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lunedì 31 marzo 2014

RIFORMA SENATO RENZI "SVOLTA PER LE ISTITUZIONI"

Si' governo a ddl riforma Senato Renzi, "svolta per le istituzioni" 

Roma, 31 mar. - Tutti d'accordo al Consiglio dei ministri: voto all'unanimita' e parte ufficialmente la nuova, e piu' discussa, riforma dell'era Renzi. Quella del Senato, con in aggiunta quelle del Titolo V della Costituzione e del Cnel, organo costituzionalmente rilevante di cui si chiede, senza ulteriori indugi, l'abolizione. L'Assemblea di Palazzo Madama aggiungera' al suo nome la specificazione 'delle Autonomie'.
  Verra' composta dai presidenti delle giunte regionali e delle Province autonome di Trento e Bolzano, dai sindaci dei Comuni capoluogo di Regione e di Provincia autonoma, nonche', per ciascuna Regione, da due membri eletti dal Consiglio regionale tra i propri componenti e da due sindaci eletti da un collegio elettorale costituito dai sindaci della Regione. Complesso, ma rappresentativo - per l'appunto - delle istituzioni territoriali della Repubblica. Subito dopo il varo del progetto. Renzi tiene una conferenza stampa, poi si fa intervistare da una televisione. Promette un miliardo di risparmio sui costi della politica; liquida gli oppositori (interni ed esterni al Pd) come una minoranza che tale restera'; avverte infine che, se e' vero che lui non minaccia nessuno con l'ipotesi di un voto anticipato, o si fa come dice lui o lui se ne va. Con tutte le conseguenze del caso. Intanto ottiene che il ministro Stefania Giannini, fino alla mattina perplessa su tanta fretta innovatrice, voti insieme agli altri membri del gabinetto. E sulla scia dell'entusiasmo da', implacabile, del "Premio Nobel mancato" a Renato Brunetta che lo critica sulle coperture e, soprattutto, riprende la polemica con il presidente del Senato Piero Grasso. "Non si era mai visto un presidente del Senato intervenire su un provvedimernto in itinere. Se e' intervenuto come presidente del Senato ha commeasso un errore nella forma e nella sostanza, se come esponente del Pd" ha risposto Deborah Serracchiani, richiamandolo all'ordine. Grande euforia, quella del presidente del Consiglio. Anche se, dal quartiergenerale di Forza Italia gli arriva un "reminder" firmato Silvio Berlusconi. Il quale sottolinea: Renzi sia coerente, con noi ha stretto un patto.
  Poi avverte: non vogliamo pacchetti di riforme preconfezionate.
  Infine richiede: prima di qualsiasi altra riforma, il varo dell'Italicum. Non e' l'unica puntualizzazione della serata.
  Arriva infatti anche un comunicato del Quirinale. "E' noto come da lungo tempo il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano abbia espresso la convinzione della necessita' ormai improrogabile di una riforma costituzionale che innanzitutto segni il superamento del bicameralismo paritario e garantisca un piu' lineare e spedito processo di formazione e approvazione delle leggi", premette. Per poi concludere: "Il Capo dello Stato ha peraltro ritenuto di dover astenersi - per ragioni di carattere istituzionale - dal pronunciarsi sulle soluzioni concrete definite dal Governo e sottoposte all'esame del Parlamento'". Inevitabile la necessita' di un esercizio di esegesi. Pare, per prima cosa, che certe ricostruzioni che lo indicavano come mandate di Grasso contro il governo - come anche quelle che lo volevano in sintonia con il governo e non con Grasso - siano state entrambi viste con fastidio dal Colle.
  Ma la cosa e' stata considerata anche come una opportunita' per ribadire un paio di elementi. Il primo che il Quirinale non entra nel merito delle questioni: c'e' chi e' stato chiamato apposta per affrontarle ed esiste la divisione istituzionale dei ruoli. Il secondo: il bicameralismo perfetto non e' certo cio' che Napolitano sentira' un giorno la nostalgia. Terzo: e' fondamentale che sia la politica a riappropriarsi del suo ruolo di motore della vita istituzionale. Quarto: Il Colle fara' la sua parte il giorno in cui il Parlamento avra' finito il suo lavoro e Napolitano avra' sulla scrivania non progetto di legge, ma leggi approvate da promulgare. E allora (anche questo Napolitano lo ha fatto sapere nei giorni scorsi), valutera' "con grande attenzione". Nel frattempo, silenzio!!!!

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