#no2giugno USB-Vigili del Fuoco: "No a parate militari e carnevalesche. Prestiamo soccorso nelle zone terremotate"
L’USB
VV.F ha diramato due comunicati per chiedere al presidente Napolitano, e
al governo, che i Vigili del fuoco non vengano mandati a esibirsi in
“parate militari o carnevalesche”, ma che vengano piuttosto adoperati
nelle zone colpite dai due devastanti sismi. Il sindacato inoltre
denuncia “i tagli lineari” che il corpo dei VV.F sta subendo, e che si
ripercuotono sui cittadini in momenti drammatici come questi. Infine Usb
VV.F denuncia l’irresponsabilità di chi, subito dopo il primo sisma, ha
dato il via libera alle aziende a riprendere le attività produttive,
permettendo che altri operai morissero nella seconda violenta scossa di
ieri; e annuncia una proposta di legge che, modificando il ruolo della
Protezione Civile, metta i VV.F al centro della macchina dei soccorsi.
I Vigili del
fuoco aderenti a USB chiedono che i propri lavoratori “non vengano
mandati ad esibirsi in una sfilata, ma a prestare la loro opera di
soccorso tecnico urgente alla popolazione delle zone terremotate”. Nel
comunicato si specifica che il Corpo nazionale dei VV.F “è un ente
sociale che non ha mai avuto alcun motivo di partecipare a parate
militari o carnevalesche”, ed è “ incomprensibile e inaccettabile in
questo momento la scelta di impegnare un folto gruppo di lavoratori per
la sfilata del 2 giugno, lasciando al contempo alcune zone terremotate
prive di operatori”. Nel comunicato si denunciano inoltre i tagli
lineari che hanno messo in ginocchio l’intero corpo dei VV.F, e che di
conseguenza si rivelano deleteri per la sicurezza dei cittadini: “oggi,
infatti, il soccorso tecnico urgente alla popolazione è assicurato solo
ed esclusivamente con il raddoppio dei turni del personale VV.F. e con
la certezza che i lavoratori non saranno retribuiti, perché il
Dipartimento non ha fondi e si appresta a nuovi tagli lineari. Tagli che
oggi si dimostrano drammaticamente irresponsabili, in quanto hanno
anche contribuito a rendere sempre più precaria la sicurezza nei luoghi
di lavoro, come risulta dalla lugubre conta dei lavoratori morti in
Emilia”.
Questo
perché, secondo la denuncia dell’USB VV.F, non solo qualcuno ha permesso
che quei capannoni sotto cui sono morti gli operai nei due sismi
fossero costruiti senza rispettare le leggi in materia antisismica, ma
nessuno avrebbe, inoltre, effettuato attenti controlli fra il primo e il
secondo sisma, permettendo che altri operai morissero nella seconda
forte scossa di terremoto di ieri. Nel comunicato si legge: “in questo
momento i Vigili del Fuoco sono il primo ente preposto alla incolumità
privata e pubblica, a ricercare la catena di responsabilità di chi ha
autorizzato la lavorazione in capannoni con travi poggiate sui pilastri
senza essere ancorate. Come lavoratori si interrogano, ed interrogano
quella politica che fino a ieri considerava la sicurezza come un onere
per le imprese e ha fatto in modo di ridurre, se non eliminare, i
controlli per garantirla”. Ecco perché chiedono al presidente Napolitano
e al governo di “porre fine alle parate di essere considerati per la
loro professionalità”.
Nel secondo
comunicato L’USB VV.F denuncia “la mancata applicazione del principio di
precauzione da parte delle autorità politiche e tecniche in Emilia”, e
ritiene “una grave imprudenza” l’autorizzazione concessa alle aziende
delle zone terremotate di riprendere le attività produttive subito dopo
il primo devastante sisma. “Non è accettabile – prosegue il comunicato -
che un Paese civile anteponga le ciniche logiche dell’economia alla
vita dei suoi cittadini”. Ed è la stessa USB VV.F a fare autocritica,
relativamente a presunte concessioni a riprendere le attività produttive
date proprio da tecnici dei Vigili del fuoco: “sarà compito della
magistratura accertare le responsabilità, sarà compito anche di questo
sindacato richiedere un indagine interna, per chiarire se i Vigili del
Fuoco in questo frangente hanno fatto tutto quello che dovevano, per
scongiurare quanto accaduto. Non possiamo infatti sottrarci a domande
importanti, se è vero quanto affermato da alcuni giornali. Se alcune
delle strutture che sono crollate avevano avuto il via libera alla
ripresa lavori da parte dei nostri tecnici, dovremo domandarci se oggi
esistono gli strumenti idonei per dare risposte certe. Risposte che, se
sbagliate, costano la vita delle persone”. Intanto il sindacato chiede
di fermare le attività produttive nelle zone interessate dal sisma, e
dai conseguenti crolli e indebolimenti di strutture ed edifici, e
auspica “che venga da subito istituita una cassa integrazione speciale
per garantire un reddito a chi non lavora, e che vengano istituiti fondi
ad hoc per intervenire nei luoghi di lavoro per la messa in sicurezza
degli stessi”.
Infine USB
VV.F annuncia che, relativamente alla Protezione Civile, e al fine di
dotare l’Italia “di un sistema efficiente di salvaguardia”, presenterà
una proposta di legge “che mira ad ottimizzare e migliorare il sistema
di Protezione Civile, ponendo i Vigili del Fuoco al centro di questa
organizzazione”.
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