Dalla “Legge sulla Reichsbank” del 15/06/1939 alla “dichiarazione di guerra” del 3/09/1939
Gli avvenimenti relativi al secondo conflitto mondiale ed il
completo controllo della cultura, dell’informazione, delle comunicazioni
da parte dei “liberatori” hanno occultato per molti decenni questo
evento di portata storica.
Ovviamente a guerra finita, le potenze occupanti fra i primi atti emanati hanno provveduto a eliminare quest’anomalia bancario/finanziaria /monetaria tedesca e riprendendo il controllo dell’emissione monetaria….
Ovviamente a guerra finita, le potenze occupanti fra i primi atti emanati hanno provveduto a eliminare quest’anomalia bancario/finanziaria /monetaria tedesca e riprendendo il controllo dell’emissione monetaria….
Ciascuno dei “liberatori/occupanti” provvide autonomamente
per la zona di sua competenza ma tutti certamente in stretto
coordinamento collaborativi… quantomeno temporale… :
Gli americani con la Legge n. 60 del 1° marzo 1948
(Militärregierung Deutschland, Amerikanisches Kontrollgebiet, Gesetz Nr.
60 vom 1. Marz 1948);
Gli inglesi con l’Ordinanza n. 129, del 1° marzo 1948
(Militärregierung Deutschland, Britisches Kontrollgebiet, Verordnung Nr.
129 vom 1. März 1948);
I francesi con l’Ordinanza 203 del 26 marzo 1949
(Militärregierung Deutschland, Französisches KontroUgebiet, Verordnung
Nr. 203 vom 26. März 1949).
Come ormai sanno perfettamente i nostri lettori tutte le guerre sono
promosse, istigate, favorite, e finanziate dai banchieri e dalle loro
banche … fin dall’avvento della “moneta”…..
Infatti, come abbiamo già raccontato in altri interventi, la crisi
post prima guerra mondiale della Germania, che poi aveva portato alla
Repubblica di Weimar ed al cui meschino crollo aveva gettato la Germania
nella fame più totale… ne uscì mediante al noto escamotage messo in
atto da Hjalmar Schacht, ministro del tesoro di Hitler dal 1933 al 1938,
alla fine dimessosi per contrasti operativi con Hitler… Viene il
fondatissimo sospetto che questi contrasti e dissidi altro non
provenissero se non dalla intenzione di Hitler di nazionalizzare
l’emissione della moneta con tutte le caratteristiche in questa legge
descritti… soprattutto esente da SIGNORAGGIO …cosa che a Schacht, ebreo,
correligionario, collega ed affine della grande finanza anglo-americana
della City e di Wall Street (per quanto di sentimenti certamente leali
verso la Germania) non poteva tollerare.
Ma a Schacht probabilmente fino a che si trattava di rimettere in
sesto l’economia a la vita sociale tedesca stava bene di coglionare, con
il più o meno consapevole beneplacito di almeno parte della squadra
degli usurai,… la cosa poteva essere accettabile ed infatti se ne
occupava proprio lui… quando si fosse trattato, come si trattava,… di
affrancarsi completamente dalla tirannia dell’usura… la cosa non andava
bene… e guarda caso … un uomo rotto a tutte le esperienze come Schacht…
ha un improvviso rigurgito di dignità e da le dimissioni (accettate –
da Hitler) e guarda caso… immediatamente Hitler assume su di sé il
portafoglio del ministero del tesoro… e qualche mese dopo fa emanare la
legge che adesso vedremo… e cacchio… Gran Bretagna, Francia e Stati
uniti…. Che fino ad allora si erano fatti prudentemente i fatti loro
(neppure facendo propaganda interventista)… se ne erano infatti
strafottuti delle disgrazie dell’Austria e della Cecoslovacchia, ….
improvvisamente però si risvegliano magicamente dal torpore del sonno
eterno al suono della solita parolina….. “SIGNORAGGIO”… e….
