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lunedì 13 maggio 2013

PESCATO CON LE MANI NEL SACCO IL PIU GRANDE EVASORE LO STATO ITALIANO

Pescato con le mani nel sacco il più grande evasore della storia: lo stato italiano. 

  Lo stato italiano non ha versato per anni i contributi pensionistici ai dipendenti delle pubbliche amministrazioni e quindi li ha fatti confluire nell’Inps, ponendoli a carico di coloro che la sventura pose a lavorare nel comparto produttivo.
  Forse che i pensionati italiani non saranno solidali con i poveri dipendenti delle pubbliche amministrazioni?
Unqua non fia!
  Il presidente dell’Inps ha confermato che l’ente ha quasi terminato le sue disponibilità: in breve sarà illiquido.«Mastrapasqua, a sostegno del suo allarme, ha citato la Relazione della Corte dei Conti sul bilancio preventivo 2012, da cui emerge chiaramente che la fusione con Inpdap ed Enpals operata all’inizio del 2012 si è rivelata una pillola avvelenata per i conti dell’Inps: “il patrimonio netto … è sufficiente a sostenere una perdita per non oltre tre esercizi”  Già. E perché siamo vicini al fallimento anche dell’Inps?«Questo, a causa della fusione Inpdap-Inps, ovvero l’ente previdenziale dei dipendenti pubblici con la previdenza privata. Una fusione voluta dalla manovra Salva-Italia del 2011 che non ha cancellato il buco di 23 miliardi di euro, equivalente al debito che lo Stato ha nei confronti dei contributi previdenziali per i suoi dipendenti. Buco che ora grava nelle casse del SuperInps, con il rischio di non riuscir più a pagare le pensioni per i prossimi anni se non verranno fati interventi a carattere urgente per risanare i conti  Sì. Avete letto bene: ciò accade a causa del «debito che lo Stato ha nei confronti dei contributi previdenziali per i suoi dipendenti», e tutto questo si somma, tanto per gradire al «deficit di 91 miliardi che la Pubblica Amministrazione ha nei confronti dei propri fornitori». Poi, ovviamente, ci sono tutti gli altri debiti, ma state tranquilli. Sono solo un po’ più di duemila miliari di euro. «Se le amministrazioni dello Stato rallenteranno ancora i pagamenti l’Inps avrà “ulteriori problemi di liquidità”, che non potrà non ripercuotersi sul regolare pagamento corrente delle pensioni.»  «Le entrate contributive si incrementeranno dello 0,9% (a 213,762 miliardi) nel 2013, le uscite per prestazioni istituzionali saliranno del 2,3% a 303,077 miliardi (di cui la spesa per prestazioni pensionistiche sarà di 265,877 miliardi, +1,7%).»
Quindi, entrano 213.762 miliardi e ne dovrebbero uscire 303.077. Mancano all’appello 89.315 miliardi.
  Donde prenderli? Elementare. Riducendo i 265.877 miliardi delle spese pensionistiche di 89.315 miliardi, portandole a 176.562 miliardi. Una riduzione del 34%, come preannunciammo in passato.
   Per cui, pensionatucci miei, mettevi l’animo in pace. Tra breve Vi taglieranno, e di brutto, le Vostre pensioni per elargire benessere ed abbondanza ai dipendenti delle pubbliche amministrazioni confluiti a Vostro carico. Che si godranno il beneficio senza aver versato un centesimo bucato: tanto il conto lo pagherete Voi, se riuscirete a sopravvivere, ovviamente.
«Pubblico é Bello»!
  Lascio i Signori Lettori alla lettura di questi due bei pezzi, che sintetizzano in modo molto chiaro quanto stia succedendo. 

p.s. Ma dove é mai finito quel mare di denaro?

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