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giovedì 2 maggio 2013

L'ODISSEA DI AMBROGIO CRESPI FINALMENTE E'FINITAAAAA

IL GIORNALE D’ITALIA, DAL TRITACARNE AL PARADISO: L’ODISSEA DI AMBROGIO CRESPI 

In un’intervista rilasciata ad Il Giornale d’Italia Ambrogio Crespi, racconta quello che ha vissuto negli ultimi sette mesi della sua vita, trascorsi nella casa circondariale di Opera ed inizia a guardare al futuro con grande speranza e voglia di vivere.
L’intervista inizia con i ricordi di quel 10 ottobre, quando alle 4.50 del mattino hanno suonato alla porta di casa “ ho letto l’ordine di carcerazione ho capito che la mia vita si sarebbe interrotta e non sapevo quando sarei potuto tornare alla mia esistenza che stava per entrare in un tritacarne. Soprattutto perché sapevo che le accuse per cui mi stavano arrestando erano totalmente infondate. Per un colpevole ci sono tanti modi per uscire dal carcere per un innocente molti meno.”
Ambrogio Crespi però ha già il pensiero rivolto al futuro ” Ho la mente piena di ricordi, oggi però preferisco pensare alla gioia di quando sono uscito e non a quando sono entrato. Ma nulla sarà dimenticato perché tutto verrà raccontato in un libro a cui sto già lavorando. Prima di tutto mia moglie Helene e mio figlio Luca, fino alla sazietà. Sto facendo un giro per ringraziare tutte le persone che mi hanno sostenuto. Poi riposo e dopodiché riprenderò in mano la mia vita.”
Nel corso dell’intervista un pensiero va a chi gli è stato vicino in questi mesi non facendolo mai sentire solo: “Oltre all’amore della mia famiglia, uno dei lati positivi di quest’esperienza è quello che è avvenuto fuori dal carcere: le manifestazioni pubbliche, la solidarietà, l’amore e la vicinanza di tante persone, le migliaia di lettere che mi hanno dato la sensazione di non essere mai solo. Quanto è importante quando sei chiuso in quattro passi sentire voci come quella di Francesco Storace che dicono “Io sto con Ambrogio, io credo nella sua innocenza.” In un luogo dove non è difficile morire ma è difficile vivere, Francesco mi ha aiutato a respirare mantenendo accesa la mia speranza.”
Una riflessione particolare durante l’intervista Ambrogio Crespi la fa sul tema della carcerazione preventiva: “in questo momento ci sono in carcere 12.000 persone che nei prossimi mesi verranno liberate perché innocenti. Al momento nelle carceri italiane sono 24.000 le persone detenute in regime di custodia cautelare e statisticamente la metà risulta innocente, questa è un’emergenza di cui la politica si deve occupare. 

                                                            

        FINALMENTE !!! UN AUGURIO DA MARINE' BASTA CASTA  ITALIA                                                             

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