istintivamente sentono l’imperiosa chiamata alla armi …. Ufficialmente
per “morire per Danzica” …..Ma noi oggi sappiamo esattamente come sono
andati i fatti…. Ed il motivo era il rischio che se il Terzo Reich fosse
sopravvissuto abbastanza a lungo avrebbe distrutto l’incastellatura
tanto pazientemente costruita in questi secoli di lavorio sotterraneo
facendo conoscere al mondo la truffa del Signoraggio…. Però questo
purtroppo non è successo .--- hanno vinto loro e hanno seppellito tutto
sotto una coltre di stronzate…. Ora sono drammaticamente passati
settant’anni e siamo vicini a ripetere di nuovo gli stessi errori……
Ecco perché esistiamo noi… per divulgare ai quattro venti il nostro
urlo di disperata conoscenza che ancora non trapela dalle “secrete
stanze” e per cui il “popolino” schiavo non sapendo non può
correttamente decidere ed agire…. Lo vediamo in questi giorni di marasma
politico… in cui la gente disperata sa per certo che la stanno
prendendo per il culo… ma non sa cosa decidere per mancanza di
informazioni fondate e certe. Io ed AlbaMediterranea… e tutti gli altri
amici faremo tutto quanto di lecito in notro potere per divulgare quanto
più possibile quello che è giusto e necessario che tutti correttamente
conoscano.
Ed infatti a vera motivazione della fase più violenta dell’evoluzione
della seconda guerra mondiale… è l’emanazione di questa legge
Ed ecco la traduzione dei primi sei articoli :
Il governo del Reich ha approvato la seguente legge, che viene così emanata :
Il governo del Reich ha approvato la seguente legge, che viene così emanata :
I. Forma giuridica e Incombenze
(1) La Banca Tedesca del Reich fa capo direttamente al Führer e Cancelliere del Reich. (2) È persona giuridica di diritto pubblico con sede a Berlino. Può istituire delle filiali.
I compiti della Banca Tedesca del Reich derivano dalla sua posizione di banca d’emissione del Reich. Essa sola ha il diritto di emettere banconote. Deve inoltre regolamentare le transazioni e le operazioni finanziarie in Germania e all’estero. Deve anche provvedere alla utilizzazione dei mezzi economici disponibili dell’economia tedesca nel modo più appropriato per l’interesse collettivo e politico-economico.
II. Direzione e Amministrazione
(1) La Banca Tedesca del Reich è diretta e amministrata dal presidente e dagli altri componenti del comitato direttivo, secondo le disposizioni e con la supervisione del Führer e Cancelliere del Reich. (2) Nel comitato direttivo della Banca del Reich, è il presidente che prende le decisioni.
Il Führer e Cancelliere nomina il presidente della banca e gli altri componenti del comitato direttivo. Egli decide la durata del loro incarico. Gli stipendi, gli assegni di aspettativa, le pensioni e le pensioni di guerra del presidente della banca e degli altri componenti del comitato direttivo, vengono definiti da un contratto con la Banca Tedesca del Reich. II contratto necessita dell’approvazione del Führer e Cancelliere del Reich. Il Führer e Cancelliere del Reich può rimuovere il presidente della banca e gli altri componenti del comitato direttivo in qualsiasi momento, nel rispetto della salvaguardia dei diritti contrattuali.
(1) La Banca Tedesca del Reich fa capo direttamente al Führer e Cancelliere del Reich. (2) È persona giuridica di diritto pubblico con sede a Berlino. Può istituire delle filiali.
I compiti della Banca Tedesca del Reich derivano dalla sua posizione di banca d’emissione del Reich. Essa sola ha il diritto di emettere banconote. Deve inoltre regolamentare le transazioni e le operazioni finanziarie in Germania e all’estero. Deve anche provvedere alla utilizzazione dei mezzi economici disponibili dell’economia tedesca nel modo più appropriato per l’interesse collettivo e politico-economico.
II. Direzione e Amministrazione
(1) La Banca Tedesca del Reich è diretta e amministrata dal presidente e dagli altri componenti del comitato direttivo, secondo le disposizioni e con la supervisione del Führer e Cancelliere del Reich. (2) Nel comitato direttivo della Banca del Reich, è il presidente che prende le decisioni.
Il Führer e Cancelliere nomina il presidente della banca e gli altri componenti del comitato direttivo. Egli decide la durata del loro incarico. Gli stipendi, gli assegni di aspettativa, le pensioni e le pensioni di guerra del presidente della banca e degli altri componenti del comitato direttivo, vengono definiti da un contratto con la Banca Tedesca del Reich. II contratto necessita dell’approvazione del Führer e Cancelliere del Reich. Il Führer e Cancelliere del Reich può rimuovere il presidente della banca e gli altri componenti del comitato direttivo in qualsiasi momento, nel rispetto della salvaguardia dei diritti contrattuali.
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