VOTA ANTONIO....... LA TRIPPA ....

martedì 6 maggio 2014

L'OSCE COPIA IL GOVERNO SU RECENSIONE E DEFICIT

L'Ocse copia il governo su recessione e deficit ma frena sulla disoccupazione: "Nessun miglioramento" 

Crescita lenta e ancora problemi con il deficit nel 2014 e 2015 mentre sul fronte della disoccupazione continua la stagnazione. E’ questo in sintesi il quadro che l’Ocse ha diffuso in queste ore sulla situazione nel Bel Paese, un quadro tutto sommato uguale a quello delineato dal Governo nell’ultimo Def. Così sovrapponibili i due profili che in un passaggio viene sottolineato come le prospettive complessive continuano a migliorare non solo grazie "alle esportazioni, stimate in crescita per via dell'aumento della domanda estera”, ma anche per una domanda interna che iniziera' a espandersi, “sostenuta anche dai tagli alle tasse sul reddito nel 2014”. Tuttavia, ancora una volta proprio come sottolinea palazzo Chigi, servono "ulteriori riforme strutturali mentre "il governo dovrebbe anche garantire l'effettiva attuazione delle riforme precedenti".
Nel 2015 la disoccupazione sarà al 12,5%
La recessione continuera' durante il 2104 e la crescita aumentera' un po' di piu' nel 2015 - scrive l'organizzazione parigina - Il ritorno della fiducia aiutera' sia i consumi sia gli investimenti (tenuti a freno dal sistema creditizio), con un'ulteriore spinta dai moderati tagli alle tasse che aumenteranno il reddito delle famiglie". Quadro nero per la disoccupazione, che scendera' nel 2015, ma solo lentamente, perche' il primo impatto dell'aumento della domanda di lavoro “saranno probabilmente piu' ore lavorate". La percentuale di senza lavoro viene al 12,8% nel 2014, dopo il 12,2% dell'anno scorso, e al 12,5% nel 2015. Sul fronte del deficit invece, scrive ancora l'Ocse, "il governo italiano ha avuto successo nel portare avanti il consolidamento di bilancio nel 2013". Ciononostante, "il livello del deficit non e' sceso, a causa dell'attivita' economica debole". Il rapporto deficit/Pil e' cosi' rimasto al 2,8% l'anno scorso, e scendera' secondo le stime dell'organizzazione al 2,7% quest'anno e al 2,1% l'anno prossimo."il rapporto tra debito e Pil non comincera' a scendere prima del 2016”. Cio' rende il Paese "ancora vulnerabile a potenziali scossoni" dei mercati, ed e' quindi "essenziale continuare con la cautela sui conti pubblici basata sulla riduzione della spesa".
"Inflazione destinata a rimanere bassa"
La fiducia delle imprese “e' cresciuta ma rimane al di sotto dei recenti picchi", prosegue l'Ocse, "l'occupazione, pero', continua a diminuire e la disoccupazione e' aumentata di nuovo; pertanto la debolezza dell'economia rimane sostanziale". "La crescita dei salari e' rimasta bassa e l'inflazione e' calata, in parte a causa dell'apprezzamento dell'euro", si legge ancora nell'Outlook, "la spesa pubblica restera' debole e l'inflazione e' destinata a rimanere bassa". In Italia le condizioni del credito dovrebbero in qualche modo migliorare nel 2014, a seconda dei risultati dell'Asset Quality Review della Bce, ma dovrebbero sostenere una ripresa solo graduale degli investimenti", i quali, secondo l'Ocse, accelereranno comunque nel 2015 grazie proprio alla ripresa delle esportazioni. I rischi al ribasso per la ripresa, afferma ancora l'organizzazione di Parigi, sono legati proprio al settore bancario, la cui debolezza potrebbe "restringere il credito e interrompere il normale ciclo degli investimenti" e a una possibile reazione avversa dei mercati a una frenata sul consolidamento fiscale. D'altro canto, si legge ancora nell'Outlook, "gli investimenti, e di conseguenza il Pil, potrebbero riprendersi piu' del previsto, soprattutto se il piano di rimborso dei debiti della pubblica amministrazione nei confronti delle imprese riuscira' a dare un impeto significativo all'economia".
Il quadro mondiale è sostanzialmente statico
La situazione mondiale, al di là di qualche facile trionfalismo sui segnali di qualche ripresa in settori del mondo occidentale, non lascia intravvedere grandi prospettive. Il Pil dell'area Ocse e' destinato a crescere del 2,2% nel 2014 e del 2,8% nel 2015, in accelerazione rispetto all'espansione dell'1,3% segnata nel 2013, in un quadro che vede gli Usa accelerare, la Cina rallentare e l'Eurozona riprendersi in modo piu' lento rispetto alle altre grandi potenze economiche mondiali. Però, viene anche sottolineato che i rischi derivanti dal ritiro delle misure di allentamento quantitativo attuate dalle banche centrali "potrebbero rivelarsi un'enorme sfida", dice l’Ocse. E se da una parte sono diminuiti i timori di un collasso dell'area euro, proprio "le tensioni finanziarie sui mercati emergenti potrebbero far deragliare la ripresa globale". Fattori di rischio che si aggiungono ai pericoli di deflazione nell'Eurozona e alle tensioni geopolitiche, in un quadro dove "l'eredita' della crisi deve ancora essere affrontata".

Nessun commento:

Posta un commento