VOTA ANTONIO....... LA TRIPPA ....

domenica 5 maggio 2013

CITTADINANZA AI NATI IN ITALIA SCOPPIA LA BAGARRE

Il ministro Kyenge: cittadinanza ai nati in Italia
Scoppia la bagarre nella maggioranza
Pdl: non passerà mai. Pd: è principio di civiltà 

ROMA - Non bastava l'Imu. Oggi la strana maggioranza che sostiene Enrico Letta ha cominciato a litigare anche sulla cittadinanza ai minori stranieri. Un tema che sta molto a cuore al centrosinistra, ma che il centrodestra vede come il fumo negli occhi. Il ministro dell'Integrazione Cecile Kyenge (di origine congolese) dalla sua Modena oggi è stata chiara: «Il governo ha delle priorità. All'interno di queste sicuramente troviamo il tema del "diritto di cittadinanza": riuscire a dare identità a un milione di bambini di origine straniera che ancora oggi attendono di avere la cittadinanza italiana».
La proposta Pd. All'inizio delle legislatura il Pd ha presentato alla Camera una proposta di legge che rende più semplice diventare italiani per i figli degli immigrati: ottiene la cittadinanza chi nasce in Italia con almeno un genitore residente da cinque anni e il minore che arriva nel paese e conclude almeno un ciclo scolastico (elementari, medie, superiori o formazione professionale). I firmatari sono Bersani, il ministro Kyenge, il capogruppo Roberto Speranza e il responsabile per i "nuovi italiani" Khalid Chaouki (italo-marocchino).
La presidente della Camera Laura Boldrini, di Sel, è apertamente a favore: «In Italia sarebbe veramente auspicabile rivedere la legge sulla cittadinanza - ha detto - e da lì sviluppare una normativa che sia all'altezza delle nuove sfide».
Dal Pdl, però, c'è stata subito una levata di scudi. «Non sono accettabili colpi di mano o scelte demagogiche - ha commentato il vicepresidente del Senato, Maurizio Gasparri - Dico anche ai ministri che il passaggio allo ius soli non è ipotizzabile. La concessione automatica della cittadinanza a chiunque nasca in Italia sarebbe un errore».
«Non accettiamo diktat sullo ius soli - rispondono in una nota congiunta un gruppo di senatori e deputati Pd - La legge sulla cittadinanza a chi nasce nel nostro Paese va approvata. Lo ha rammentato spesso il capo dello Stato ed è materia che ci avvicina all'Europa».
Per la deputata Pd Rosa Calipari, revisione delle Bossi-Fini e legge di cittadinanza sono «due nodi cruciali». E per il deputato Khalid Chaouki «Gasparri eviti di fare di un principio di civiltà, più volte richiamato dal presidente Napolitano, una battaglia ideologica sulla pelle dei bambini».
Gasparri: non passerà mai. Il battagliero esponente del Pdl non ha esitato a replicare, inasprendo la polemica: «Non accetto le intimidazioni di esponenti del Pd che tentano demagogiche speculazioni sulla pelle del prossimo. Lo ius soli non sarà mai legge della Repubblica italiana».
Livia Turco del Pd ha provato a mediare: «Gasparri deponga il suo elmetto, ascolti le sagge parole di Napolitano e dia il suo contributo per fare una legge saggia ed equilibrata».
Lunedì anche Scelta civica presenterà una sua proposta di riforma della legge di cittadinanza, firmata dal deputato Mario Marazziti, portavoce della Comunità di Sant'Egidio.

Nessun commento:

Posta un commento