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domenica 5 maggio 2013

LAVORO LA CRISI RADOPPIA I DISOCCUPATI

Lavoro, la crisi raddoppia i disoccupati

Prometeia: dal 6% del 2007 siamo oggi al 12%. Si ritornerà a quota 9% solo nel 2020  

La disoccupazione è destinata a salire ancora e i margini di recupero dei posti di lavoro persi sono stretti. E' lo scenario delinato da Prometeia nel suo rapporto di previsione sull'Italia, da cui emerge che crisi e recessione hanno fatto raddoppiare il tasso dei senza lavoro rispetto al 2007, quando i disoccupati si fermavano al 6% (oggi siamo vicini al 12%). Le stime dicono che si andrà oltre entro il 2014, per tornare al 9% solo nel 2020.
Pil 2020 ancora sotto i livelli pre-crisi - Sempre secondo la proiezione macroeconomica dell'istituto Prometeia, il livello del Prodotto interno lordo alla fine del 2020 "sarà ancora inferiore ai valori pre-crisi (fine anni Novanta) di circa il 2%", sempre secondo la proiezione macroeconomica dell'istituto. Nell'ultimo quinquennio preso in considerazione, 2016-2020, il tasso di crescita medio si collocherà stabilmente in positivo (+1,1%) ma in linea con il 2001-2005 (+1%). Non basteranno cioè 14 anni dall'inizio della crisi per recuperare i livelli di crescita perduti.
Imprese, strette la aspettative sul credito - Una situazione che non può non avere effetti sul mercato del lavoro. L'industria, a causa della recessione, "ridurrà in modo permanente l'occupazione a favore di un incremento di produttività", indica ancora Prometeia. E, di conseguenza, "l'input di lavoro complessivo non recupererà i livelli pre-crisi", soprattutto a causa del settore industriale. "Un sacrificio occupazionale che consentirà però alla produttività media, se non proprio di cancellare 15 anni di stagnazione, quantomeno di invertire la rotta".
Per le imprese le aspettative sul credito restano strette. La domanda di finanziamenti dovrebbe, sulla base della previsione a medio termine, mantenersi "stabilmente poco al di sopra dei 60 miliardi di euro l'anno" nel quinquennio 2016-2020. Si stima che il credito bancario possa "soddisfare circa il 40%" di questa domanda "contro un valore di oltre il 70% nel 2008", mentre la parte rimanente dovrà essere soddisfatta attraverso il ricorso ad altri strumenti di finanziamento, obbligazioni e azioni.

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