LA TEORIA DEL COMPLOTTO
Negli ultimi anni si è parlato tanto del colosso finanziario
americano Goldman Sachs, per via del suo coinvolgimento con la crisi
economica che, dal 2008, ha fiaccato l’economia di tutto il mondo,
specialmente quella europea.
Per quanto al sistema bancario degli ultimi anni sia attribuito una
forte responsabilità, questa è molto più intensa per quanto riguarda
l’azione propriamente esercitata da Goldman Sachs che ha offerto suo
contributo efficace per camuffare il debito sovrano greco.
Come escogitato anche da altre anche grandi banche, la Goldman Sachs
decise di adottare il diabolico strumento dei CDS (credit default swap).
Questo sistema, che è una sorta di assicurazione, prevede che chi
vende i CDS avrà l’obbligo di compensare l’acquirente nel caso in cui un
dato prestito o un evento di credito, fosse a un certo punto non
esigibile.
Se avviene l’evento negativo chi ha acquistato il CDS, riceve
solitamente il valore nominale del prestito, mentre titolare del
prestito insoluto diventa il venditore di CDS.
Il parlamento europeo ha votato un provvedimento che vieta l’uso dei
naked credit default swap (detti anche nudi), inteso come strumento
finanziario che ha l’unico fine di scommettere sul rischio di default.
Il divieto è stato esteso ai ventisette paesi dell’UE ed è stato votato
da 507 eurodeputati su 641.
Tuttavia esiste ancora un residuo di CDS in circolazione che nei
primi mesi del 2012 è valutato di circa 25,5 miliardi di dollari, un
valore importante ma ridicolo se si pensa nel marzo del 2006 su 882
banche censite ammontava a 5.472 miliardi di dollari e a gennaio del
2008 le stime parlando i 62.500 miliardi. Solo la Lehman Brothers al
momento del suo default aveva un controvalore nominale in CDS compreso
tra i 72 e i 400 miliardi di dollari!
L’uso spregiudicato dei CDS, associato all’elevato tasso d’interesse
sul debito pubblico e il discredito che si è abbattuto sulla Grecia,
l’ha portata vicino al default se non fosse intervenuta in suo favore, e
con un drammatico aggravio di costi per la Grecia, l’UE attraverso il
piano di 130 miliardi di finanziamento.
Questa non è solo un’ipotesi tra le tante, ma fu riconosciuta dallo
stesso Ben Bernanke, Presidente delle Federal Reserve che dichiarò al
Congresso degli Stati Uniti come Goldman Sachs e altre società
finanziarie di Wall Street nel 2010 avessero istituito un complicato
sistema finanziario capace di fare scommesse sul probabile default della
Grecia, il riferimento è appunto ai CDS che rappresentano una forma di
assicurazione contro i default obbligazionari che si è trasformata in un
autentico sistema di scommesse, capace di aumentare la speculazione
finanziaria fino a destabilizzare l’economia dell’intero paese. Questo
sistema è stato dichiarato “controproducente” dallo stesso Bernanke.
Concetto espresso con maggiore chiarezza dal senatore americano
Christopher Dodd: “Abbiamo una situazione in cui le principali
istituzioni finanziarie stanno amplificando una crisi del debito
pubblico per quello che sembrerebbe a esclusivo vantaggio del guadagno
privato.”
L’ingerenza di Goldman Sachs nell’economia e nella vita degli stati
va al di là della speculazione diretta ai debiti pubblici sovrani di
alcuni paesi. Negli ultimi anni ha compiuto un balzo in avanti
attraverso le dislocazioni di uomini chiave nelle istituzioni pubbliche.
Come scrisse Stephen Foley in un articolo pubblicano sull’Indipendent
il 18 novembre 2011 “Il progetto è di creare uno scambio profondo di
persone e idee e di denaro per il quale è impossibile capire la
differenza tra l’interesse pubblico e l’interesse di Goldman Sachs.”
La critica si riferisce direttamente all’azione da parte di Goldman
Sachs che in Italia e Grecia attraverso l’uso di strumenti derivati
complessi, ha permesso di ridurre, in apparenza, la portata reale dei
rispettivi debiti.
