisti, enti e governi, attraverso i suoi articoli e i numerosi link proposti è possibile accedere all’intera tematica compreso l’accesso ai dati satellitari in tempo reale.
CONCLUSIONI
Nel sostenere il falso problema del caldo indotto da attività umane sono implicati scienziati, istituti di ricerca governativi, università, governi, ONU. Ciascuno può trarre da se le conclusioni su cosa c’è dietro. Per capire cose anomale, la regola aurea consiste del chiedersi, “chi ci guadagna e chi ci perde”, e se è il caso, il famoso motto di Giulio Andreotti il quale disse, “a pensare male si fa peccato ma spesso ci si azzecca”. 



CONTRO LA DISOCCUPAZIONE ARRIVA IL NASPI

Contro la disoccupazione arriva il «Naspi», l’indennità che esclude 1/3 dei senza lavoro  


Si chiama «Naspi» il sus­si­dio con il quale il pre­si­dente del Con­si­glio Mat­teo Renzi intende tute­lare poco più di 1 milione e 200 mila per­sone a rischio di disoc­cu­pa­zione. Nove­cen­to­mila sono lavo­ra­tori dipen­denti a ter­mine, som­mi­ni­strati, inte­ri­nali che attual­mente godono dell’inden­nità di disoc­cu­pa­zione Aspi intro­dotta dalla riforma For­nero in sca­denza nel 2016. Gli altri 300 mila sono col­la­bo­ra­tori a pro­getto oggi esclusi da una misura riser­vata ai lavo­ra­tori subor­di­nati, agli appren­di­sti, ai soci lavo­ra­tori di coo­pe­ra­tive con rap­porto di lavoro subor­di­nato, al «per­so­nale arti­stico» con rap­porto di lavoro subor­di­nato e ai dipen­denti a tempo deter­mi­nato della P.A.
Il pre­re­qui­sito per otte­nere il sus­si­dio sarebbe quello di avere rice­vuto una busta paga per almeno tre mesi . L’entità del sus­si­dio oscil­lerà tra 1200 e 1100 per calare a 700 euro. Oggi, il disoc­cu­pato che ha lavo­rato 3 mesi nell’ultimo anno, ha diritto a per­ce­pire l’indennità per un mese e mezzo, incas­sando 930 euro. Un esem­pio, per capire di quale cifre si sta dav­vero par­lando. Reste­reb­bero fuori dal «Naspi» (un acro­nimo che dovrebbe signi­fi­care «nuova Aspi», ma que­sta è solo una dedu­zione, anche per­chè «Naspi» è anche il nome di un idrante) almeno 2 milioni di disoc­cu­pati (per l’Istat a gen­naio 2014 erano 3,3 milioni), le altre forme di lavoro pre­ca­rio e inter­mit­tente, i lavo­ra­tori auto­nomi iscritti alla Gestione sepa­rata dell’Inps: 1,8 milioni di persone.
Almeno 4 milioni di per­sone, ma il numero è supe­riore se si con­si­dera le par­tite Iva iscritte ad altre gestioni pre­vi­den­ziali, reste­ranno senza tutele. Con­tra­ria­mente a quanto scritto nella new­slet­ter inviata agli iscritti Pd qual­che set­ti­mana fa, il «Jobs Act» non isti­tuirà un «sus­si­dio uni­ver­sale» con­tro la disoc­cu­pa­zione, un sala­rio minimo e nem­meno un red­dito di base. Si parla invece di un sus­si­dio con­di­zio­nato alla par­te­ci­pa­zione ad un corso di for­ma­zione e ad un’offerta di lavoro, vale a dire un regime di «work­fare» ancora più pena­liz­zante di quello pro­spet­tata in pas­sato dal Pd o dal Movi­mento 5 Stelle con il suo vagheg­giato «red­dito di cittadinanza».
