La Massoneria Decide le Sorti dell'Italia
Un
autorevolissimo esponente politico della ormai defunta (?) Prima
Repubblica si è scagliato, violentemente, contro l’attuale Premier, che
incarnerebbe – a suo dire – il vero erede di Licio Gelli: “Dopo 35 anni vedo realizzarsi il programma di Rinascita Nazionale del toscano Licio Gelli”.
Il
commento di Rino Formica, socialista, ministro delle Finanze e del
Lavoro in tre diversi governi della prima repubblica, oltre che
lapidario appare inquietante. La dichiarazione è stata rilasciata alcuni
giorni prima dell’annuncio della lista definitiva dei ministri, a
trattative ancora in corso; del resto le motivazioni che hanno spinto
l’ex ministro a spingersi in una considerazione così azzardata non
avevano bisogno di nomi specifici, ma risiedevano nell’acuta
osservazione dei fenomeni politici degli ultimi due decenni.
In un’intervista rilasciata al sito del Sussidiario. Formica spiega “la
crisi di governo è in realtà una crisi di sistema, con un’accumulazione
di detriti che ci portiamo dietro da vent’anni, e in un’epoca come la
nostra, nella modernità di questi tempi, vent’anni equivalgono più o
meno a due secoli dei tempi passati. La crisi è di sistema e si
continuano ad affrontare gli effetti, non le cause”.
L’ex ministro vede alla base del nuovo esecutivo un patto tra Renzi e Berlusconi, una sorta di “maggioranza occulta”, così la definisce, basata sulla sintonia dei due leader i quali “non
sopportano i corpi intermedi, non hanno un’idea della democrazia
partecipativa, e vogliono semplificare senza riguardo usando, solamente
al momento, forze politiche medio-piccole che esistono ancora oggi in
Parlamento”.
La tesi di Formica si sposa, quindi, con quella
di chi ritiene Alfano e il suo Ncd uno strumento nelle mani di
Berlusconi: un piccolo gruppo parlamentare che ha una valenza rilevante
all’interno del nuovo governo e la cui funzione sarebbe quella di
assecondare l’esistenza dell’esecutivo senza compromettere, al momento,
il partito del leader del centrodestra.
Ma per quale motivo
l’asse “occulto” Renzi-Berlusconi porterebbe alla realizzazione del
programma politico della disciolta P2? Anche su questo argomento le
spiegazioni fornite dall’onorevole barese sembrano trovare solide basi
nelle vicende politiche degli ultimi giorni. Il patto si fonderebbe su
tre punti fondamentali:
1) intesa a due per l’elezione del presidente della Repubblica, con una convergenza sul nome di Mario Draghi;
2)
elezioni politiche entro un anno con una legge elettorale che permetta
l’eliminazione dei partiti medio-piccoli e l’emarginazione di Grillo e,
infine,
3)
una larga maggioranza parlamentare che abbia come obiettivo primario la
modifica costituzionale della forma dello Stato attuale.
“Non un golpe” spiega Formica “ma
la risposta a ciò che chiedono i mercati. E questo mi sembra la
fotocopia del programma di Gelli: non esistono più maggioranze
catto-comuniste ma catto-massoniche”.
Un quadro sconcertante ma purtroppo realistico, che inevitabilmente richiama alla mente una celebre frase dello stesso Formica: “La politica è sangue e merda”
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