Mario Draghi, dal 1991 al 2001, fu direttore
generale dell’Istituto Italiano del Tesoro, ma anche vicepresidente e
amministratore delegato di Goldman Sachs tra il 2002 e il 2005 ed è
diventato subito dopo, nel 2006, Governatore della Banca d’Italia; è
stato allungo nell’occhio del ciclone per aver adottato questi strumenti
per drogare i bilanci dell’Italia. Fu specialmente Pascal Confin,
giovane politico francese e membro del parlamento europeo che si
distinse per una netta ostilità nei confronti di Draghi ai tempi della
sua nomina a Presidente della BCE, rimproverandogli i meccanismi di swap
adottati per Italia e Grecia e soprattutto il suo passato in Goldman
Sachs.
Altri uomini di Goldman Sachs si sono trovati nei posti chiave delle
istituzioni; oltre Mario Monti che merita una trattazione separata, ci
sono i greci Petros Christodoulou e Lucas Papademos.
Petros Christodoulou che è stato uomo di Goldman Sachs, dove ha
iniziato la sua carriera, e ora magicamente si è trovato a essere capo
dell’dipartimento per gestione del debito pubblico greco. In particolare
le accuse rivolte a Christodoulou riguardano la creazione, insieme a
Goldman Sachs, della società Titlos, che aveva sede a Londra e che servì
al trasferimento del debito su quello della NBG (National Bank of
Greece).
Lucas Papademos nominato Primo Ministro della Grecia, fu governatore
della Banca Centrale ellenica tra il 1994 e il 2002, e nell’esercizio
del suo incarico ha partecipato alla falsificazione dei conti secondo il
piano realizzato da Goldman Sachs, operazione per la quale la potente
banca americana è stata lautamente retribuita e al contempo che le ha
consentito di esercitare la folle e remunerativa speculazione
finanziaria attraverso il sistema del CDS che ha spinto la Grecia quasi
al fallimento.
Oltre questi tre nomi, ormai tristemente noti, vi sono altre
importati personaggi delle istituzioni europee che hanno avuto a vario
titolo importanti legami con Goldman Sachs.
Otmar Issing, economista tedesco, considerato tra gli architetti
dell’Euro, consulente di spicco per Goldman Sachs, tra il 1990 e il 1998
fu membro della Bundesbank e dal 1998 al 2006 del Comitato esecutivo
della Banca Centrale europea.
L’aristocratico economista portoghese Antonio Borges, che tra il 2000
e il 2008 è stato Vice Presidente del Consiglio di Amministrazione di
Goldman Sachs International di Londra, ma al contempo ha avuto numerosi
incarichi di prestigio e nel 2010 è stato nominato Direttore del
Dipartimento europeo del Fondo Monetario Internazionale
Peter Sutherland dal 1995 è direttore esecutivo di Goldman Sachs
International, ma al contempo ha avuto incarichi chiave nelle
istituzioni europee: è stato commissario europeo per la concorrenza,
direttore generale del GATT (Accordo Generale per il Traffico e il
Commercio), dal 2006 segretario generale delle Nazioni Unite per le
migrazioni, dal 2008 presidente della London School of Economics,
presidente del Federal Trust e membro dell’European Policy Centre, in
oltre tra il 2001 e il 2009 è stato presidente della sezione britannica
dei Fondi per l’Irlanda.
Questi sono alcuni nomi, quelli più comuni, ma l’elenco è veramente
lungo e le commistioni tra istituzioni nazionali, europee sono veramente
impressionanti, tanto che è difficile parlare di una mera coincidenza.
A fronte di tutto ciò, abbiamo capito qual è lo scenario che si
prospetta dietro al potere: le banche, in particolare e soprattutto una
banca, la Goldman Sachs; ma dietro la Goldman Sachs chi c’è? Chi sono
gli uomini che muovono le fila del potere mondiale? I personaggi che
finora abbiamo incontrato: Mario Draghi, Mario Monti, Lucas Papademos,
Petros Christodoulou, Otmar Issing etc non sono gli artefici del grande
disegno di Goldman Sachs, ma sono gli strumenti dello stesso piano.