Dalle «indi­scre­zioni» sul «Jobs Act» apparse ieri su La Repub­blica e La Stampa emerge infatti un par­ti­co­lare non secon­da­rio: il rifiuto di una seconda pro­po­sta di lavoro com­por­terà la per­dita del sus­si­dio. Quest’ultimo ver­rebbe dif­fe­ren­ziato in base allo sta­tus con­trat­tuale del lavo­ra­tore, discri­mi­nando tra dipen­denti e pre­cari. Ai primi il «Naspi» verrà garan­tito fino a due anni (oggi dura 1 o 1 anno e mezzo); ai secondi, mas­simo per sei mesi. Molte restano le incer­tezze sui tempi della riforma dei cen­tri dell’impiego che dovreb­bero con­fluire in un’agenzia unica fede­rale, ancora tutta da imma­gi­nare. Que­sta agen­zia è neces­sa­ria per ridi­se­gnare il sistema delle poli­ti­che attive il quale, a sua volta, dovrebbe ero­gare il «Naspi» e gestire il «work­fare». Tutto que­sto ha biso­gno di tempo. Un tempo che sem­bra man­care per una tera­pia «choc», così la imma­gina Renzi, con­tro la disoc­cu­pa­zione gene­rale che ha rag­giunto il 12,9%, men­tre quella gio­va­nile è arri­vata al 42,4%.
Nelle inten­zioni del respon­sa­bile eco­no­mia Pd Filippo Tad­dei que­sta pro­po­sta amplierà la risi­cata pla­tea dei bene­fi­ciari dell’Aspi a coloro che attual­mente godono della cassa inte­gra­zione in deroga. Il «Naspi» dovrebbe essere finan­ziato anche con i soldi della Cig e della mobi­lità in deroga. Si dice che dovrebbe costare 1,6 miliardi di euro in più dei sus­sidi esi­stenti, a cui biso­gna aggiun­gere i 3,6 miliardi di euro per la Cig (del 2013), per un totale di 8,8 miliardi. Il pro­blema è che, ad oggi, 1,1 miliardi dei fondi per la Cig 2013 (su 3,6) man­cano all’appello. Le regioni sono in allarme, ieri Cgil-Cisl-Uil hanno scritto al neo-ministro del lavoro Poletti invi­tan­dolo a tro­varli. E ancora non si parla dei fondi per il 2014. Le stesse incer­tezze restano sulle risorse per il taglio al cuneo fiscale (10 miliardi di euro, sostiene Renzi) e sui pro­venti dalla spen­ding review di Carlo Cot­ta­relli da cui il Pd vor­rebbe otte­nere molto più dei 4 miliardi preventivati.
Un punto fermo resta il «con­tratto aperto» o «con­tratto di entrata senza rigi­dità», cioè senza arti­colo 18 in cam­bio di un inden­nizzo in caso di licen­zia­mento, impro­pria­mente defi­nito dai ren­ziani «con­tratto unico a tutela cre­scente». E poi c’è la «garan­zia gio­vani», l’unico prov­ve­di­mento certo che verrà ero­gato alle aziende e non ai neo-laureati. In ogni caso il governo pre­sen­terà il Jobs Act a Ber­lino il 17 marzo, in un ver­tice con la can­cel­liera tede­sca Angela Mer­kel. È un fatto che chia­ri­sce le prio­rità dell’esecutivo. Lo ha con­fer­mato ieri il mini­stro delle Infra­strut­ture Lupi (Ncd): con la riforma del lavoro in mano Renzi chie­derà a Mer­kel mag­giore fles­si­bi­lità sul vin­colo del 3% sul deficit/Pil. Uno scam­bio che oggi esclude milioni di persone. 

