L’IMPORTANZA DELLA LIBERTA’ E DELLA DIFFUSIONE DELLE SUE IDEE
È essenziale
conoscere l’importanza dello Stato di diritto, ma il problema è quando
lo Stato è grande, continua a crescere e minimizza l’individuo. La
corruzione è una preoccupazione crescente, ed è un problema perché rende
impossibile il controllo delle finanze pubbliche e anche della
burocrazia crescente. Oggi la politica italiana ha perso gran parte
della sua credibilità, interna e internazionale, per questo motivo è
importante promuovere lo Stato di diritto, la libera iniziativa e la
responsabilità individuale, e ridurre il peso e la dimensione dello
Stato.
La libertà economica è la base di un sistema liberale. Questo si basa
sull’iniziativa privata e sui diritti di proprietà, che sono i motori
della crescita di un Paese. In Italia purtroppo nessuno quasi è
consapevole che sono le imprese e le aziende le uniche fonti da cui
provengono i fondi dello “Stato sociale”. Nessuno è consapevole che
Sanità, le pensioni, la scuole e il welfare tutto provengono dall’unica
fonte di ricchezza: le imprese, uniche a generare la ricchezza che lo
Stato distribuisce come se fosse manna piovuta dal cielo.
Il dirigismo economico è un male che deve essere eliminato
urgentemente e che deriva da una cultura rimasta ancorata a una
separazione feudale tra governanti e governati. La libertà di mercato
dev’essere garantita perciò da una riduzione della presenza di Stato e
partiti nel mondo dell’economia, e insieme dalla eliminazione della Invincible Armada
delle corporazioni e degli imprenditori che sono diventati monopolisti
grazie a contatti con i politici, e non per meriti propri.
Nell’Indice della libertà economica elaborato per l’Heritage
Foundation e pubblicato dal Wall Street Journal, questo anno l’Italia è
83esima su 179 paesi, ma nel 2012 aveva raggiunto la 92esima posizione.
Questo Indice è costruito attraverso dieci parametri che misurano la
ibertà.
È essenziale sottolineare l’importanza dei “Serbatoi di Pensiero” e
qual è il loro ruolo nella diffusione delle idee liberali in Italia.
Come ha detto Friedrich Hayek -economista austriaco- molti anni fa:
“Abbiamo bisogno di leader intellettuali che siano preparati a resistere
alle lusinghe e all’influenza del potere e che siano disposti a
lavorare per un ideale, per quanto piccola possa essere la prospettiva
di una sua inmediata realizzazione. Essi devono essere uomini che
vogliano difendere i principi e combattere per la loro completa
realizzazione. I compromessi dobbiamo lasciarli ai politici.”
Sono queste le parole scritte nel 1980 da Hayek in una delle sue
lettere ad Anthony Fisher che intendeva esportare il modello dello IEA (Institute of Economic Affairs)
inglese verso altri paesi: “…Avevo ragione quando sostenevo trent’anni
fa che possiamo sconfiggere l’ascesa del socialismo solo se saremo in
grado di convincere i politici e gli intellettuali”.
Il dirigismo
economico deve essere sradicato, insieme all’intervento dello Stato
nella vita privata degli individui. L’eccesso di leggi, normative,
burocrazia e controlli soffocanti è una delle cause che hanno portato
alla drammatica crisi economica che stiamo vivendo. Lo Stato sociale e
l’assistenzialismo sono una causa della crisi, non il capitalismo, non
la libera impresa che produce la ricchezza che in Italia viene ancora
considerata un peccato e che viene combattuta, mentre è l’unico sistema
per combattere la povertà.
L’Italia e altre nazioni devono capire che le privatizzazioni sono
una delle chiavi per il rilancio dell’economia. Il welfare in questa
fase blocca i diritti degli individui e delle aziende, che hanno urgente
bisogno di creare ricchezza. Gli individui –e non la classe
burocratica- creano la ricchezza delle nazioni: i think tank hanno un
ruolo fondamentale per rimediare alle catastrofi che hanno colpito
nazioni troppo vissute sulla ricchezza accumulata nel passato, e che
sono incapaci di adeguare le proprie strutture ai mutamenti imposti
dalla modernità che si è imposta sui mercati globali. Senza vincere la
battaglia per un’economia libera, sburacratizzata e in mano ai
cittadini, si rischia di perdere anche la battaglia per la libertà.
*FUNDACION LIBERTAD – ARGENTINA
Nessun commento:
Posta un commento