Grillo all'angolo: "Resuscitato Barabba"
Il leader a 5 Stelle deride Letta e polemizza col Colle sull'attacco hacker
Roma - Ha scelto la lotta, ma l'opposizione
gli sta stretta. Dire sempre «no» vuol dire perdere i treni, ma Beppe
Grillo si ribella e deride: «Con il governo Letta al terzo giorno è
resuscitato Barabba». Un tweet rabbioso, affidato alla rete subito dopo l'annuncio della lista dei ministri dal Quirinale.
I
grillini stanno a guardare. E il capo soffre e scalpita: «Più di otto
milioni di italiani che hanno dato il loro voto al MoVimento 5 Stelle
sono considerati intrusi, cani in chiesa - si sfoga - terzi incomodi,
disprezzati come dei poveri coglioni di pass1aggio».
Il motivo della
nuova ira grillina: la voce che probabilmente ai Cinque stelle non andrà
la presidenza né del Copasir (il comitato di controllo dei servizi
segreti) né della Vigilanza Rai, entrambe di diritto all'opposizione. Ma
l'opposizione «farlocca», la chiama il furioso leader Cinque Stelle,
che verrà scelta per queste poltrone, sarà quella di Sel e della Lega,
«alleati elettorali di Pdl e Pdmenoelle. Un quarto degli elettori è di
fatto una forza extra parlamentare».
Formato il governo, Grillo
soffre della sindrome dell'impresentabile, ora che gli ex
«impresentabili» del Pdl, come li aveva definiti Lucia Annunziata, sono
nell'esecutivo. Tutti sono contro il Movimento, si lamenta il comico.
Una demonizzazione. Come se non bastasse, l'universo grillino ora è
associato anche a contenuti erotici di email private, a causa di una
gravissima violazione della privacy messa in atto dal fantomatico gruppo
di pirati Anonymous-Pd. Le email, da cui risultano anche conversazioni
tra alcuni deputati grillini e Marco Travaglio, sono ancora visibili su
un sito internet, non oscurato. La procura di Roma e la polizia postale
hanno aperto un'inchiesta dopo che la vicenda è stata pubblicata dal
settimanale L'Espresso. Ma la corrispondenza ora è lì, sotto gli occhi
di tutti, riversata dagli hacker in quella stessa rete da cui i cinque
stelle prendono linfa. Le difficoltà e le discussioni nel Movimento, le
incitazioni a «stare uniti», le dinamiche di un gruppo dove parlare
all'esterno, con la stampa, si può fare solo dietro autorizzazione degli
altri, pena i rimproveri di Gianroberto Casaleggio.
Grillo nel blog a
questo proposito accusa anche Napolitano di negligenza, attaccando « il
silenzio del presidente della Repubblica, del quale sono stati
distrutti nei giorni scorsi i nastri delle conversazioni con Mancino». E
questa frase ha obbligato il Colle alla reazione, con una garanzia e
una bacchettata: «Ci sono regole e norme che tutti devono rispettare».
Il presidente «invita le autorità competenti ad agire energicamente» ma
chiede anche che questo richiamo valga «a sostegno del ruolo della
stampa, che non può essere bersaglio di polemiche indiscriminate». Il
capo a Cinque stelle si sente nel ghetto, dove la politica «ha rinchiuso
la volontà popolare». E torna a invocare la folla che sabato scorso
«ruggiva, aveva circondato il Parlamento sui quattro lati, stava per
sfondare».
Ora inizia la fase difficile dell'opposizione contro un
governo di donne, giovani, e rinnovamento. Il blog si anima di
suggerimenti anche molto critici: «Beppe - consiglia Erardo - devi dare
una maggiore trasparenza al progetto, nel segno di una maggiore
democrazia interna. Basta con questi atteggiamenti da setta tipo
Scientology, con gruppi ristretti di adepti, privi di un loro pensiero».
Il leader a 5 Stelle deride Letta e polemizza col Colle sull'attacco hacker
Roma - Ha scelto la lotta, ma l'opposizione
gli sta stretta. Dire sempre «no» vuol dire perdere i treni, ma Beppe
Grillo si ribella e deride: «Con il governo Letta al terzo giorno è
resuscitato Barabba». Un tweet rabbioso, affidato alla rete subito dopo l'annuncio della lista dei ministri dal Quirinale.
I grillini stanno a guardare. E il capo soffre e scalpita: «Più di otto milioni di italiani che hanno dato il loro voto al MoVimento 5 Stelle sono considerati intrusi, cani in chiesa - si sfoga - terzi incomodi, disprezzati come dei poveri coglioni di pass1aggio».
Il motivo della nuova ira grillina: la voce che probabilmente ai Cinque stelle non andrà la presidenza né del Copasir (il comitato di controllo dei servizi segreti) né della Vigilanza Rai, entrambe di diritto all'opposizione. Ma l'opposizione «farlocca», la chiama il furioso leader Cinque Stelle, che verrà scelta per queste poltrone, sarà quella di Sel e della Lega, «alleati elettorali di Pdl e Pdmenoelle. Un quarto degli elettori è di fatto una forza extra parlamentare».
