L'Ocse rivede in peggio le stime sul Pil italiano, che scenderà
dell'1,5% nel 2013 e tornerà a crescere solo nel 2014, ma di appena lo
0,5%. «Gli effetti positivi della serie di ampie riforme dal lato
dell'offerta adottate a partire dalla fine del 2011 - si legge
nell'Economic Survey - richiederanno tempo per materializzarsi, a causa
del clima di scarsa fiducia, del ritmo lento della ripresa negli altri
Paesi e della necessità di proseguire sulla strada del consolidamento
fiscale». Secondo l'Ocse, «sono necessarie ulteriori misure volte a
promuovere la crescita e migliorare la competitività, per rimettere
l'Italia sulla strada di una crescita sana».
Il rapporto debito/Pil salirà sia nel 2013 (131,5%) che nel 2014
(134,2%). L'Ocse quindi invita a tagliare il debito il più possibile
perché «con un rapporto debito/Pil vicino al 130% e un piano di
ammortamento del debito particolarmente pesante, l'Italia rimane esposta
ai cambiamenti improvvisi dell'umore dei mercati finanziari. La
priorità é quindi la riduzione ampia e prolungata del debito pubblico».
Sul deficit l'Ocse smentisce le previsioni dell'ex governo Monti: il deficit salirà al 3,3% del Pil nel 2013 e al 3,8% nel 2014. «L'indebitamento netto risulta peggiore rispetto alle stime del governo a causa delle prospettive di crescita più deboli». Ricordiamo che il governo Monti nel Def presentato in aprile stimava un deficit al 2,9% del Pil nel 2013 e all'1,8% del Pil nel 2014.
Sul deficit l'Ocse smentisce le previsioni dell'ex governo Monti: il deficit salirà al 3,3% del Pil nel 2013 e al 3,8% nel 2014. «L'indebitamento netto risulta peggiore rispetto alle stime del governo a causa delle prospettive di crescita più deboli». Ricordiamo che il governo Monti nel Def presentato in aprile stimava un deficit al 2,9% del Pil nel 2013 e all'1,8% del Pil nel 2014.
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