E’ necessario dunque fare un passo avanti, passo che deve essere
compiuto con la massima cautela, innanzi tutto perché si tratta una
chiave di lettura che fonda i suoi presupposti nell’osservazione del
quadro politico e storico attuale, e com’è risaputo, l’analisi
attraverso l’osservazione può notevolmente cambiare a seconda di dove
l’osservatore stesso decida di collocarsi. In secondo luogo perché la
teoria che sarà esposta, investe non solo gli interessi di una banca, ma
la peculiarità stessa delle persone che sono coinvolte nei suoi
meccanismi, peculiarità queste, che più spesso di quanto ci si vorrebbe
augurare, entrando direttamente in rapporto con la formazione morale
dell’individuo, formazione che, se riguarda l’aspetto religioso,
potrebbe, troppo facilmente, essere confusa e scambiata per
antisemitismo. Pertanto, ancor prima di esporre questa teoria, che
all’estero ha ricevuto un ampio accoglimento, occorre precisare ancora
una volta che riguarda una cerchia ristretta di persone, che per quanto
ampia è pur tuttavia minuscola se paragonata all’intera popolazione, e
non pregiudica e non esprime un’opinione che né direttamente né
indirettamente, è attribuibile a quanti abbracciano la fede ebraica.
Il presupposto da cui occorre partire è che Goldman Sachs fa parte di
un ampio progetto chiamato Nuovo Ordine Mondiale capace di plasmare
l’economia mondiale e la politica al fine di raggiungere i propri
interessi particolari. In origine il Nuovo Ordine Mondiale avrebbe
portato il genere umano a un livello superiore e migliore di quello
attuale, una sorta di evoluzione del genere umano. Per il raggiungere lo
scopo si sarebbe generata un’oligarchia capace di guidare questo
cambiamento.
Tuttavia questo processo è in un certo senso bloccato, e al contempo
deviato dall’oligarchia stessa, che tradendo il proprio scopo ha creato
un irrigidimento nei ranghi di potere, fino a strutturare, in modo
permanente, quello che è il Vecchio Ordine Mondiale. Per intenderci un
po’ come accadde quando ci fu l’instaurazione del regime comunista
sovietico di cui tutti conosciamo storia e meccanismi.
Così la crisi finanziaria degli ultimi quattro anni, la conseguente
crisi economica, l’incremento dei costi della vita, dai carburanti
all’elettricità, lo stesso spostamento di risorse e il crescente livello
di disoccupazione, non avrebbe altro scopo che indebolire e schiacciare
la parte più ampia della popolazione, legandola indissolubilmente a un
programma di stretta dipendenza dalle banche. Il secondo scopo
dell’ingrossamento a dismisura degli istituti di credito e istituti
finanziari, sarebbe quello di rendere le grandi banche capaci di
generare enormi profitti per pochi che diverrebbero tanto potenti al
punto che sarebbero in grado di orientare la politica stessa degli
Stati.
Negli Stati Uniti, un esempio di siffatta capacità d’influenza,
sarebbe rappresentata dalla guerra condotta dagli americani in Iraq.
Guerra che tutti ricordiamo proprio per i falsi presupposti che videro
l’esercito americano impegnato allungo in una regione dalla quale in
teoria non avrebbe avuto nulla da pretendere.
Partendo dalla guerra in Iraq cerchiamo di capire chi avrebbe avuto
da guadagnarci; non certo i cittadini americani, che dovettero pagare di
propria tasca il finanziamento dell’imponente macchina bellica, ma non
guadagnò nulla neppure il governo degli Stati Uniti, che fu duramente
criticato per quest’azione poiché palesemente faceva intervenire i
propri militari la dove non c’erano interessi americani da difendere.
Per contro a beneficiarne furono le aziende dell’industria militare. I
teorici del complotto sostengono che dietro la Guerra in Iraq ci
sarebbe stata ancora Goldman Sachs, perché in quanto organizzazione
sionista, avrebbe tra i suoi principali obiettivi quello della difesa
dello Stato di Israele. Infatti, durante gli anni di Saddam Hussein,
Israele sarebbe stata fortemente minacciata dalla sua dittatura.
L’obiettivo finale era quello di trasformare l’Iraq in uno stato
improntato sui modelli occidentali, sarebbe stato possibile ottenere il
petrolio a prezzi agevolati e Goldman Sachs avrebbe potuto estendere i
suoi investimenti fino in Iraq, creando una sorta di corde sanitario
accanto allo Stato di Israele.
Quando il mondo fu investito dalla drammatica crisi finanziaria, dove
solo apparentemente i grandi istituti di credito, in primis Goldman
Sachs, non furono in grado di prevedere la tempesta che si stava
abbattendo sulle economie di tutto il modo, alimentata soprattutto dalle
speculazioni scaturite dal sistema dei CDS, nessuna delle persone
coinvolte: politici, economisti e investitori, sono stati destituiti dal
loro incarico. Al contrario, soprattutto i banchieri, i manager e gli
investitori hanno ricevuto dei bonus stratosferici come se avessero
rispettato gli impegni di produttività assunti dall’azienda. E come se
ci fosse una netta e antitetica distanza tra gli interessi della nazione
e del popolo con quelli delle banche.
