Referendum: se tredici milioni di voti vi sembrano pochi
Referendum: se tredici milioni di voti vi sembrano pochi
I numeri
Voti per l'abrogazione delle norme sulle trivelle: 13.334.754
Voti di Renzi alle Europee del 2014: 11.202.231
Sarebbe servito un miracolo per
raggiungere il quorum nel referendum sulle trivelle, cioè quel
cinquanta per cento più uno necessario a rendere efficace sul piano
legislativo la volontà espressa dai cittadini. Un miracolo pensando
all'Italia della passività e dell'ignavia ma anche della disperazione e
della sfiducia e tenendo
conto del mancato accorpamento con le amministrative, della
disinformazione profusa a piene mani dai giornalacci e
dalle tv di regime a cominciare dalla Rai renziana (certe
trasmissioni di Rai 3 in cui si affermava che si votava solo in nove
regioni rappresentano veri e propri “casi criminali di scuola”),
dal punto di partenza rappresentato dal fatto che ormai 3-4 italiani
su 10 non vanno più a votare in qualsivoglia elezione e sul quale i
fautori del No hanno
fondato la propria campagna per l'astensione, dalla marginalità
sostanziale del tema oggetto del referendum (la proroga automatica
alla scadenza delle concessioni già in essere per l'estrazione di
gas e petrolio, nei tratti di mare entro le dodici miglia), dal fatto
che i cittadini delle regioni che non si affacciano sul mare non si sono
sentiti (egoisticamente) coinvolti nella questione. Vale la
pena ricordare che per il raggiungimento del quorum (invertendo una
tendenza che durava da molti anni) nei referendum
del 2011 che riguardavano oltre che l'acqua pubblica anche il
nucleare ebbe un impatto fondamentale la tragedia di Fukushima in
Giappone verificatasi poco tempo prima. E comunque i referendum sulla
questione trivelle erano stati già vinti nel momento in cui, con
l'ultima legge di stabilità, il governo Renzi aveva abrogato la
possibilità di nuove concessioni entro le 12 miglia proprio per non
doversi confrontare con i cittadini su quella sciagurata decisione.
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