Grillo all’attacco: “Berlusconi?
In galera, ma il Pd lo protegge”
Il leader del M5S: per il Cavaliere
già pronta legge sull’incandidabilità E sui partiti: sono finiti, in Italia sono finiti nel giro di quattro mesi
già pronta legge sull’incandidabilità E sui partiti: sono finiti, in Italia sono finiti nel giro di quattro mesi
«Il Pdl è solo Berlusconi, il Pd non si sa cosa sia. Si proteggono
l’un l’altro: Berlusconi non va in galera (perché dovrebbe andare in
galera) e nel Pd non si fanno indagini sulle banche, su Unipol e MpS, i
più grandi scandali finanziari degli ultimi 50 anni. Questo non è un
governo, è una metafora». Così Beppe Grillo a CNBC.
«Sono finiti, i partiti in Italia sono finiti nel giro di 4 mesi, non
ci sono più»: intervistato dall’emittente statunitense Grillo
ribadisce la sua previsione e delimita la prossima partita elettorale a
soli due contendenti, il suo movimento e lo «psiconano» Silvio
Berlusconi, per il quale - sostiene - è già pronta la legge
sull’incandidabilità. «Anche gli italiani devono capire - sostiene
Grillo - che bisogna fare un passaggio oltre Berlusconi. È una
pubblicità televisiva, quasi un ologramma; A volte penso che non c’è
neanche, Berlusconi. Fai così - dice facendo un movimento con la mano -
ed è qualcosa che non c’è più...Berlusconi è una promessa, un marketing,
un advertising, una pubblicità. Non c’è più niente, questo paese
bisogna rifarlo dalle radici».
Intanto ieri sera intanto il Movimento 5 Stelle ha annunciato che
porterà in Parlamento un disegno di legge per abolire il reato di
vilipendio al Presidente della Repubblica. A dirlo, da Treviso, è Beppe
Grillo. «Il vilipendio viene dalla legge Rocco, una legge fascista che
ha fatto Mussolini; non c’è da nessuna parte del mondo», ha detto. «Che
cos’è il vilipendio - si è poi chiesto Grillo - dire che Napolitano ha
fatto distruggere i nastri della conversazioni con Mancino?». Grillo ha
anche commentato le parole di ieri del Presidente della Repubblica, che
ha sottolineato come non sia suo compito decidere in proposito perché
spetta alle Camere: «Se fa un ragionamento così forse è d’accordo anche
di togliere il reato. Presenteremo in Parlamento un disegno di legge per
abrogarlo e vedremo se è d’accordo o non è d’accordo».
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