IMU MASHERATA E ALFANO NON LA VEDE !

Un'Imu mascherata e Alfano non la vede !

La coppia Renzi-Delrio ha fatto quello che non era riuscito a fare il mite ex premier Enrico Letta, cioè a tassare la prima casa più di quanto avesse fatto Monti con l'Imu (poi abolita grazie all'intervento di Berlusconi).Alfano dice che questo governo deve durare sino a fine legislatura perché ha il compito di ridurre le tasse, ma queste aumentano con il decreto. Diceva che Nuovo centrodestra era la barriera contro questa tassazione. La barriera si è sbriciolata. I dati contenuti nel decreto parlano chiaro come rileva IlSole24Ore in un articolo di Salvatore Padula. L'aliquota massima della Tasi, che aveva un tetto al 2,5 per mille, passa al 3,3 per mille che è molto vicino al 4 per mille di Monti, con possibilità di attuare esoneri e riduzioni per i soggetti con abitazione di minor valore catastale e riduzioni per i carichi di famiglia, a discrezione dei vari Comuni. Per questo scopo i Comuni ricevono anche 625 milioni. Sicché possono riprodurre nella Tasi gli esoneri e le riduzioni che facevano per l'Imu prima casa. Ma se ne fanno di meno, possono portare a casa più soldi con la Tasi che con l'Imu per la prima casa. L'importo di 625 milioni, per 500 è finanziato eliminando gli sgravi che dovevano essere fatti nella tassazione personale dei nuclei familiari. C'è quanto meno un aumento di imposte di mezzo miliardo. Ma poiché il tetto al totale di aliquote Imu+Tasi che era stato fissato al 10,6 sale all'11,4 per mille, è possibile per i Comuni aumentare il gettito sulla prima casa di 0,8 punti dando meno sgravi sulle prime case di minor valore. Inoltre, poiché sono in atto revisioni delle classificazioni degli immobili nelle varie categorie, le basi imponibili sono aumentate. E quindi il gettito può aumentare anche con gli sgravi di prima. Siamo così tornati alla situazione creata da Monti per la prima casa. Ma per il complesso degli immobili il carico cresce. Nella tassazione della prima casa la Tasi sostituisce l'Imu, ma per quelli colpiti da Imu si somma. Con questo gioco delle tre carte del gatto e la volpe, cioè di Renzi (volpe fiorentina) e Delrio (gatto emiliano svelto a portare a casa ciò che vuole) le tasse sugli immobili sono aumentate sia rispetto a Monti che a Letta, che le aveva già aumentate sui proprietari di immobili diversi dalla prima casa per recuperare il gettito perduto con tale esonero. Questo insomma è il terzo aumento della tassazione immobiliare dovuto a tre governi nati fuori dal sistema parlamentare. Imperturbabile Alfano, capo di Ncd, dichiara invece che la politica del governo Renzi consiste nel ridurre le imposte e che tale governo non deve servire a fare la riforma elettorale e a votare, ma deve essere un governo di legislatura. Mentre la grande alleanza Pd-Forza Italia per il governo Letta tramontava e si profilava la nuova versione del governo Letta con la piccola alleanza Pd e scissionisti Ncd è spuntata la Tasi, che non è un tributo per i servizi locali indivisibili ma l'Imu sotto diverso nome, avendo la medesima base imponibile di natura patrimoniale costituita dai valori catastali rivalutati ed avendo aliquote che non variano con il costo dei servizi ma con delibera comunale. La Tasi è nata piccola. Man mano che si rafforzava Renzi nel Pd la voce di chi ne chiedeva l'aumento prendeva più spazio. Ora con Renzi e Delrio alla presidenza del Consiglio essa è cresciuta. Ma si tratta solo del primo atto, perché con il 2015 la barriera dell'11,4 per mille cadrebbe. E di conseguenza se questo governo riuscisse a durare per tutta la legislatura, la lievitazione della Tasi sarebbe assicurata. Alfano tace al riguardo, il premier e il suo sottosegretario (due ex sindaci di comuni rossi come Firenze e Reggio Emilia, nelle due regioni - Toscana ed Emilia - ove il Pci ha sempre dominato e dove si è covato l'uovo del serpente del cattocomunismo trasformato nel nuovo Pd) hanno nel loro Dna le tasse con priorità a quelle comunali. Così le aumentano: non per ridurre il deficit di bilancio o per fare investimenti infrastrutturali di modernizzazione tecnologica e così rilanciare l'economia produttiva ma per finanziare le spese dei Comuni. Eugenio Bruno e Marco Mobili sul Sole24Ore scrivono: «Chissà che non sia proprio la presenza di due ex sindaci a Palazzo Chigi, in veste l'uno di premier e l'altro di sottosegretario, ad avere accelerato la conclusione di una vicenda che interessa tutti i sindaci di Italia». Faccio solo due chiose a questa pertinente osservazione. Tolto il chissà dubitativo, preciso che l'operazione è a carico dei ceti medi e dei medio-piccoli che risparmiano. Interessa soprattutto i sindaci del Pd e alleati. A questo serve l'appoggio alfaniano al gatto e alla volpe.

