Le poltrone dei privilegi affascinano, seducono, incantano
Senza pudore questi nostri politici. Il bue chiama cornuto l’asino.
Guardano la pagliuzza nell’occhio degli altri e non la trave che è nel
loro occhio. Da che pulpito viene la predica… Vivono in mezzo ai
privilegi, sono attaccati ai loro privilegi come le cozze allo scoglio,
stanno facendo schifo fino all’ultimo con la legge elettorale, per non
perdere i loro privilegi, per non doversi alzare dalla poltrona dei
privilegi. Hanno approvato tutte le leggi popolo-succhiasangue
escogitate dal governo per salvaguardare banche e grandi ricchezze, e
poi vengono in Tv e fingono d’arrabbiarsi, fingono di scandalizzarsi
poiché il conduttore televisivo non si degna di dire loro quanto
guadagna. Così hanno fatto Giorgio Clelio Stracquadanio e Renato
Brunetta (bella coppietta) rispettivamente durante le trasmissioni
“Servizio pubblico” di Michele Santoro e “L’ultima parola” condotta da
Gianluigi Paragone. Il primo politico per l’agitazione è diventato rosso
paonazzo, il secondo si dimenava come un maggiolino sottosopra. Per
costringere buona parte di questi politici senza pudore a togliere il
sedere dalla poltrona dei privilegi, verrebbe voglia di votare per il
Movimento 5 Stelle, ma il fatto è che quelle poltrone incantano,
affascinano, seducono. Chi ci assicura che una volta che ci si
siederanno i nuovi parlamentari del Movimento, non ne resteranno
affascinati, sedotti, incantati? L’unica possibilità è far sparire le
poltrone dei privilegi, oltre a quelli che attualmente vi si crogiolano.
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