La situazione politica in Italia è grave, ma non è seria
Come scriveva il grande Ennio Flaiano nel 1956, nel suo Diario
notturno: “La situazione politica in Italia è grave ma non è seria”.
A leggere le ultime dichiarazioni dei Capigruppo alla Camera e al
Senato del PDL, Brunetta e Schifani, la situazione politica italiana
sembra peggiorata: ora oltre che grave, è diventata anche seria.
Brunetta e Schifani hanno dichiarato che prima di cambiare la legge
elettorale occorre modificare la struttura costituzionale e
istituzionale del Paese. Con questo Governo, con questo Parlamento? Ma
se una riforma della Costituzione non è stata fatta quando sia il PDL
che il PD avevano ampie maggioranze parlamentari, i due pensano che si
possa risolvere oggi, con il poco tempo che durerà questo esecutivo, una
riforma di questa portata?
I politici si sono già dimenticati le ragioni per cui è nato questo
governo poche settimane fa? Si sono dimenticati le parole del Presidente
Napolitano al Parlamento riunito in seduta comune?
Esternare che prima si fanno le riforme e poi si cambia la legge
elettorale, significa una cosa sola: che il PDL vuole andare alle nuove
elezioni con il Porcellum. Questa è la traduzione concreta del pensiero
dei Capigruppo PDL. Perché mai questo Porcellum è così caro agli attuali
politici e non vogliono modificarlo? Forse perché sono gli stessi
politici che decidono chi sono i fortunati, i predestinati a sedere in
Parlamento, mettendo da parte la volontà popolare degli elettori che si
trovano da votare una lista preconfezionata?
E’ tornato alla casa del Padre, in questi giorni, il tanto
bistrattato, se a torto o a ragione sarà la Storia a dircelo, Giulio
Andreotti. Ebbene, il Sig. Giulio Andreotti ogni volta che è entrato in
Parlamento, è stato eletto conquistandosi a suon di preferenze il
diritto a sedere nell’emiciclo. Almeno da questo punto di vista non si
può dire che Andreotti fosse il male assoluto, dalla sua mente
“diabolica” non uscì mai un sistema elettorale così anti democratico
come quello attuale, ideato dal leghista Calderoli nel 2005 e subito
piaciuto, nei fatti, a tanta Destra e a tanta Sinistra.
Intendiamoci, sono talmente gravi e molteplici i problemi che
l’Italia deve affrontare, che non è certamente la riforma elettorale la
panacea di tutti i mali. Tuttavia, ridare agli italiani quella
“sensazione” di incidere maggiormente, concretamente, nella scelta del
proprio rappresentante da eleggere in Parlamento, senza passare per
forza dalla rete grillina, può aiutare a rifondere nei cuori la fiducia e
un nuovo rapporto con la classe politica.
Siamo consapevoli che la strada di questo primo Governo Letta è
stretta e tutta in salita, tuttavia dobbiamo crederci. Non ci sono
alternative al momento. E questo anche PD e PDL in fondo lo riconoscono.
Fino a quando però le vicende personali di Berlusconi da un lato e la
situazione interna al PD dall’altro non pregiudicheranno la situazione?
Difficile dirlo. Il Presidente Letta in questi mesi deve cercare di far
passare quelle riforme economiche che ci permettono di superare questa
terribile crisi e far modificare questa legge elettorale che ormai ha
stancato gli italiani. Tutto il resto sarà tema per la prossima
Legislatura.
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