RENZI RIMETTIAMO I CONTI IN ORDINE X I NOSTRI FIGLI

Renzi al Pse: «Rimettiamo i conti in ordine per i nostri figli» 

Genova - Il premier Matteo Renzi ha partecipato questa mattina all’apertura a Roma del congresso del Partito Socialista europeo: il primo ministro ha preso posto al fianco del presidente del Parlamento europeo, Martin Schulz, e del segretario della Cgil, Susanna Camusso.
Nel suo intervento, Renzi ha detto subito che «per i democratici questo è un giorno speciale, perché è un momento molto importante per la nostra comunità: un pensiero va al mio amico Bersani, a Piero Fassino e Massimo D’Alema e a tutti i leader del Pd e prima del Pds-Ds».
Poi Renzi ha aggiunto che «cercheremo di utilizzare il semestre di presidenza (europea, ndr) per un nuovo modello», ma che «prima l’Italia deve adempiere ai propri compiti, mettere a posto il bilancio non perché ce lo chiedono le istituzioni, ma per i nostri figli: i conti a posto non sono una richiesta di qualcuno fuori, ma un impegno verso le nuove generazioni».
Ancora: secondo Renzi, il governo deve darsi «obiettivi ambiziosi», soprattutto in «tre settori», ovvero la riforma del lavoro e del Fisco, la riforma elettorale, ma soprattutto «una gigantesca scommessa educativa che parta dagli investimenti nell’edilizia scolastica, nuove tecnologie nelle scuole e restituire agli insegnanti il valore che meritano».
Poi, uno scambio di cortesie con Schulz: «Martin, il tuo compito è il nostro compito, la tua candidatura è una meravigliosa opportunità per te e per noi. Dobbiamo arrivare al futuro non aspettando, ma costruendo e accompagnando la sfida di una nuova Europa», ha detto Renzi, cui il candidato alla presidenza della commissione Ue ha risposto che «i nostri amici italiani ce la stanno mettendo tutta per rendere l’Italia un paese più forte, più giusto, un paese dove Matteo Renzi ha definito un piano di riforme coraggioso per ridare speranza e futuro all’Italia»

MACCHÉ FINE DELLA CRISI IL PEGGIO DEVE ANCORA ARRIVARE !!!

MACCHÉ FINE DELLA CRISI IL PEGGIO DEVE ANCORA ARRIVARE !!! 

Non è un'iniezione di ottimismo quella che arriva dall'analisi dei dati sul sistema previdenziale globale: quando smetterà di lavorare la generazione dei baby boomers il sistema imploderà, causando miseria e cambiando il welfare dei paesi ricchi. E succederà tra poco
Una crisi senza precedenti incombe sul mondo. Non è decisamente un buon auspicio con cui cominciare l'anno nuovo, ma sulla stampa internazionale ha fatto molto rumore l'inchiesta di un team di giornalisti dell'Associated Press che ha analizzato l'impatto del "pensionamento di massa" che sta dietro l'angolo, quando la generazione dei baby boomers (i nati tra il 1945 e il 1960) smetterà di lavorare. 
Si tratta di milioni di cittadini, molti dei quali già in pensione, ma la maggior parte sul punto di andarci, che impatteranno sul sistema previdenziale dei paesi sviluppati, provocandone con tutta probabilità il collasso. Le conseguenze, secondo la documentata analisi dell'Ap, saranno gravi e prolungate nel tempo, probabilmente per decenni. La prima sarà l'inevitabile allungamento della vita lavorativa: saremo tutti costretti a lavorare oltre i 65 anni, magari anche oltre i 70, per cercare di mantenere in vita i benefici per gli anziani; la seconda conseguenza, comunque inevitabile nonostante i correttivi, sarà una diffusa povertà tra gli anziani, costretti a fare i conti con pensioni sempre più basse.Sempre secondo l'articolo, la crisi sarà il risultato di tre elementi: la diminuzione degli assegni pensionistici e l'innalzamento dell'età pensionabile, un processo già in atto in molti paesi che si trovano con enormi buchi di bilancio nel sistema previdenziale; l'eliminazione da parte di molte aziende della previdenza complementare per i dipendenti, troppo onerosa; la perdita del potere d'acquisto e della possibilità di risparmiare da parte dei cittadini colpiti dalla recente crisi economica. "La maggior parte dei paesi del mondo non è pronta a raccogliere la sfida più decisiva del ventunesimo secolo", si legge in uno studio del Center for Strategic and International Studies di Washington. Ad aggravare la situazione si aggiunge l'allungamento della vita media: nel 1958 un maschio che abitava in 30 dei 34 paesi Ocse sopravviveva in media 13 anni dopo essere andato in pensione; oggi sopravvive 6 anni in più. L'altra faccia della medaglia riguarda il calo delle nascite nei paesi ricchi, che si traduce ovviamente in minori contribuzioni da parte dei lavoratori in attività al sistema delle pensioni. Sempre secondo l'Ocse, per salvare il sistema l'età media della pensione dovrebbe innalzarsi dai 63 anni medi globali di oggi ad almeno 66 o 67; nel futuro comunque le pensioni dovranno essere tagliate almeno del 20%. Non deve sembrare troppo. Secondo Standard & Poor's, se i paesi ricchi non faranno di più per ridurle ancora di più il loro debito pubblico sarà addirittura triplicato nel 2050. Uno scenario difficilmente immaginabile. 
Tuttavia, parte della responsabilità è da ascrivere anche ai futuri pensionati, che spesso - soprattutto nei paesi anglosassoni - hanno preferito spendere ed acquistare a rate invece di risparmiare. Negli Stati Uniti, per esempio, le famiglie si sono indebitate per 5,4 miliardi di dollari (+75%) negli anni che hanno preceduto la crisi (2003-2008), riducendo la quota di risparmio dal 13% del reddito dei primi anni 80 al 2% del 2005. Sempre negli USA, gli anziani avrebbero bisogno di 6,8 miliardi di dollari in più sui loro conti correnti per vivere dignitosamente; notizie ancora peggiori, infine, per quelli che in pensione ci andranno tra poco: i capifamiglia tra i 55 e i 64 anni avranno a disposizione ciascuno 113mila dollari in meno di quelli che sarebbero necessari per una vecchiaia serena. 

