Bonanni elogia la Specialità Fvg
e boccia Sicilia e Sardegna
Polemica dopo le dichiarazioni del leader della Cisl
al congresso di Udine sull’utilizzo dell’Autonomia da parte delle
Regioni a statuto speciale
«La vostra autonomia è l’esempio più fulgido di come le riforme
istituzionali dovrebbero essere affrontate, non come accade in Sicilia o
Sardegna, dove l’autonomia dovrebbe essere rimossa. Li ha resti
speciali a sprechi e ruberie». Parole, queste, che Raffaele Bonanni,
leader della Cisl, ha pronunciato ieri all’XI congresso confederale
della Cisl Fvg scatenando un terremoto di proteste nelle due isole.
Salutando la vittoria alle Regionali di Debora Serracchiani, il leader
di Cisl si è detto convinto che «in Friuli Venezia Giulia avremo un buon
governo ed è quello che serve di questi tempi» mentre riferendosi
ancora a Sardegna e Sicilia ha aggiunto: «Si può avere una forte
autonomia anche senza ricalcare il modello statale». Apriti cielo. Dai
presidenti della giunta e del consiglio regionale sardo, Ugo Cappellacci
e Claudia Lombardo, le risposte non si sono fatte attendere. «Se
l’autonomia della Sardegna ricalcasse veramente un modello di carattere
statale avremmo avuto meno difficoltà a risolvere questioni ancora
aperte con un governo nazionale che nel corso degli anni si è dimostrato
a dir poco restio a riconoscere diritti e aspettative legittime di un
popolo che non vuole privilegi, assistenzialismo, ma solo quanto gli
spetta per camminare con le proprie gambe», ha detto all’Ansa
Cappellacci, mentre Lombardo ha stigmatizzato le parole di Bonanni
definendole «zeppe di luoghi comuni, del tutto prive di senso reale e
quindi fuorvianti». «Non abbiamo scelto noi di essere un’isola
periferica, la più lontana dalla terra ferma del Mediterraneo – ha
aggiunto Lombardo –. Lo siamo e basta. La specialità non è un
privilegio, ma il riconoscimento di uno status di diritto che si fonda
su ragioni storiche, politiche e geografiche in ragione di una diversità
tanto evidente che appare perfino banale sottolineare».
Mauro Pili, deputato del Pdl, ha invitato Bonanni a chiedere scusa. Al
vetriolo le sue dichiarazioni: «Chiedere l’abolizione dell’autonomia
speciale come ha fatto il segretario della Cisl – ha detto il
parlamentare sardo – è un esercizio di stupidità senza precedenti che
contrasta con la grande tradizione autonomista della Cisl in Sardegna».
Gli attacchi a Bonanni si sono susseguiti per l’intero pomeriggio
facendo balzare in primo piano il breve passaggio dedicato dal
segretario alla questione “autonomia” nel mezzo di un articolato
intervento che ieri mattina, a Udine, l’ha visto toccare varie
questioni. Su tutte la necessità di una riforma fiscale e il
mantenimento degli ammortizzatori sociali. «Bisogna – ha affermato il
leader della Cisl – dar corpo a un’importante operazione sul fisco per
riossigenare i consumi. Se c’è voglia di intervenire si taglino le tasse
su lavoratori, pensionati e sugli imprenditori che investono».
Quanto all’Imu, Bonanni ha chiesto che venga rimossa per coloro che
hanno una sola casa, «perché sono i più poveri – ha aggiunto – e con
l’Imu pagano la loro patrimoniale». A proposito di povertà, il
segretario, a Udine, si è scagliato contro il reddito di cittadinanza,
tema caro al Movimento 5 stelle che l’ha posto al presidente del
consiglio incaricato, Enrico Letta, ma anche al neo Governatore del Fvg,
Debora Serracchiani, che dal canto suo l’ha inserito tra i punti del
programma elettorale. Bonanni lo guarda invece alla stregua di una
“moda” se non addirittura di una minaccia per gli ammortizzatori sociali
e ieri, dinnanzi alla folta platea di delegati Cisl, non ha usato mezze
misure. «Vogliamo mantenere le Cig (compresa quella in deroga), poiché
che coprono tutti i lavoratori. Se poi ci sono risorse vediamo, ma noi
della Cisl siamo contrari a dare soldi non sudati perché entriamo in una
logica caritatevole», ha spiegato.
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