Italia: governo, Letta accetta l'incaricoVice Alfano e Bonino agli Esteri
ROMA - Enrico Letta ha sciolto la riserva ed ha accettato di formare
il nuovo governo. Salito al Colle alle 15 ha sottoposto la lista del
futuro esecutivo al presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, poco
dopo le 17.15 ha presentato l'elenco dei ministri.
Sottosegretario alla presidenza Consiglio, Patroni Griffi.
Vicepremier e ministro dell'Interno Angelino Alfano; gli affari europei
Enzo Moavero; agli affari regionali Graziano Delrio; ministro della
coesione territoriale Trigilia; ministro per i rapporti con il
Parlamento Dario Franceschini; ministro per le Pari opportunità e Sport
Iosefa Idem; Semplificazione Giampiero D'Alia. Al ministero delgli
esteri andrà Emma Bonino; alla Giustizia Anna Maria Cancellieri;
all'Economia Fabrizio Saccomanni. In mattinata le ultime trattative del
premier incaricato avrebbero tuttavia sbloccato definitivamente la
situazione. Almeno stando all'ottimismo di Silvio Berlusconi. "Sono
fiducioso", ha scandito il Cavaliere tornando a Palazzo Grazioli dopo il
lungo incontro, durato circa due ore e mezza, con il premier
incaricato. "Non posso dire molto, stiamo facendo le cose che si fanno
sempre in questa fase". Ma poi si lascia andare e a chi gli chiede se il
giurameno di Letta potrebbe arrivare in giornata risponde "sì, penso di
sì". Prima del vertice con Berlusconi, Alfano e lo zio Gianni Letta, il
presidente incaricato aveva visto l'ex segretario Pd Pier Luigi Bersani
che nell'incontro - a quanto riferito da fonti parlamentari - avrebbe
detto a Letta di ''informare il Pdl che il governo non si fa a tutti i
costi''. Ieri sera si sarebbe infatti sfiorata la rottura nelle
trattative tra Pd e Pdl ma nell'incontro di stamane Letta e Berlusconi
avrebbero riavvicinato le posizioni. Smentito in mattinata anche il
presunto veto Pdl che sarebbe stato posto su Massimo D'Alema al
ministero degli Esteri. Il segretario Pdl Alfano ha infatti chiarito in
una nota che ''dal Popolo della libertà" non è arrivato "nessun veto a
D'Alema perché non è nostra abitudine ingerire in casa altrui. Non si
utilizzi il Pdl come pretesto''. Intanto ''sensazioni positive'' sulla
nascita del governo sono arrivate anche dalla delegazione di Scelta
civica che dopo il Pdl ha incontrato Letta. "Si sta andando verso una
conclusione positiva", ha confermato Lorenzo Cesa. Voce contro resta
Beppe Grillo che dal suo blog torna ad attaccare l'inciucio. ''Dopo
l'osceno colloquio notturno a tre, in cui due persone, Berlusconi e
Bersani, hanno deciso tutto, governo, presidenze della Repubblica,
programma, al cospetto dell'insigne presenza di Napolitano, il M5S non
vedrà rispettati i suoi diritti di presiedere le commissioni del Copasir
e della Vigilanza Rai. Andranno all'opposizione farlocca della Lega e
di Sel, alleati elettorali di pdl e pdmenoelle. Un quarto degli elettori
- scrive Grillo - è di fatto una forza extra parlamentare''. Trattati
come "intrusi, cani in chiesa, terzi incomodi, disprezzati come dei
poveri coglioni di passaggio. Né più e né meno dei 350.000 che firmarono
per la legge popolare Parlamento Pulito che non è mai stata discussa in
Parlamento dal 2007 e dopo due legislature è decaduta. Il M5S non può
governare, ma neppure avere i diritti minimi di chi fa opposizione''. I
responsabili della crisi "ora - tuona il leader del M5S - ci ridono in
faccia e mostrano il dito medio in segno di disprezzo, come Gasparri, al
riparo delle loro scorte. 'Noi siamo noi e voi non siete un c...'.
Quanto pensate che potrà tenere il ghetto in cui avete rinchiuso la
volontà popolare? Sei mesi? Un anno?''.
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