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sabato 27 aprile 2013

LETTA ACCETTA L'INCARIO VICE ALFANO E BONINO

Italia: governo, Letta accetta l'incaricoVice Alfano e Bonino agli Esteri 

 

ROMA - Enrico Letta ha sciolto la riserva ed ha accettato di formare il nuovo governo. Salito al Colle alle 15 ha sottoposto la lista del futuro esecutivo al presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, poco dopo le 17.15 ha presentato l'elenco dei ministri.
Sottosegretario alla presidenza Consiglio, Patroni Griffi. Vicepremier e ministro dell'Interno Angelino Alfano; gli affari europei Enzo Moavero; agli affari regionali Graziano Delrio; ministro della coesione territoriale Trigilia; ministro per i rapporti con il Parlamento Dario Franceschini; ministro per le Pari opportunità e Sport Iosefa Idem; Semplificazione Giampiero D'Alia. Al ministero delgli esteri andrà Emma Bonino; alla Giustizia Anna Maria Cancellieri; all'Economia Fabrizio Saccomanni. In mattinata le ultime trattative del premier incaricato avrebbero tuttavia sbloccato definitivamente la situazione. Almeno stando all'ottimismo di Silvio Berlusconi. "Sono fiducioso", ha scandito il Cavaliere tornando a Palazzo Grazioli dopo il lungo incontro, durato circa due ore e mezza, con il premier incaricato. "Non posso dire molto, stiamo facendo le cose che si fanno sempre in questa fase". Ma poi si lascia andare e a chi gli chiede se il giurameno di Letta potrebbe arrivare in giornata risponde "sì, penso di sì". Prima del vertice con Berlusconi, Alfano e lo zio Gianni Letta, il presidente incaricato aveva visto l'ex segretario Pd Pier Luigi Bersani che nell'incontro - a quanto riferito da fonti parlamentari - avrebbe detto a Letta di ''informare il Pdl che il governo non si fa a tutti i costi''. Ieri sera si sarebbe infatti sfiorata la rottura nelle trattative tra Pd e Pdl ma nell'incontro di stamane Letta e Berlusconi avrebbero riavvicinato le posizioni. Smentito in mattinata anche il presunto veto Pdl che sarebbe stato posto su Massimo D'Alema al ministero degli Esteri. Il segretario Pdl Alfano ha infatti chiarito in una nota che ''dal Popolo della libertà" non è arrivato "nessun veto a D'Alema perché non è nostra abitudine ingerire in casa altrui. Non si utilizzi il Pdl come pretesto''. Intanto ''sensazioni positive'' sulla nascita del governo sono arrivate anche dalla delegazione di Scelta civica che dopo il Pdl ha incontrato Letta. "Si sta andando verso una conclusione positiva", ha confermato Lorenzo Cesa. Voce contro resta Beppe Grillo che dal suo blog torna ad attaccare l'inciucio. ''Dopo l'osceno colloquio notturno a tre, in cui due persone, Berlusconi e Bersani, hanno deciso tutto, governo, presidenze della Repubblica, programma, al cospetto dell'insigne presenza di Napolitano, il M5S non vedrà rispettati i suoi diritti di presiedere le commissioni del Copasir e della Vigilanza Rai. Andranno all'opposizione farlocca della Lega e di Sel, alleati elettorali di pdl e pdmenoelle. Un quarto degli elettori - scrive Grillo - è di fatto una forza extra parlamentare''. Trattati come "intrusi, cani in chiesa, terzi incomodi, disprezzati come dei poveri coglioni di passaggio. Né più e né meno dei 350.000 che firmarono per la legge popolare Parlamento Pulito che non è mai stata discussa in Parlamento dal 2007 e dopo due legislature è decaduta. Il M5S non può governare, ma neppure avere i diritti minimi di chi fa opposizione''. I responsabili della crisi "ora - tuona il leader del M5S - ci ridono in faccia e mostrano il dito medio in segno di disprezzo, come Gasparri, al riparo delle loro scorte. 'Noi siamo noi e voi non siete un c...'. Quanto pensate che potrà tenere il ghetto in cui avete rinchiuso la volontà popolare? Sei mesi? Un anno?''.

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