                                      
                                                 

LA SAGA DI GEORGE SOROS IL PROPRIETARIO TRIONFANTE DEL GLOBAL IMPERIALISTA

LA SAGA DI GEORGE SOROS, IL POPPERIANO TRIONFANTE GLOBAL-IMPERIALISTA 



Stiamo parlando di pagine di pubblicità occulta "global-imperialista", direttamente o indirettamente sovvenzionate, oppure di informazioni rigorose intervallate da qualche nota critica e non servile, o di una concrezione ininterrotta di illazioni informative, sempre confermative, riguardo una cosmovisione neoliberista ogni giorno sempre più interiorizzata nei leucociti del sangue, una sorta di postulato geometrico-economico, parte del nucleo di alcuni Elementi inalterabili della cosiddetta economia della "libera impresa"?
Diamo allora un esempio tratto dallo scorso martedì 11 febbraio, che ci consenta di scegliere tra queste coordinate. Stiamo parlando di George Soros, il filantropico popperiano. [1]
Soros, segnala Sandro Pozzi, non si presenta in pubblico "come gestore finanziario, ma sempre più come attivista". Attivista Mister Soros, 83 anni, una delle trenta maggiori ricchezze planetarie (Forbes valuta il suo patrimonio in 20 miliardi di dollari)? Attivista di quale causa? Nonostante si dedichi un po' meno, nella sua vita, a far soldi - SP sottolinea dolcemente e con affetto (Soros è un vecchietto educato), che l’obbiettivo fondamentale del suo curriculum, il fondo Quantum - gestito dal direttore degli investimenti Scott Bessent, di certo un fondo altamente speculativo -, “è stato da poco riconosciuto come il più redditizio nella storia dell'industria finanziaria, avendo registrato profitti per 29.050 milioni di euro”. George Soros è il nostro uomo, the number one!
Solo nel 2013, segnala SP, Quantum (cosa ne penserebbe Max Karl Ernst Ludwig Plank se fosse ancora tra noi?) ha avuto profitti per 4 miliardi di euro. Con questi risultati, "dopo essersi disputato per vari anni lo scettro, sorpassa Bridgewater Pure Alpha di Ray Dalio". Sono i primi speculatori al mondo. Viva il male, viva il Capitale!
Di cosa si occupa il fondo in questione?
Quantum Endowment si dedica alla gestione della fortuna familiare dei Soros da quando, due anni e mezzo fa, l'investitore ha deciso di non partecipare più alla sua direzione". Non partecipare più alla direzione fino a un certo punto, ovviamente: lontano ma molto vicino, quasi intimo. Ora il fondo opera "in modo un po’ più privato", ma è lo stesso esso che "nel 1992 lanciò l'attacco contro la sterlina", e tutto ciò nonostante il suo maestro fosse stato nominato Sir e sia stato consigliere aulico e servile di Miss Margaret Thatcher - la dama antioperaia di ferro -, costringendo la Banca d'Inghilterra a svalutare la propria moneta.
In quell'operazione, racconta SP - anche se la cosa andrebbe verificata -, Soros mise in gioco tutti i soldi che aveva: la scommessa gli servì, grazie a un lavoro intenso e produttivo, a incassare di colpo una piccola mancia, circa un miliardo di dollari, 800 milioni di euro attuali, mille volte più di quello che guadagnerà un lavoratore medio spagnolo in 45 anni di lavoro ininterrotto (per raggiungerlo un risultato simile, avrebbe bisogno di mille vite).
