Ad aprile i senza lavoro sono il 10,9%, in rialzo di 2,3 punti su base annua. In un mese, tra marzo e aprile, hanno perso l'impiego 38mila persone. E' il tasso più altro dal primo trimestre del 1999. Il prezzo più alto lo pagano i giovani tra i 15 e i 24 anni: ad aprile i senza lavoro sono il 35,9%. Secondo i dati dell'Istat, è disoccupato più di un giovane su tre di coloro che partecipano attivamente al mercato del lavoro, ai massimi dal 1993 con un picco del 51,8% per le giovani donne del Sud Italia.
A spaventare i tecnici dell'Istat - che definiscono la situazione
"preoccupante" - è il trend seguito dal mercato del lavoro. La
disoccupazione è sopra la soglie del 10% da ormai due mesi (a marzo era
al 10,1%), ma guardando ai dati grezzi il tasso di disoccupazione è
addirittura superiore, pari all'11,1%.
Buonuscite ai preti pedofili. Così la Chiesa "punisce" gli abusi
"Buonuscite" da 20 mila dollari, una pensione da 1.250 dollari
al mese e l'assicurazione sanitaria fino a quando non avranno trovato un
altro lavoro. Secondo il New York Times, è quanto
avrebbe pagato la Chiesa cattolica negli Stati Uniti per compensare i
preti accusati di pedofilia e favorire il loro ritorno alla vita laica e
privata. Insomma, per dare una mano ai religiosi che hanno abusato di
minori. Un gioco a carte invertite, in cui il risarcimento se lo piglia
chi ha commesso il reato, non la sua vittima.
Ad aver autorizzato i pagamenti sarebbe stato il cardinale Timothy Dolan, dal 2002 al 2009 arcivescovo di Milwaukee
e oggi a capo della Conferenza episcopale statunitense, personaggio
assai conosciuto negli States e inserito dal Time tra le 100 persone più
influenti del mondo. All'epoca dei fatti, Dolan aveva negato tutto:
"L'accusa" - si era difeso - "è falsa, pretestuosa e ingiusta"
Ma, oggi, un documento reso pubblico dagli avvocati delle
vittime e riferito a una riunione del Consiglio finanziario
dell'Arcidiocesi di Milwaukee del 7 marzo 2003 ha confermato la
sua firma sulle autorizzazioni alle transazioni. Allora, la situazione
degli abusi era così grave e indifendibile che persino la compagnia
assicurativa dell'Arcidiocesi si rifiutò di coprire i costi: "La Chiesa è
stata negligente", disse il suo responsabile.
Il primo caso analogo a Milwaukee risale al 1983. Il
prete in questione, Franklyn Becker, era stato accusato di aver
molestato e abusato di almeno 10 minori, sia maschi che femmine. Per
lui, ci fu anche una vera e propria diagnosi di pedofilia. Rimosso
dall'incarico solo nel 2004, si vide versare 10 mila dollari a titolo di
aiuto. "Fu un atto di carità", commentò allora il cardinale Dolan.
Il fatto che la "buonuscita" concessa ai preti pedofili sia una
procedura formale all'interno della Chiesa, nota come "laicizzazione",
certo non rasserena. Anzi, scandalizza ancora di più.
Soprattutto dopo la posizione assunta qualche giorno fa dalla Cei in
merito ai casi di pedofilia: i vescovi non hanno l'obbligo di denunciare
alle autorità i casi di abusi di cui vengano a conoscenza. La
giustificazione data da alcuni esperti in materia, secondo cui "quando
un uomo diventa prete, la Chiesa è chiamata a soddisfare i suoi bisogni
per tutta la vita", è sin troppo debole.
Solo da noi, negli ultimi 11 anni, i casi accertati di pedofilia all'interno del clero sono stati 135.
In America, la Chiesa ha già pagato oltre 16 milioni di dollari per
sostenere i processi dei religiosi accusati di violenze su minori. Nel
2011, l'Arcidiocesi di Milwaukee è stata persino costretta a presentare
istanza di fallimento.
Nella lettera inviata pochi giorni fa all'attuale Arcivescovo
di Milwaukee dall'associazione delle vittime Survivors Network of those
Abused by Priests si legge: "In quale altra occupazione,
soprattutto che opera con le famiglie, le scuole e i giovani, viene dato
un bonus in denaro a un dipendente che abbia molestato e abusato
sessualmente su dei bambini?".