Carige, «Non lasceremo nessuno sul lastrico»
Genova - Le operazioni di dismissioni che Banca Carige deve
realizzare nell’ambito del processo di rafforzamento patrimoniale da 800
milioni non avranno ricadute occupazionali. Lo ha detto il presidente
dell’istituto, Giovanni Berneschi, nel corso dell’assemblea dei
soci chiamati a deliberare sul bilancio 2012 e, nella parte
straordinaria, la delega al Cda fino a fine marzo 2014 per un aumento di
capitale fino a 800 milioni di euro.
«La vendita non significa abbandonare tutti, si possono fare vendite avendo garanzie sul personale. Banca Carige farà le cose in modo corretto e serio»
ha detto Berneschi, rispondendo ai sindacati preoccupati per le
ricadute occupazionali derivanti dalle cessioni degli asset, in primo
luogo le due compagnie assicurative “La compagnia Danni” (Carige
Assicurazioni) conta circa 300 dipendenti, mentre i lavoratori in
“Carige Vita” sono circa 115.
«In questa vicenda colpisce il fatto che circa 450 persone possono
essere lasciate sul lastrico, ma non lasceremo nessuno sul lastrico»,
ribadisce Berneschi. Il presidente ha spiegato le ragioni che hanno
portato il gruppo a dovere mettere a punto un piano di rafforzamento
patrimoniale incentrato sulle dismissioni, in primo luogo Basilea 3 e
l’unione bancaria con la vigilianza della Bce, e si è detto fiducioso
sul successo delle operazioni di dismissioni. «Se avessimo fatto solo un
aumento di capitale avremmo dato un’altra bastonata alle nostre
quotazioni», dice Berneschi spiegando che, con le attuali condizioni di
mercato, «avremmo dovuto fare un aumento con uno sconto anche fino al
50%
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