A don Soros viene attribuita anche la tempesta finanziaria che portò alla svalutazione delle monete del sud-est asiatico nel 1997 e alla disperazione, che chiaramente SP non segnala, di migliaia di persone in tutto il mondo.
Quantum, il “fondo del futuro”, non prende posizione solo sulle divise. Ovviamente, "è anche molto attivo sulle materie prime, e sul debito sovrano". E nell'appropriazione di terre. Mezza Argentina è sua. Tutto questo lo "trasforma in una forza di primo piano negli eventi macroeconomici". Esempi di questa forza di primo piano? L'anno scorso dimostrò la sua perizia nel giocare contro l'oro (approssimativamente una svalutazione del 30%) e ora, avverte SP, "tiene d’occhio la Cina". La Cina? In che modo? In questo.
Anche se finora non ha operato contro il gigante asiatico, SP attesta che Quantum, nella sua ultima comunicazione ai propri investitori, ha affermato “che la seconda più grande economia del mondo stava intraprendendo un cammino pericoloso". Per questo, prosegue, include il fondo Soros-Quantum "tra i fattori che potrebbero aver influito sulla recente volatilità dei mercati emergenti". Però, chiaramente, "così come può giocare contro, potrà farlo anche a favore se ne vedrà l’opportunità." Non ci sono princìpi. Se si vogliono trovare, bisogna cercarli nel portafoglio.
Il fondo, creato nel 1973 da Soros con Jim Rogers, ha annunciato di recente "un investimento nell’impresa edile spagnola FCC, acquistando gran parte delle partecipazioni cedute da Esther Koplowitz". Questi germogli capitalisti di cui ci parlano giorno dopo giorno!
I suoi figli, Jonathan e Robert, adesso sono i cantanti soliti, ma “il magnate continua ad avere molta influenza". LCH Investiments segnala "che i benefici generati da Quantum nello scorso esercizio non sono stati frutto di strategie aggressive". Nulla di tutto ciò. Che prudenza, che onestà, che speculatori umanisti! Allora di cosa si tratta? 
In totale, attesta SP per darci un po' l'idea, " i gestori del fondi di rischio hanno guadagnato 192 miliardi nello scorso esercizio”, il 2013. I  primi venti, e Quantum è il numero uno, "che sono più in alto hanno generato profitti agli investitori per un valore pari di 55,4 miliardi". Il 70% dei guadagni "grazie al buon rendimento del mercato azionistico". La borsa o la vita? Logicamente la borsa.
La servile e abbagliante informazione global-imperialista, forse una traduzione di qualche notizia del New York Times o di qualcosa del genere, termina segnalando che dopo Soros e Ray Dalio "figura John Paulson, con profitto di 25,4 miliardi dalla sua fondazione. Li seguono Seth Klarman (Baupost) e David Tepper (Appaloo)".
Che bello! Che notizione!!! Quanto sono meravigliosi gli speculatori del mondo! Speculazione equivale al genere umano! Potremmo anche vedere un qualche sguardo critico a questi sbrigativi squali finanziari altamente improduttivi, che dirigono e maltrattano il mondo, i suoi abitanti e l'ambiente, dalle loro comode poltrone, come un qualsiasi lupo senz’anima, con i loro riferimenti a Wall Street o in luoghi affini?