Però, dopo che le banche, con le loro
politiche sciagurate fatte di swap e speculazione selvaggia, hanno
affossato il mondo, le istituzioni hanno chiamato quegli stessi
banchieri ai posti chiave delle istituzioni: abbiamo visto Draghi,
Monti, Papademos, Petros Christodoulou assumere il timone del comando.
Per esempio Fred Goodwin, ebreo da parte di madre, proveniva da una
famiglia modesta, dove suo padre era un elettricista e lui della sua
famiglia era stato il primo a frequentare l’università ha trasformato la
RBS (Royal Bank of Scotald), attraverso acquisizioni e investimenti
molto aggressivi, da banca di provincia nella seconda banca di stato.
Nel 2008 la RBS è stata travolta da 29 miliardi Euro di debiti La
situazione era assolutamente disperata, finché non è intervenuta la
banca di Scozia nazionalizzandola. Nessuno ha chiesto a Goodwin di
lasciare il suo il suo incarico, solo la regina Elisabetta, voce fuori
dal coro, è intervenuta privando Goodwin del suo titolo di baronetto,
uno smacco mai accaduto prima di allora.
Invece, non c’è nessuno trai i grandi banchieri e manager che hanno
creato delle autentiche catastrofi economiche a essere andati in
prigione. Nessuno; anzi, come ricordato, hanno ricevuto comunque bonus
milionari.
Solo Bernard Madoff, l’astutissimo uomo d’affari di origine ebraica,
l’11 dicembre del 2008 è stato arrestato dagli agenti federali con
l’accusa di una mega truffa da 50 miliardi di dollari. Fu troppo facile
con Madoff scoprire la truffa basata sullo Schema di Ponzi, o schema a
piramide rovesciata come lo definiscono alcuni, con cui aveva attuato
una catena d’investimento, dove i primi a essere coinvolti ottenevano
investimenti grandiosi, ma a patto che si reclutassero nuovi membri che
pagassero le quote continuando a finanziare il sistema, mentre tutto era
scollegato dalle attività produttive e finanziarie. Madoff fu l’unico a
pagare, ma fu solo il capro espiatorio di un intero sistema.
Quando Goldman Sachs si affermò, fu in un certo modo il trionfo del
sogno americano dove era possibile per chi era dotato d’intelligenza e
ingegno. Il suo fondatore era un povero immigrato di origine ebrea,
Marcus Goldman che nel 1869 fondò quella che sarebbe diventata una delle
banche più potenti del mondo. Quanto poteva essere geniale Marcus
Goldman per fare tutto da solo senza mezzi e senza istruzione? Infatti,
non sarebbe andata proprio così.
Goldman faceva parte di un’antica società Segreta, chiamata Ministero
del Tesoro che faceva risalire le proprie origini fin all’antico
testamento. Secondo i teorici del complotto, Goldman fu inviato negli
Stati Uniti per portare a termine l’impresa, che sarebbe stata anche una
bella storia di copertina capace di coinvolgere emotivamente il popolo
americano. Il Ministero del Tesoro avrebbe avuto un unico obiettivo:
quello di ottenere la ricchezza del mondo per poterlo poi governare.
Goldman s’imparentò con Samuel Sachs, ebreo originario della Baviera
che divenne suo genero sposando la figlia minore. Sachs era
profondamente legato a un altro uomo d’affari Philip Lehman, ebreo
americano nato nel 1861 il cui padre era cofondatore della Lehman
Brothers, e insieme hanno aperto la strada all’emissione di azioni come
un modo per le nuove imprese per raccogliere fondi.
L’esempio della parentela tra Samuel Sachs e la famiglia Goldman è
utile per spiegare com’erano e come sono in uso i matrimoni tra ebrei
dell’élite tedesca e grandi dinastie finanziarie attraverso il legame
dei matrimoni e la pratica del nepotismo.
Tutto questo ha portato un’altra importante unione che avrebbe
portato alla situazione attuale, cioè, al fatto che gli ebrei tedeschi
trapiantati in America per raggiungere prestigio e i livelli più alti
del potere e della società, hanno costituito un sodalizio con l’altra
forza del paese, la massoneria che è costituita quasi nell’intero da
anglosassoni protestanti.