Formato il governo, Grillo soffre della sindrome dell'impresentabile, ora che gli ex «impresentabili» del Pdl, come li aveva definiti Lucia Annunziata, sono nell'esecutivo. Tutti sono contro il Movimento, si lamenta il comico. Una demonizzazione. Come se non bastasse, l'universo grillino ora è associato anche a contenuti erotici di email private, a causa di una gravissima violazione della privacy messa in atto dal fantomatico gruppo di pirati Anonymous-Pd. Le email, da cui risultano anche conversazioni tra alcuni deputati grillini e Marco Travaglio, sono ancora visibili su un sito internet, non oscurato. La procura di Roma e la polizia postale hanno aperto un'inchiesta dopo che la vicenda è stata pubblicata dal settimanale L'Espresso. Ma la corrispondenza ora è lì, sotto gli occhi di tutti, riversata dagli hacker in quella stessa rete da cui i cinque stelle prendono linfa. Le difficoltà e le discussioni nel Movimento, le incitazioni a «stare uniti», le dinamiche di un gruppo dove parlare all'esterno, con la stampa, si può fare solo dietro autorizzazione degli altri, pena i rimproveri di Gianroberto Casaleggio.
Grillo nel blog a questo proposito accusa anche Napolitano di negligenza, attaccando « il silenzio del presidente della Repubblica, del quale sono stati distrutti nei giorni scorsi i nastri delle conversazioni con Mancino». E questa frase ha obbligato il Colle alla reazione, con una garanzia e una bacchettata: «Ci sono regole e norme che tutti devono rispettare». Il presidente «invita le autorità competenti ad agire energicamente» ma chiede anche che questo richiamo valga «a sostegno del ruolo della stampa, che non può essere bersaglio di polemiche indiscriminate». Il capo a Cinque stelle si sente nel ghetto, dove la politica «ha rinchiuso la volontà popolare». E torna a invocare la folla che sabato scorso «ruggiva, aveva circondato il Parlamento sui quattro lati, stava per sfondare».
Ora inizia la fase difficile dell'opposizione contro un governo di donne, giovani, e rinnovamento. Il blog si anima di suggerimenti anche molto critici: «Beppe - consiglia Erardo - devi dare una maggiore trasparenza al progetto, nel segno di una maggiore democrazia interna. Basta con questi atteggiamenti da setta tipo Scientology, con gruppi ristretti di adepti, privi di un loro pensiero».
I grillini stanno a guardare. E il capo soffre e scalpita: «Più di otto milioni di italiani che hanno dato il loro voto al MoVimento 5 Stelle sono considerati intrusi, cani in chiesa - si sfoga - terzi incomodi, disprezzati come dei poveri coglioni di pass1aggio».
Il motivo della nuova ira grillina: la voce che probabilmente ai Cinque stelle non andrà la presidenza né del Copasir (il comitato di controllo dei servizi segreti) né della Vigilanza Rai, entrambe di diritto all'opposizione. Ma l'opposizione «farlocca», la chiama il furioso leader Cinque Stelle, che verrà scelta per queste poltrone, sarà quella di Sel e della Lega, «alleati elettorali di Pdl e Pdmenoelle. Un quarto degli elettori è di fatto una forza extra parlamentare».
Formato il governo, Grillo soffre della sindrome dell'impresentabile, ora che gli ex «impresentabili» del Pdl, come li aveva definiti Lucia Annunziata, sono nell'esecutivo. Tutti sono contro il Movimento, si lamenta il comico. Una demonizzazione. Come se non bastasse, l'universo grillino ora è associato anche a contenuti erotici di email private, a causa di una gravissima violazione della privacy messa in atto dal fantomatico gruppo di pirati Anonymous-Pd. Le email, da cui risultano anche conversazioni tra alcuni deputati grillini e Marco Travaglio, sono ancora visibili su un sito internet, non oscurato. La procura di Roma e la polizia postale hanno aperto un'inchiesta dopo che la vicenda è stata pubblicata dal settimanale L'Espresso. Ma la corrispondenza ora è lì, sotto gli occhi di tutti, riversata dagli hacker in quella stessa rete da cui i cinque stelle prendono linfa. Le difficoltà e le discussioni nel Movimento, le incitazioni a «stare uniti», le dinamiche di un gruppo dove parlare all'esterno, con la stampa, si può fare solo dietro autorizzazione degli altri, pena i rimproveri di Gianroberto Casaleggio.
Grillo nel blog a questo proposito accusa anche Napolitano di negligenza, attaccando « il silenzio del presidente della Repubblica, del quale sono stati distrutti nei giorni scorsi i nastri delle conversazioni con Mancino». E questa frase ha obbligato il Colle alla reazione, con una garanzia e una bacchettata: «Ci sono regole e norme che tutti devono rispettare». Il presidente «invita le autorità competenti ad agire energicamente» ma chiede anche che questo richiamo valga «a sostegno del ruolo della stampa, che non può essere bersaglio di polemiche indiscriminate». Il capo a Cinque stelle si sente nel ghetto, dove la politica «ha rinchiuso la volontà popolare». E torna a invocare la folla che sabato scorso «ruggiva, aveva circondato il Parlamento sui quattro lati, stava per sfondare».
Ora inizia la fase difficile dell'opposizione contro un governo di donne, giovani, e rinnovamento. Il blog si anima di suggerimenti anche molto critici: «Beppe - consiglia Erardo - devi dare una maggiore trasparenza al progetto, nel segno di una maggiore democrazia interna. Basta con questi atteggiamenti da setta tipo Scientology, con gruppi ristretti di adepti, privi di un loro pensiero».
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