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venerdì 17 maggio 2013

LO STATO NON E' COSA VOSTRA

Lo Stato non e’ Cosa Vostra 

Ho più volte parlato del concetto di famiglia, di come questa “istituzione”, facendosi carico di tutte le lacune dello stato sociale, abbia evitato fino ad oggi la disfatta, il tracollo di questo Paese e di come, dall’altro lato, con la sua etica fai-da-te, abbia in realtà rappresentato uno dei maggiori ostacoli allo sviluppo democratico di un Italia che, ancora oggi, ha un’andatura zoppa, claudicante. Pensiamo al significato della parola “famiglia” (italiana) : un’istituzione fondata sul matrimonio e sulla convivenza, con i caratteri dell’esclusività, della stabilità e della responsabilità. Esclusività, stabilità e responsabilità verso chi ? Verso i propri componenti, ovviamente. In parole povere : la famiglia ha il DOVERE di prendersi carico dei propri membri i cui diritti si fondando non su un senso di responsabilità condiviso ma sui legami di sangue. Esempio spiccio : non importa quanto tu sia irresponsabile, insolente, sgarbato o fannullone.
Se sei mio figlio, io ho il dovere di prendermi cura di te. E viceversa. E’ un investimento a fondo perduto. Ora prendiamo questo concetto ed estendiamolo ad un Paese intero. Che effetto ha ? Crea aspettativa, ed allo stesso tempo, genera dipendenza. Da una parte, ci sono i cittadini che danno per scontato che i loro diritti siano tali a prescindere dai loro doveri, e per tale ragione completamente scollegati tra loro. Decade dunque il concetto di causa-effetto. Gli effetti diventano le cause. Dall’altra c’è uno Stato che, come un genitore all’antica, esige rispetto aldilà della propria condotta e della propria statura morale. In questo squilibrio di ruoli e potere, c’è un sistema meritocratico che non riesce a trovare sbocco. Il sangue è il solo veicolo : quello che ci lega, quello che si versa e quello che si paga in questo perpetuo rapporto conflittuale interfamiliare.
Un cittadino de-responsabilizzato è un cittadino immaturo, incapace di gestirsi, impossibilitato ad attenersi alle regole di quel codice civile che sta alla base di qualsiasi democrazia. In tale ottica, l’Italia non è il Paese di tutti, ma e’ il Nostro Paese. E come a casa nostra, le regole sono a discrezione di chi ci abita. Per contro, lo Stato non è un garante democratico ma una forma di controllo autoritario ed emotivo, a cui non compete l’esempio ma solo l’imposizione della regola, anche quando non accetta. Uno stato famiglia o una famiglia Stato? E forse non è un caso che, in latino, famiglia significhi « gruppo di servi e schiavi patrimonio del capo della gens ». Ecco, noi non siamo cittadini. Siamo servi, e schiavi. Siamo patrimonio statale. Lo Stato è padre ma è anche padrone. I cittadini sono dei figli indesiderati e dissociati.
Una dissociazione a delinquere. C’è un concetto fondamentale da stabilire: l’Italia è di tutti, non solo Cosa Nostra.

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