La necessità di questo legame era avvertito soprattutto dal
Cosiddetto Ordine Nuovo, composto in larghissima parte da aristocratici e
finanzieri ebrei che cominciarono a subire il declino del proprio
prestigio sociale e che quindi avevano bisogno di nuova linfa vitale per
proseguire i propri affari. Al contempo le logge massoniche si
sarebbero lasciate sedurre dal potere finanziario e dall’antico
prestigio sociale.
Questa fortissima alleanza dura fino ad ora tanto che i cristiani
protestanti sono tra i maggiori sostenitori dello stato di Israele e
questa corrente di pensiero è diventata tanto forte da costituire
l’ossatura stessa dell’opinione pubblica e politica americana, che
troppo spesso ha accettato acriticamente la politica e l’azione condotta
da Israele. L’atteggiamento d’intransigente difesa della politica
israeliana ha portato a pesanti conseguenze sulla politica estera
americana tanto da creare una dura contrapposizione con gli stati
musulmani.
L’unico vantaggio raggiunto da questa politica è stato quello di
mantenere ottimi rapporti tra il potere politico e le lobby finanziarie
americane di origine ebrea.
Se tanto lungamente si è parlato di Goldman non si può trascurare di
nominare almeno il caso della Rothschild, la grande dinastia di origine
tedesco giudaica che nel 1600 ha creato la più grande banca d’affari
europea e che da molti è considerata come il “cuore satanico del Vecchio
Ordine Mondiale.”
In origine la massoneria aveva lo scopo di generare una società
migliore ma quest’aspirazione è andata in declino per essere stata
assorbita e superata dalla volontà dell’Ordine Nuovo di mantenere e
conservare le proprie posizioni.
Ordine Nuovo e massoneria non hanno fatto altro che mandare avanti i
propri rampolli, attraverso uno strettissimo uso della pratica del
nepotismo.
Di fatto, la Goldman Sachs ha fatto importanti investimenti umani nel
selezionare la propria classe dirigente nelle Università più famose;
tra questi sono stati reclutati anche cattolici di spicco che si sono
perfettamente integrati con il programma massonico.
Questi uomini sono stati dislocati ovunque negli snodi centrali delle
istituzioni europee, ma anche americane attraverso il cosiddetto
sistema delle “revolving-door” dove personaggi di spicco della Goldman
Sachs hanno guadagnato importati poltrone nel Governo degli Stati Uniti,
per esempio Herny Paulson che nominato da George W. Bush divenne il 74°
Segretario del Tesoro, ma che al contempo era stato per venti anni un
uomo di spicco della Goldman Sachs.
Non è stato da meno Barack Obama il cui Capo di Gabinetto Rahm
Emanuel è una figura di spicco della comunità ebraica, nel 1991 fu
volontario nell’Esercito israeliano durante la Guerra del Golfo, e nel
2002 fu tra i massimi sostenitori della Guerra contro l’Iraq. Il padre
di Raham Israel Emanuel, Benjamin M. Emanuel, fu membro dell’Irgum
(Organizzazione Militare Nazionale) che operò in Palestina dal 1931 al
1948. In un certo modo, l’Irgum può essere considerato come il fondatore
del movimento di destra israeliano Likud. Tuttavia alcuni continuano a
considerare l’Irgum come un movimento indipendentista, mentre ad esempio
le autorità inglesi considerano questo movimento fuori legge, in quanto
gli attribuiscono il titolo di organizzazione terrorista.
Nell’economia attuale si assiste a un grande fiorire di nuovi geni e
grandi imprenditori giovanissimi, che tutti, oltre alla giovane età,
hanno in comune il fatto di essere nati in famiglie ebraiche, segno che
probabilmente non è del tutto vero che questi nuovi pionieri delle
grandi aziende informatiche americane fondano il loro successo solo
sull’intuizione geniale, ma in realtà avrebbero potuto contare su un
fortissimo sostengo di classe.
Per fare qualche esempio, tra i più noti c’è Mark Zuckerberg,
fondatore di Facebook, che proviene da una famiglia ebrea; Larry
Ellison, fondatore di Oracle è di origini umilissime, figlio di una
ragazza madre, fu adottato da una famiglia di origine russa di religione
ebraica, ma anche Sergey Brin, fondatore di Google con Larry Page, è
nato in Russia nel 1973 da famiglia ebrea, è arrivato negli Stati Uniti
all’età di 6 anni; anche Max Levchin, fondatore di Paypal nasce nel 1975
da una famiglia ebrea di origine ucraina. Lo stesso Bill Gates proviene
da parte materna da una dinastia di banchieri di origine ebraica. Se la
teoria del complotto fosse vera, tutto questo spiegherebbe come questi
giovani abbiano così facilmente recuperato i capitali e portato i propri
progetti fino al livello attuale.
