Il Ritorno dei Morti Viventi
Ne vogliamo parlare oppure sorvoliamo? Dalle nauseabonde cantine
delle sezioni dei partiti hanno riesumato i cadaveri. Il fatto
preoccupante è che questa gente c’è sempre stata. E’ colpa nostra che li
abbiamo dimenticati. I nomi degli incaricati alle varie commissioni
sono imbarazzanti. Gente ammuffita che faceva parte della prima guerra
punica, già sconfitta dai cartaginesi, schiacciata dagli elefanti di
Annibale sulle montagne innevate, mortificata dalle cannonate di
Napoleone, presa a calci dai Garibaldini, esiliata in ogni dove, è
ancora lì, rientrata dalla finestra, con la tuta nera per raschiare il
fondo di questo paese beota. Ma li hai letti i nomi? Li hai visti i loro
profili in rete? Hai letto i danni che hanno procurato ad ogni incarico
assunto in passato? Qualche Libero giornale ha avuto anche la
sfrontatezza di polemizzare sul numero di poltrone assegnate ai
portavoce della cittadinanza italiana, cioè gli unici motivati a fare i
nostri interessi, affermando che sono collusi con la casta, poiché, in
questo magna magna style, hanno ottenuto alcuni incarichi
istituzionali. Parliamoci chiaro, a loro le poltrone in pelle, al
movimento cinque stelle il seggiolone. E poi parlano di conflitto
d’interesse. E’ in atto una guerra mediatica e politica di bibliche
dimensioni . L’inciucio procede come una piovra dai lunghi tentacoli,
che s’insinua tra le maglie della democrazia, e così pone i suoi
commissari. C’è molto da fare per scardinare la prepotenza e i
tatticismi imperanti. Pensavate di poter abbattere il sistema con le
votazioni? Pensavate che un’azienda adita alla frode, così ben oliata,
potesse sfiorire con otto milioni e mezzo di voti contrari? Pensavate
che questo paese avesse in seno una coscienza popolare? Si lo pensavamo.
Abbiamo fatto male. Ci siamo sbagliati. Questi sono i danni del voto di
scambio, delle raccomandazioni. Sono i danni dell’informazione mirata
allo stordimento. Il governo dei morti viventi ha scoperchiato i covi
dove teneva nascoste le sue salme. Tuttavia non si può auspicare che le
salme siano in grado di amministrare i vivi. Tenteranno di prenotarci un
posto all’obitorio. Come avvoltoi sulle carcasse si aggirano
minacciosi. Sempre loro. Immersi nella cupidigia, anni siderali dalla
gente che si è fidata eleggendo coloro che ci hanno distrutto e
continueranno a farlo. Imbarazzanti. Andate a leggere i loro nomi,
ripeto, andate a verificare le loro abilità tanto declamate. Eppure c’è
un lato importante da sottolineare: da qualche mese anche il comune
cittadino ne è al corrente. Il virus era stato prima ipotizzato, ora è
allo scoperto. Il pus è appena sottopelle. Agli occhi di tutti. Basta
fare come quando appare un foruncolo. E lo dobbiamo fare noi. Il popolo
deve avere la forza intellettuale di comprendere che è finito il tempo
del ricatto ideologico. Bisogna restituire alla politica la dignità del
pensiero, al servizio del bene comune. Devono andare via. Questi
mestieranti della politica da baraccone circense umiliano la nostra
intelligenza.
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