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venerdì 3 maggio 2013

QUANTI SONO I POTENZIALI GIUSTIZIERI IN GIRO X L'ITALIA

QUANTI SONO I POTENZIALI GIUSTIZIERI IN GIRO PER L'ITALIA? 

Applicando gli schemi delle composizioni statistiche, emergono circa 20 mila individui, sparsi su tutto il territorio. Ma la questione più grave è: e se colui che ha sparato fosse invece vittima dei debiti con banche e istituzioni finanziarie o, ancor peggio, degli usurai? Il caso della sparatoria davanti a Palazzo Chigi pone alla ribalta una domanda di non poco conto: quanti sono i potenziali giustizieri in giro per l'Italia, armati e disposti ad attaccare politici o uomini-simbolo prima di sparire anch'essi nel nulla? E' possibile dare una risposta applicando le regole e gli schemi delle composizioni statistiche.
Prendiamo in esame le classi di appartenenza dell'uomo che ha fatto esplodere quei colpi di pistola. Infatti egli era: 1) disoccupato per perdita del posto di lavoro; 2) separato con prole 3) dedito al gioco con puntate di soldi (e relative perdite). Bene, queste tre classi tipologiche hanno precisi numeri nel nostro paese. Secondo i dati delle primarie fonti di notizie i disoccupati che hanno perso il posto di lavoro negli ultimi anni sono 568 mila di cui poco meno della metà uomini (media incrocio dei dati Istat, Centro Studi Confindustria, Isfol, Ministero del Lavoro - a fine del 2012); i separati uomini in Italia sono 640 mila, di cui con prole il 34%, pari a circa 200 mila (Istat); gli individui dediti al gioco in Italia sono 2 milioni e 200 mila di cui ludopatici circa 800 mila e tra questi circa 200 mila spendono per il gioco oltre 1000 euro al mese (studio Azzardopoli della società Libera, 2011).
Incrociando i dati delle classi e le percentuali analizzate emerge una valutazione sommaria: lo 0,23% della popolazione adulta di sesso maschile ingloba in sé quelle tre caratteristiche. Sono circa 20 mila individui sparsi su tutto il territorio nazionale. Tanti? Pochi? Per fare una valutazione ancora più dettagliata bisognerebbe entrare nel merito di altre questioni, che non è possibile ora affrontare per mancanza di notizie. C'è l'acquisto di un'arma da fuoco al mercato nero, la povertà familiare, il disagio psicosociale per l'annullamento reputazionale, la perdita di speranza, la depressione.
Ma una questione, la più grave, aleggia su tutte, ed è la seguente: e se colui che ha sparato davanti a Palazzo Chigi fosse invece vittima dei debiti con banche e istituzioni finanziarie o - ancor peggio - degli usurai per debiti pregressi non saldati e quindi potenziale soggetto a esiziali minacce da parte degli stessi cravattari? Non è una domanda di poco conto. Quanto sono aumentate negli ultimi anni le vittime dell'usura, dei taglieggiamenti, delle minacce di morte, disposti a tutto prima di farla finita? E' una domanda che ad oggi non ha una riposta. Si viaggia nell'assenza di dati. Nel mistero torbido di questo paese che lentamente si inabissa nelle morti per suicidio. Le istituzioni e la stampa li definiscono casi isolati. Fino a che punto continueranno a farlo, visto che i debiti sono ormai un problema - anzi, il problema per eccellenza - nazionale? 

Fonte Cado in piedi 

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