I sostenitori della teoria del complotto paragonano il numero di
ebrei nel mondo, che sono circa 18 milioni, dei quali solo l’1,7% vive
negli Stati Uniti, con il numero dei cittadini dei Paesi Bassi che sono
circa 16,5 milioni e della diversa influenza che i due popoli esercitano
nel mondo, per quanto entrambi siano gruppi appartenenti a nazioni che
per livello culturale e socio economico possono essere perfettamente
equiparate.
Come spiegato all’inizio, la teoria del complotto e dell’Ordine Nuovo
Mondiale non ha nulla a che fare con la popolazione israeliana o con
chi cittadino di qualsiasi nazione, abbia fede ebraica, ma riguarda una
cerchia strettissima di finanzieri e uomini d’affari.
La strettissima relazione tra massoneria, banche e finanzieri di
origine ebraica è piuttosto diffusa negli Stati Uniti e in Inghilterra,
ma la paura di essere tacciati di antisemitismo è troppo forte perché si
apra un autentico dibattito pubblico che faccia luce su come e chi
governi realmente le redini del potere.
La teoria del complotto si estende fino a studiare gli aspetti più
complessi e teorici della fusione tra potere finanziario ebreo,
massoneria e creazione del Nuovo Ordine Mondiale, dove la figura chiave è
quella degli ILLUMINATI, che trae origine da una società segreta
bavarese del 1600, che si sviluppa in alternativa e perfino in
contrapposizione alla massoneria classica, assumendone però struttura e
riti.
Al vertice degli Illuminati esiste il Consiglio di Governo composto
di 12 uomini di cui 5 sono americani, 5 europei, 1 russo e 1 indiano.
Gli illuminati conterebbero nel mondo 6000 membri divisi in varie classi
e ordini. Caratteristica di ciascuno di questi membri e quello di
essere molto ricchi, alcuni ricchissimi, tuttavia per questi “uomini
speciali” la ricchezza non sarebbe il fine, ma il mezzo per raggiungere
il fine, inteso come la creazione del Nuovo Ordine Mondiale.
Gli illuminati intendono il loro ruolo come quello di liberatori
della razza umana, che deve essere difesa dal suo primo nemico: il
Vecchio Ordine Mondiale.
David Icke giornalista e scrittore inglese è il primo ha affrontato
il problema degli illuminati e la teoria del complotto. Oggi Icke deve
convivere con l’esclusione sociale e il pubblico diniego, oltre che una
grave forma ossessiva, che ha portato il suo lavoro a degenerare dalle
teorie cospirative fino alla categoria dei relittiani. Porzione della
teoria di David Icke può comunque essere presa in considerazione nella
parte in cui individua famiglie reali, presidenti, primi ministri,
banchieri e uomini d’affari nella categoria degli illuminati.
Qui nasce una contrapposizione con chi ritiene di appartenere
all’ordine degli illuminati, in quanto a loro volta individuano queste
categorie come appartenenti e sostenitori del Vecchio Ordine, di cui il
Nuovo Ordine Mondiale vorrebbe combatterne la forza e l’influenza.
Perciò sulla base della teoria del complotto il mondo che oggi
conosciamo con le sue strutture economiche e finanziarie sarebbe il
risultato dell’attuale equilibrio nella perenne battaglia tra Vecchio
Ordine e Nuovo Ordine Mondiale, dove il Vecchio Ordine farebbe ancora da
padrone.
Il mistero degli illuminati sarebbe raccolto nei tre libri di Mike
Hockney, che, sarebbe solo uno pseudonimo, per chi attraverso questi tre
libri The Conspiracy Armageddon, The Millionaires’
Death Club e Divieto A rivelerebbe le tracce del percorso da seguire per
raggiungere il segreto degli illuminati. Forse una grande trovata
pubblicitaria, l’ennesima, però così dicono gli esperti della teoria
della cospirazione. Solo una raccomandazione: non correte a comprare il
libro per scoprire la grande trama degli illuminati, perché sempre
secondo gli esperti, solo i prescelti sarebbero in grado di leggere
attraverso le righe….
Fonte: lapennadellacoscienza
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