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venerdì 17 maggio 2013

GRILLO ALL'ATTACCO BERLUSCONI IN GALERA MA IL PD LO PROTEGGE

Grillo all’attacco: “Berlusconi?
In galera, ma il Pd lo protegge” 

Il leader del M5S: per il Cavaliere
già pronta legge sull’incandidabilità E sui partiti: sono finiti, in Italia sono finiti nel giro di quattro mesi


«Il Pdl è solo Berlusconi, il Pd non si sa cosa sia. Si proteggono l’un l’altro: Berlusconi non va in galera (perché dovrebbe andare in galera) e nel Pd non si fanno indagini sulle banche, su Unipol e MpS, i più grandi scandali finanziari degli ultimi 50 anni. Questo non è un governo, è una metafora». Così Beppe Grillo a CNBC.  
«Sono finiti, i partiti in Italia sono finiti nel giro di 4 mesi, non ci sono più»: intervistato dall’emittente statunitense Grillo ribadisce la sua previsione e delimita la prossima partita elettorale a soli due contendenti, il suo movimento e lo «psiconano» Silvio Berlusconi, per il quale - sostiene - è già pronta la legge sull’incandidabilità. «Anche gli italiani devono capire - sostiene Grillo - che bisogna fare un passaggio oltre Berlusconi. È una pubblicità televisiva, quasi un ologramma; A volte penso che non c’è neanche, Berlusconi. Fai così - dice facendo un movimento con la mano - ed è qualcosa che non c’è più...Berlusconi è una promessa, un marketing, un advertising, una pubblicità. Non c’è più niente, questo paese bisogna rifarlo dalle radici». 
Intanto ieri sera intanto il Movimento 5 Stelle ha annunciato che porterà in Parlamento un disegno di legge per abolire il reato di vilipendio al Presidente della Repubblica. A dirlo, da Treviso, è Beppe Grillo. «Il vilipendio viene dalla legge Rocco, una legge fascista che ha fatto Mussolini; non c’è da nessuna parte del mondo», ha detto. «Che cos’è il vilipendio - si è poi chiesto Grillo - dire che Napolitano ha fatto distruggere i nastri della conversazioni con Mancino?». Grillo ha anche commentato le parole di ieri del Presidente della Repubblica, che ha sottolineato come non sia suo compito decidere in proposito perché spetta alle Camere: «Se fa un ragionamento così forse è d’accordo anche di togliere il reato. Presenteremo in Parlamento un disegno di legge per abrogarlo e vedremo se è d’accordo o non è d’accordo».

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